Festa di San Michele Arcangelo (Rutino)
Festa di San Michele Arcangelo (Rutino) | |
Statua di san Michele Arcangelo | |
Festa patronale Sacra rappresentazione | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | San Michele Arcangelo, patrono della città |
Chiamata anche | Festa del Volo dell'Angelo |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Salerno |
Comune | Rutino |
Luogo specifico | vie e piazze del centro storico |
Diocesi | Vallo della Lucania |
Periodo | Primavera |
Data mobile | maggio, seconda domenica |
Organizzata da | Parrocchia di San Michele Arcangelo |
Tradizioni religiose | processioni, sacra rappresentazione |
Tradizioni folcloristiche | fuochi d'artificio |
Informazioni | Parrocchia Via F.lli Magnoni, 1 84070 Rutino Tel. +39 0974 830035 parrsanmic@tiscali.it |
Collegamenti esterni Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) | |
La Festa di San Michele Arcangelo, detta anche Festa del Volo dell'Angelo, si svolge annualmente a Rutino (Salerno), la seconda domenica di maggio, in onore di san Michele arcangelo, patrono della città.
Storia
Per quanto riguarda l'origine di questa festa non si conoscono documenti storici a tale riguardo antecedenti ad un unico foglio sciolto, datato al 1866, conservato nell'Archivio Storico Parrocchiale, che elenca alcuni oggetti pertinenti al corredo indossato dagli attori nella sacra rappresentazione, quali: elmo, corazza, lancia, ecc.
Si deve, in ogni modo, tener conto che il dramma interpretato è ispirato al Paradiso perduto, un poema epico in versi sciolti, pubblicato nel 1667, da John Milton (1608 – 1674), scrittore, statista e teologo inglese.
La festa, nel tempo, è cambiata solo la data, dall'8 maggio, che ricorda il giorno dell'apparizione di san Michele arcangelo sul monte Gargano, alla seconda domenica dello stesso mese.
Descrizione
La festa si articola in due momenti celebrativi, scanditi dalla tradizione, che si sviluppano nella giornata.
Processione
Dopo la Messa solenne, la Statua di san Michele Arcangelo viene portata in processione per le vie del centro storico, accompagnata dalle Confraternite, dalla banda musicale e da molti fedeli. Durante il percorso, il corteo compie una breve sosta per assistere agli spettacolari fuochi d'artificio e poi prosegue per arrivare nella piazza centrale, dove i portatori adagiano su una base il simulacro del Santo patrono, ponendolo di fronte al palco, allestito per la sacra rappresentazione, che segue.
Sacra rappresentazione
La sacra rappresentazione porta in scena la lotta tra san Michele Arcangelo e Lucifero.
L'attore che interpreta l'Angelo parte dalla loggia della canonica imbracato ad una carrucola che scorre su una fune: è fatto avanzare lentamente fino a porsi di fronte al palco, dove la scenografia predisposta raffigura l'Inferno.
L'Angelo inizia la prima parte del dramma lanciando un severo monito a Lucifero per essersi ribellato a Dio e gli annuncia che questa sua disobbedienza lo condurrà alla sua fine. Lucifero si dichiara pronto alla battaglia e sfida l'Angelo. Con questa scena termina la prima parte della rappresentazione. L'Angelo accompagnato dagli applausi della folla raggiunge il lato opposto della piazza, mentre la Statua di san Michele, in processione, percorre il lato opposto della cittadina.
Al ritorno della processione, giunti di nuovo in piazza, prende avvio la seconda parte della sacra rappresentazione: l'Angelo, munito di scudo e spada, ritorna in scena ed affronta lo spietato Lucifero. Lo scontro incomincia e, dopo un simbolico duello, l'angelo sconfigge il diavolo, sprofondandolo negli Inferi. L'Angelo riprende il volo di ritorno cantando un inno di lode a Dio.
La manifestazione si conclude con il ritorno della Statua di san Michele, in processione, nella Chiesa parrocchiale.
Angelo
La scelta del bambino che dovrà, nella sacra rappresentazione, interpretare l'Angelo viene effettuata attraverso una selezione, tenendo conto del peso, che non deve superare i quaranta chilogrammi, della voce e di una certa facilità recitativa.
Il giorno della festa, il bambino prescelto viene vestito, nella sua abitazione, facendogli indossare:
- sottoveste bianca ricamata;
- abito azzurro con ricamate a fili d'oro una bilancia (simbolo della giustizia) e la scritta: Quis ut Deus (Chi è come Dio?);
- due calzamaglie con strisce azzurre;
- ali;
- paio di sandali bianchi;
- parrucca bionda ricciuta;
- un elmo con il sottogola;
- scudo legato al braccio sinistro;
- spada che gli viene consegnata da due carabinieri in alta uniforme al termine della vestizione.
Al termine della vestizione, il bambino viene accompagnato nella Chiesa di San Michele Arcangelo, dai genitori, da alcuni fedeli, dalla banda musicale e dai due carabinieri di cui abbiamo detto, per partecipare alla Messa solenne che precede la processione e la sacra rappresentazione.
Riconoscimenti
L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia
Patrimonio immateriale d'Italia
Voci correlate | |
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