Museo Diocesano di Bressanone
Museo Diocesano di Bressanone | |
Cortile rinascimentale | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Triveneto |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Bolzano |
Comune | Bressanone |
Diocesi | Diocesi di Bolzano-Bressanone |
Indirizzo |
Piazza Hofburg, 2 39042 Bressanone/Brixen (BZ) |
Telefono | +39 0472 830505 |
Fax | +39 0472 2808282 |
Posta elettronica | brixen@dioezesanmuseum.bz.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Diocesi di Bolzano-Bressanone |
Tipologia | arte sacra, architettura |
Contenuti | arredi, codici miniati, dipinti, grafica e disegni, lapidi, metalli, monete, paramenti sacri, presepi, sculture, suppellettile liturgica, tessuti, vetri |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biglietteria, bookshop, didattica, guardaroba, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Palazzo Vescovile |
Datazione sede | 1255 - 1265 |
Data di fondazione | 1 ottobre 1901 |
Il Museo Diocesano di Bressanone (Bolzano), collocato nel Palazzo Vescovile, edificato tra il 1255 ed il 1265 e ristrutturato in epoca rinascimentale e barocca, venne istituito nel 1901 con lo scopo di conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico proveniente dalla Concattedrale di Santa Maria Assunta e San Cassiano e dal territorio diocesano.
Storia
Il Museo, allestito nel Palazzo Vescovile, venne aperto al pubblico il 1 ottobre 1901, grazie alla fondazione dell'Associazione del Museo che si era costituita nel 1897. L'attenzione principale della prima raccolta fu rivolta alla conservazione dell'arte sacra altoatesina, in particolar modo di quella romanica e gotica.
Nel 1908 la collezione del Museo fu trasferita, per problemi di spazio, in alcuni locali della casa dei canonici presso il chiostro.
Negli anni Venti il generoso mecenatismo di Francis Mac Nutt permise la costruzione e insieme l'ampliamento delle sale espositive. La raccolta fu sottoposta ad una sistematica riorganizzazione ad opera degli storici dell'arte monacensi Carl Theodor Müller, Friedrich Kriegbaum e Josef Clemens, principe di Baviera. il quale donò al Museo alcune opere d'epoca medievale.
Dopo una breve pausa, durante la Seconda guerra mondiale, il Museo venne riaperto al pubblico negli anni Cinquanta con un nuovo allestimento. Infatti, con lo spostamento della sede vescovile da Bressanone a Bolzano, per intervento del vescovo Josef Gargitter (1952 - 1964), gli ambienti storici della residenza vescovile si erano resi disponibili. Il direttore del Museo, Karl Wolfsgruber, spostò quindi la sede in questi e li aprì al pubblico.
Nel 1976 nei locali destinati un tempo alle cucine ed ai magazzini venne inaugurata la sezione dedicata ai presepi.
Nel 1978, al piano nobile, fu sistemata la collezione medievale e quella moderna.
Nel 1980 vennero restaurate e aperte al pubblico l'ala imperiale e quella vescovile, poste al secondo piano del palazzo.
Nel 2001 si è provveduto a riorganizzare ed aggiornare il percorso espositivo.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa su tre livelli, suddiviso in ottanta sale espositive ed articolato in cinque sezioni, lungo le quali sono presentate opere e suppellettile liturgica, databile dal X al XX secolo
Sezione I - Arte medievale
La sezione, dedicata all'arte medievale, presenta la preziosa scultura lignea altoatesina, fra cui si possono ammirare:
- Gesù Cristo crocifisso (1140 - 1150), in legno policromo, proveniente dal Castel Lamberto presso Brunico.
- Gesù Cristo crocifisso (1250 ca.), in legno policromo, proveniente dalla chiesa di Stilves.
- Statua della Madonna con Gesù Bambino in trono (1200 ca.), in legno policromo, proveniente da Varna: Maria è raffigurata mentre solleva la mano per benedire, raddoppiando il gesto del Figlio, è questa una rarità iconografica.
- Statua della Madonna con Gesù Bambino (1330), in legno policromo, di anonimo scultore altoatesino, proveniente dal Monastero delle Benedettine di Castel Badia.
- Statua del Vesperbild o Pietà (1370 ca.), in legno policromo, di anonimo intagliatore altoatesino, proveniente dall'Abbazia di Novacella.
- Statua della San Giovanni (seconda metà del XV secolo), in legno policromo, di Leonhard Scherhauff da Bressanone.
- Statua della Trinità (1440), in legno policromo, di anonimo scultore altoatesino.
- Statua della Madonna inginocchiata in preghiera (1498 ca.), in legno policromo, di Hans Klocher: questa figura sacra è parte di un gruppo scultoreo che presentava l'Incoronazione di Maria Vergine.
Inoltre, sono esposti interessanti dipinti fra i quali spiccano:
- Gesù Cristo incoronato di spine (1470), dipinto del Maestro di Uttenheim.
- Gesù Cristo crocifisso tra Maria Vergine e san Giovanni evangelista (1499), tempera su tavola, di anonimo pittore brissinese, proveniente dall'altare maggiore della chiesa di San Giovanni.
- Madonna con Gesù Bambino (1499), dipinto di Marx Reichlich.
Sezione II - Arte rinascimentale e barocca
La sezione dedicata all'arte rinascimentale e barocca presenta alcune pregevoli opere, fra le quali si notano:
- Gesù Cristo deriso della bottega di Lucas Cranach.
- Madonna con Gesù Bambino (1516 ca.), del pittore fiammingo Jan Gossaert detto Mabuse.
- Resurrezione di Lazzaro (1530 ca.), tavola epitaffio, di Matthias Horn, proveniente dalla Concattedrale.
- Polittico a scomparti mobili con l'Adorazione dei Magi (1545), di Bartlmä Dill Riemenschneider, proveniente dalla Concattedrale.
- Morte di Maria Vergine (1600), del pittore austriaco Hans Schmid, eseguito per l'altare maggiore della Concattedrale.
- Pietà e un angelo (1735), olio su tela, di Paul Troger.
- Adorazione dell'Agnello di Dio (1750 ca.), bozzetto per l'affresco nella Concattedrale di Paul Troger.
Sezione III - Tesoro
La sezione presenta il Tesoro del Duomo che comprende la suppellettile ecclesiastica (reliquiari, ostensori, croci processionali, calici, paci, mitrie ecc.), opera prevalentemente di botteghe altoatesine ed austriache, databile fra l'XI e il XVI secolo. di rilievo:
- Reliquiario a cofanetto (XIII secolo), in legno di cedro intagliato, di provenienza orientale.
- Croce processionale (XIV secolo), in argento dorato e tondi di smalto applicati, proveniente da Costanza.
- Ostensorio architettonico a torre (1403).
- Reliquiari a busto di sant'Alboino e sant'Ingenuino (1495), in legno policromo e dorato, di Hans Klocker.
- Reliquiario del cranio di san Marco (1543), che presenta un prezioso fusto in corallo.
- Reliquiario a cofanetto (1659), in avorio, della bottega veneziana di Baldassare Embriachi, dono del doge Domenico Contarini.
- Croce processionale (1690) dell'orafo brissinense Pertlin.
- Ostensorio raggiato (1697).
- Reliquiario a busto di san Cassiano (1733 - 1743).
- Calice (1768), realizzato da Johann Moser, dono dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria.
Il fulcro del Tesoro è, tuttavia, la straordinaria collezione di paramenti sacri (XII - XVIII secolo), tra cui spiccano:
- Piviale con aquile di sant'Alboino (ultimo quarto del X secolo), in seta ricamata, proveniente da Bisanzio.
- Due pianete (metà XII secolo), appartenute al beato Hartmann, vescovo di Bressanone (1140 - 1164), in seta damascata e ricami d'oro.
Sezione IV - Appartamenti imperiali e vescovili
Al secondo piano del Palazzo Vescovile è visitabile l'appartamento imperiale, decorato da affreschi, stucchi e tappezzeria veneziana di seta, è costituito da:
- sala dei ricevimenti,
- anticamera,
- sala da pranzo,
- soggiorno e
- salottino cinese.
Completano la visita della zona imperiale, due salette dove sono esposte:
- argenteria da tavola, proveniente da Asburgo;
- porcellane di bottega imperiale della corte di Vienna, acquistate nel 1765 in occasione della visita dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria (1717 – 1780).
Sezione V - Presepi
Nella sezione sono esposti presepi, provenienti da ogni parte del mondo, straordinari per il valore storico e artistico delle statuine intagliate o dipinte. Di rilievo:
- Presepe napoletano di Giuseppe Sammartino.
- Presepe siciliano di Giuseppe Vaccaio.
- Diorami di Martin Engelbrecht.
- Presepe a sagome (1760 ca.), di anonimo presepista pusterese.
- Ciclo natalizio con quindici Scene della Passione (1794), realizzate da Franz Xaver Nissl per la cappella del Palazzo Vescovile.
- Presepi in carta, avorio, terracotta e cera, tra i quali gli esemplari più preziosi furono eseguiti intorno al 1800, su commissione del vescovo Karl Franz von Lodron (1791 - 1828), l'ultimo principe imperiale.
- Ciclo dell'Antico e Nuovo Testamento (1800 ca.) dei fratelli Augustin Alois e Benedikt Probst di Vipiteno che furono incaricati di costruire questo grande presepe, con oltre 5.000 statuine lignee policrome, che compongono circa cinquanta scene bibliche diverse.
- Presepe panoramico (1924), realizzato da Ferdinand Plattner.
Galleria fotografica
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