Museo e Pinacoteca Diocesani di Imola
Museo e Pinacoteca Diocesani di Imola | |
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Appartamento episcopale | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Emilia Romagna |
Regione | Emilia Romagna |
Provincia | Bologna |
Comune | Imola |
Diocesi | Diocesi di Imola |
Indirizzo | Piazza Duomo, 1 40026 Imola (BO) |
Telefono | +39 0542 25000 |
Fax | +39 0542 34672 |
Posta elettronica | museo@imola.chiesacattolica.it |
Proprietà | Diocesi di Imola |
Tipologia | arte sacra, architettura |
Contenuti | Arredi, ceramiche, codici miniati, dipinti, grafica e disegni, libri antichi a stampa, metalli, mezzi di trasporto, monete, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, strumenti musicali |
Servizi | Accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, organizzazione di eventi e mostre temporanee, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Palazzo Vescovile, piano nobile |
Datazione sede | XII - XVIII secolo |
Fondatori | mons. Antonio Meluzzi |
Data di fondazione | 27 maggio 1962 |
Il Museo e Pinacoteca Diocesani di Imola (Bologna) è ospitato al piano nobile del Palazzo Vescovile (XII - XVIII secolo), dove si conservano gli appartamenti dei papi Pio VII e Pio IX (già vescovi di Imola), con le decorazioni e l'arredamento dell'epoca.
Il museo è stato aperto al pubblico il 27 maggio 1962, per volere di mons. Antonio Meluzzi (1920 - 1997) per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di San Cassiano e dal territorio diocesano.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in quindici sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal IX al XXI secolo.
Pittura e scultura
Il Museo conserva pregevoli dipinti e sculture, tra cui spiccano:
- Sarcofago bizantino.
- Due leoni e due allegorie delle Virtù, d'epoca romanica, provenienti dalla Cattedrale di San Cassiano.
- Madonna con Gesù Bambino e donatore detta Madonna di Mazzolano (secondo - terzo quarto del XIV secolo), tempera su tavola, di Paolo Veneziano.[1]
- Santa Caterina d'Alessandria e un santo vescovo (secondo quarto del XIV secolo), attribuito a Vitale da Bologna.
- Polittico con Madonna con Gesù Bambino in trono, san Giovanni evangelista, san Pietro, san Paolo, san Domenico, Gesù Cristo redentore e apostoli (1433), tempera su tavola, di Giovanni da Riolo, proveniente dall'altare maggiore della Chiesa di San Domenico.[2]
- Due dipinti con San Rocco e San Sebastiano (XVI secolo), olio su tela, di ambito emiliano.[3][4]
- Martirio di san Cassiano (prima metà del XVI secolo), olio su tavola, attribuito ad Antonio da Faenza.[5]
- Madonna con Gesù Bambino e santi (1516), di Innocenzo da Imola.
- Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino in trono, santa Barbara, san Francesco d'Assisi, santa Lucia e santo vescovo (seconda metà del XVI secolo), tavola di Francesco Longhi.[6]
- Gesù Cristo redentore (XVII secolo), olio su tela, di ambito bolognese.[7]
- Riposo durante la fuga in Egitto (XVII secolo), olio su tela, di ambito bolognese.[8]
- Immacolata Concezione (XVII secolo), olio su tela, di ambito bolognese.[9]
- Gesù fanciullo nella bottega di san Giuseppe con la Madonna e angeli (XVII secolo), olio su tela, di ambito bolognese.[10]
- San Pietro Crisologo (XVII secolo), olio su tela, di scuola guercinesca.
- Madonna con Gesù Bambino, la beata Osanna Andreasi e angeli (XVII secolo), olio su tela, attribuita a Girolamo Donnini, proveniente dalla Chiesa dei SS. Nicolò e Domenico.[11]
- Dipinti con Paesaggi e scene bibliche (1766), tempera su tela, di Prospero Pesci e Nicola Bertuzzi, raffiguranti:
- Paesaggio con visione di san Pietro;[12]
- Paesaggio con rovine e trasporto dell'Arca dell'alleanza a Gerusalemme;[13]
- Paesaggio con case rustiche;[14]
- Paesaggio con sogno di Giacobbe.[15]
- Mosè nel deserto.
- Madonna con Gesù Bambino in gloria tra san Cassiano e san Pietro Crisologo (1821 - 1822), in terracotta patinata di bianco, dei faentini Giovanbattista e Francesco Ballanti Graziani, proveniente dalla distrutta Porta d'Alone (o Porta Bologna).
Suppellettile liturgica ed altro
Nel Museo sono esposti preziosi codici ed oggetti liturgici, tra i quali si segnalano:
- Diciannove corali miniati (XV secolo), di Fra' Giovanni da Ferrara, provenienti Cattedrale di San Cassiano.
- Reliquiario del velo della Madonna (1378), in rame sbalzato, cesellato e dorato, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria in Regola.
- Reliquiario a braccio di san Sigismondo (1382), in rame sbalzato, bulinato ed argento inciso, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria in Regola..
- Calice (inizio XVI secolo), in rame cesellato, bulinato e argentato, ottone argentato e dorato.
- Reliquiario a statua di san Verecondo (1672 ca.), in legno policromo e dorato.
Strumenti musicale e mezzi di trasporto
Il Museo custodisce strumenti musicali e mezzi di trasporto, fra cui spiccano per valore ed interesse culturale:
- Organo (1671), realizzato dalla celebre famiglia di organari dei Traeri, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria della Pianta in Dozza.
- Due carrozze (XVIII secolo), donate dal cardinale Barnaba Chiaramonti, vescovo di Imola (1785 - 1816), futuro papa Pio VII.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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