Presepio vivente di Custonaci

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Presepio vivente di Custonaci
Custonaci PresepeVivente 001.JPG
Natività di Gesù
Presepio
Tradizione natalizia
Festa locale
Commemorazione celebrata Natività di Gesù
Chiamata anche
Note
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Sicilia
Provincia Trapani
Comune Custonaci
Località
Luogo specifico borgo Scurati
Diocesi Trapani
Periodo Inverno
Data inizio 25 dicembre
Data fine 6 gennaio
Data mobile
Data d'istituzione 1983
Organizzata da
Tradizioni religiose presepio vivente, sacra rappresentazione
Tradizioni folcloristiche {{{tradizioni folcloristiche}}}
Tradizioni culinarie
Informazioni info@presepecustonaci.it
Collegamenti esterni
Sito web

Il Presepio vivente di Custonaci (Trapani) rievoca annualmente, dal 25 dicembre al 6 gennaio, nel borgo siciliano la Natività di Gesù: la sacra rappresentazione ha avuto inizio nel 1983.

Descrizione

Scorcio notturno di alcune abitazioni nella Grotta Mangiapane

Il presepio vivente, ambientato alla fine del XIX secolo, è inserito nel piccolo borgo di Scurati, una realtà di case rurali disseminate, a ridosso di un contesto di grotte naturali, che si aprono su alte pareti rocciose, tra le quali primeggia la Grotta Mangiapane: emozionante e scenografico spazio risalente al Paleolitico superiore, la grotta rappresenta una vera rarità, dotata di una apertura molto alta, circa 80 metri e profonda 70, alle cui pareti sono addossate, mantenutasi intatte nel tempo, delle deliziose piccole case, delle stalle e un forno per il pane, costruite dai pastori, che le hanno abbandonate negli anni Cinquanta.

La sacra rappresentazione coinvolge circa 160 interpreti, tra artigiani-artisti provenienti dall'intera Sicilia e maestranze contadine e figuranti locali, che mettono in scena uno "spettacolo unico ed irripetibile": i visitatori-spettatori attraversano i luoghi allestiti tra attività e scene di vita, a stretto contatto con i personaggi, che riproducono fedelmente l'esecuzione di antichi mestieri e scene/luoghi sempre più rari. I figuranti non interpretano ruoli, ma vivono realmente situazioni di cui sono o sono stati protagonisti sino ad un passato recente. L'aspetto peculiare dell'evento, ovvero la fedeltà delle scene con la ricca tradizione artigianale ed agricolo-pastorale locale, è frutto di studio e minuziosa ricerca: per ricreare ambienti, mestieri e costumi è stata, infatti, coinvolta l'Università di Palermo, tramite l'Istituto di scienze antropologiche e geografiche della Facoltà di Lettere e Filosofia. Grazie a questo lavoro preliminare è stato, infatti, possibile attenersi fedelmente alla realtà del'epoca, senza false rappresentazioni, permettendo alla tradizione locale di rivivere e conservarsi, anno dopo anno.

Le figure che popolano il presepe riproducono gli antichi mestieri della civiltà rurale in Sicilia, le attività contadine, l'artigianato locale, la vita quotidiana:

  • ceramista (pignataro) plasma il vasellame in terracotta;
  • falegname pialla le travi di legno;
  • fabbro firraru forgia gli oggetti in ferro;
  • canestraio (cannistraru) si cimenta nell'arte di intrecciare i vimini;
  • puparo, ossia il burattinaio che muove i tipici burattini siciliani, detti pupi;
  • bottaio (vuttaru) incastra le doghe delle sue botti, ecc.

Riconoscimenti

La Regione Sicilia, nel 2006, ha iscritto il Presepe Vivente di Custonaci nel Registro delle Eredità Immateriali, poiché è stato considerato il più importante e significativo evento di valorizzazione dei mestieri e delle tradizioni popolari siciliane.

Bibliografia
  • AA.VV., Il Presepio vivente di Custonaci nella grotta preistorica di Scurati, Aracne, Palermo, 1992
Voci correlate
Collegamenti esterni