Parabola dei vignaioli omicidi

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Parabola dei vignaioli omicidi
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Abel Grimmer, Parabola dei vignaioli omicidi (1590 ca.), olio su tavola; Anversa, collezione privata.
Passi biblici
Matteo
Parabola precedente Parabola dei due figli
Parabola successiva Parabola del banchetto di nozze
Marco
Parabola precedente Parabola del granello di senape
Parabola successiva Parabola del fico
Luca
Parabola precedente Parabola dei talenti
Parabola successiva Parabola del fico
Insegnamento - Messaggio teologico
Allegoria della storia d'Israele e del rigetto del Figlio di Dio, apertura ai pagani.
La parabola nei tre sinottici
Mt 21,33-41 Mc 12,1-9 Lc 20,9-16

« 33"Ascoltate un'altra parabola: C'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 34Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. 37Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: 'Avranno rispetto per mio figlio!'. 38Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: 'Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!'. 39Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?". 41Gli risposero: "Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo".

42E Gesù disse loro: "Non avete mai letto nelle Scritture:

La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d'angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi?

43Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. 44Chi cadrà sopra questa pietra si sfracellerà; e colui sul quale essa cadrà, verrà stritolato".

45Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. 46Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta. »

« 1Si mise a parlare loro con parabole: "Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 2Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. 3Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. 4Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. 5Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. 6Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: 'Avranno rispetto per mio figlio!'. 7Ma quei contadini dissero tra loro: 'Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra!'. 8Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 9Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri.

10Non avete letto questa Scrittura:

La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d'angolo;
11questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi?".

12E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono. »

« 9Poi prese a dire al popolo questa parabola: "Un uomo piantò una vigna, la diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano per molto tempo. 10Al momento opportuno, mandò un servo dai contadini perché gli dessero la sua parte del raccolto della vigna. Ma i contadini lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. 11Mandò un altro servo, ma essi bastonarono anche questo, lo insultarono e lo mandarono via a mani vuote. 12Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono via. 13Disse allora il padrone della vigna: 'Che cosa devo fare? Manderò mio figlio, l'amato, forse avranno rispetto per lui!'. 14Ma i contadini, appena lo videro, fecero tra loro questo ragionamento: 'Costui è l'erede. Uccidiamolo e così l'eredità sarà nostra!'. 15Lo cacciarono fuori della vigna e lo uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna? 16Verrà, farà morire quei contadini e darà la vigna ad altri". Udito questo, dissero: "Non sia mai!".

17Allora egli fissò lo sguardo su di loro e disse: "Che cosa significa dunque questa parola della Scrittura:

La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d'angolo?
18Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e colui sul quale essa cadrà verrà stritolato".

19In quel momento gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito infatti che quella parabola l'aveva detta per loro. »

La Parabola dei vignaioli omicidi è una parabola di Gesù riportata da tutti e tre Vangeli sinottici: Mt 21,33-41 ; Mc 12,1-9 ; Lc 20,9-16 . Essa esprime da parte di Gesù "la condanna del giudaismo ufficiale per la sua infedeltà a Dio"[1].

Contesto

In tutti e tre i sinottici la parabola è immediatamente seguita dalla citazione del Sal 118,22-23 , in cui si parla di pietra scartata che diventa pietra angolare, e quindi dall'applicazione al fatto che il Regno di Dio è tolto al popolo d'Israele e dato a un altro popolo che lo faccia fruttificare (Mt 21,42-46 ; Mc 12,10-12 ; Lc 20,17-19 ).

La parabola è situata dopo la discussione sull'autorità di Gesù (Mt 21,23-27 ; Mc 11,27-33 ; Lc 20,1-8 ) che il Maestro deve sostenere con i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo. In Matteo si inframmezza quella dei due figli (21,28-32 con applicazione pratica), e la parabola in questione seguita da quella delle nozze del re; in Marco e in Luca la parabola è seguita dalla discussione sul tributo a Cesare (Mc 12,13-17 ; Lc 20,20-26 ).

Significato

Tutti e tre le versioni della parabola raccontata dai vangeli sinottici sottolineano che i sacerdoti del Sinedrio capiscono che essa è rivolta contro di loro e quindi essi sono i vignaioli.

La descrizione della vigna deriva dal libro del profeta Isaia 5,5. L'uso della metafora della vigna per descrivere i rapporti tra il popolo ebraico e Dio era corrente nel discorso religioso. Isaia aveva descritto una vigna nella quale il padrone aveva riversato le più amorevoli cure, scegliendone il luogo in un terreno fertile, ripulendolo dai sassi e dagli sterpi, piantandovi la vite scelta, recintandola poi con un recinto di protezione e all'interno, in posizione favorevole, una torre dalla duplice funzione: guardia in cima e pressa a livello di terra. Ma, nonostante la cura, la vigna produceva acri grappoli invece di uva dolce. La spiegazione del canto allegorico ricordava che l'ingrata vigna era la nazione d'Israele e il suo padrone era Dio; il quale però, esasperato dalla sterilità della vigna, ne avrebbe abbattuto il recinto abbandonandola alla distruzione con conseguente crescita di rovi e spine.

Il proprietario della vigna, anche nella presente parabola, è Dio. Sua è l'iniziativa di piantare una vigna e poi di inviare i servi, sua è la volontà di mandare il proprio figlio, sua è anche la decisione finale di punire i contadini. Si riscontra da una parte il ripetuto tentativo del padrone di ottenere i frutti della sua proprietà, dall'altra il testardo rifiuto dei contadini di darglieli. L'atteggiamento del padrone è paziente, ostinato. Egli spera fino all'ultimo: "Rispetteranno mio figlio!". Tuttavia, essendo giusto, non può accettare che la violenza dei contadini continui all'infinito. Non gli resta che andare di persona per infliggere un severo castigo: "Verrà e sterminerà i contadini e darà la vigna ad altri". Per il profeta Isaia il giudizio finale è l'abbandono, mentre Gesù vi aggiunge un secondo tratto che svela un mistero: la vigna sarà data ad altri. Il dono del regno di Dio passa da Israele ai cristiani. Dio non abbandona il suo popolo, ma è il popolo che ha rifiutato Dio.

I servi sono i profeti ebraici; infatti, i servi della parabola, come i profeti di Israele, non sono rifiutati, percossi e uccisi in ragione di qualche loro pretesa personale, ma unicamente perché inviati da Dio e portavoce delle sue esigenze.

"Gli altri" ai quali verrà alla fine data la vigna sono i fedeli della Chiesa che è nata da Gesù Cristo, l'Alleanza nuova ed eterna.

In questa parabola Gesù afferma esplicitamente di essere il Figlio di Dio; inoltre, critica direttamente le autorità ebraiche, le quali rifiutano la volontà di Dio e stanno per riservargli il trattamento anticipato dalla parabola stessa.

Note
Bibliografia
Voci correlate