Settimana Santa ad Enna

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Settimana Santa ad Enna
Enna SettimanaSanta 01.jpg
Urna con Gesù Cristo morto portata in processione
Riti della Settimana Santa
Sacra rappresentazione
Festa locale
Commemorazione celebrata Passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo.
Chiamata anche
Note
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Sicilia
Provincia Enna
Comune Enna
Località
Luogo specifico vie e piazze del centro storico, Concattedrale di Maria SS. della Visitazione
Diocesi Piazza Armerina
Periodo Primavera
Data
Data fine
Data mobile Domenica delle Palme - Ottava di Pasqua
Data d'istituzione XVI secolo
Organizzata da Collegio dei Rettori delle Confraternite
Tradizioni religiose Sacra rappresentazione, processione, celebrazione eucaristica, adorazione, benedizione
Tradizioni folcloristiche {{{tradizioni folcloristiche}}}
Tradizioni culinarie
Informazioni
Collegamenti esterni
Sito ufficiale del Forum Nazionale dei Giovani - Meraviglia Italiana

La Settimana Santa ad Enna rievoca annualmente, nella città siciliana, la passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo.

Nel panorama dei riti pasquali in Sicilia, Enna occupa un posto di particolare riguardo ed importanza, in quanto, contrariamente a tutte le altre realtà, le protagoniste sono le Confraternite e non i Ceti o le Corporazioni. Inoltre, poiché a aderire a queste Confraternite è il dieci per cento circa della popolazione, ciò rappresenta un fenomeno non trascurabile: si conta che i confratelli che partecipano ai riti della Settimana Santa siano circa 3.000.

Storia

Non ci sono testimonianze certe su i riti della Settimana Santa ennese; si può, però con certezza, affermare che furono gli spagnoli, sotto la loro dominazione, nel corso del XVI secolo, ad importare tradizioni pasquali. La Spagna, infatti, dominò in Sicilia, dagli inizi del XV secolo alla Pace di Utrecht (1713), durante questo periodo furono istituite numerose Confraternite.

Nel XVI e XVII secolo, le Confraternite svolgevano compiti assistenziali, prestando la propria attività presso ospedali e ricoveri, promuovendo il culto, le opere di pietà, carità, assistenza e volontariato.

Confraternite

Le finalità attuali delle Confraternite sono:

  • promuovere la dignità della persona umana, mediante un impegno concreto nel rimuovere situazioni di bisogno e di emarginazione, individuali e collettive;
  • tramandare le tradizioni devozionali delle proprie comunità.

Vestiario

Il vestiario del confratello è costituito da:

  • camice bianco;
  • cingolo ai fianchi;
  • scapolare,
  • mozzetta, che nel dialetto ennese è chiamata mantiglia, termine equivalente allo spagnolo mantilla, di pronuncia simile;
  • paio di guanti;
  • cappuccio con la visiera abbassata;
  • corona di vimini in testa, a ricordo di quella di spine portata da Gesù Cristo, durante la salita al Calvario.

Mozzette ed insegne

Ogni Confraternita si distingue l'una dall'altra per la propria insegna e per il colore della mozzetta; ciascuna è stata istituita con finalità simili, ma distinte. Le sedici Confraternite ennesi sono:

Confraternita del SS. Salvatore
Confraternita di Maria SS. di Valverde

Descrizione

Confraternita del SS. Salvatore in processione

La festa si articola in momenti celebrativi e devozionali precisi, scanditi dalla tradizione.

Domenica delle Palme

La Settimana Santa ennese inizia la Domenica delle Palme:

Mercoledì Santo

Terminata nella mattinata l'Adorazione eucaristica si tengono:

Confraternita di Maria SS. Addolorata con i camici con la coda (utilizzata solo il Mercoledì Santo) entrano in Duomo

Venerdì Santo

Il Giovedì Santo vi è la tradizionale visita ai Sepolcri, mentre nel primo pomeriggio del Venerdì Santo, nella Concattedrale si legge e si medita la Passio Domini, un lungo brano del Vangelo suddiviso in sette parti: questa funzione prende il nome di Rito delle Tenebre.

Alle ore 16.30, la banda musicale si reca presso la Chiesa di San Leonardo per accompagnare in processione la Confraternita della SS. Passione alla quale, durante l'itinerario verso il Duomo, si accoderanno tutte le altre confraternite, meno che quelle del SS. Salvatore, di Maria SS. Addolorata e di Maria SS. della Visitazione.

Madonna Addolorata

Statua di Gesù Cristo morto (part.)

Il corteo sosta presso la Chiesa dell'Addolorata per consentire ai confratelli di onorare la Madonna Addolorata, la cui statua è già stata collocata sulla cosiddetta vara. Terminato il lungo rito, la Confraternita dell'Addolorata si dispone chiusura della processione, portando all'esterno della chiesa il fercolo con la Madonna, che viene collocata nel portico per essere venerata dai fedeli.

Alle ore 16.45, la processione si avvia per raggiungere la Concattedrale. La vara è portata a spalla dai confratelli lungo le vie del centro storico, che la muovono con un ritmo lento e ondulatorio, accentuato dalle marce funebri che sottolineano la tragedia della Madre di Gesù che piange il Figlio morto.

Gesù Cristo morto

Contemporaneamente anche il Fercolo di Gesù Cristo morto è portato in processione, percorrendo altre vie del centro storico, fino al Duomo dove arriva alle ore 17.00 e dove attenderà l'arrivo della Madonna Addolorata. L'urna, che contiene la statua di Gesù Cristo morto, risale al 1935 ed è un monumentale lavoro di raffinata e pregiata ebanisteria, in legno intagliato, scolpito e dorato.

Misteri

La Confraternita della Passione, andando verso la Concattedrale, porta con sé, secondo un ordine ben preciso su due file, gli strumenti simbolici della Passione, detti popolarmente Misteri:

Confratello con Misteri (tenaglie e scala)
  • a sinistra si vedono:
    • lanterna che condusse i soldati al Getsemani;
    • spada con cui san Pietro tagliò l' orecchio di uno dei soldati;
    • guanto, simbolo delle mani di Ponzio Pilato;
    • corona di spine, posta sul capo di Gesù;
    • flagelli con i quali Gesù venne frustato;
    • tamburo che scandì la salita al Calvario;
    • velo della Veronica con cui fu asciugato il volto insanguinato di Gesù Cristo;
    • chiodi con i quali Gesù Cristo venne crocifisso;
    • titolo INRI posto sulla sommità della croce;
    • dadi, che furono utilizzati dai soldati romani per tirare a sorte le vesti di Gesù;
    • lancia con la quale Gesù fu ferito al costato;
    • scala (in miniatura), con la quale fu deposto dalla croce.
  • a destra si notano:
    • calice da cui Gesù bevve nel Gestemani;
    • borsa con i trenta denari per i quali Giuda Iscariota tradì Gesù, suo maestro;
    • funi con cui fu legato;
    • mantello rosso che coprì Gesù Cristo nel pretorio;
    • colonna di marmo che ricorda il luogo dove Gesù Cristo fu flagellato;
    • canna che gli fu messa tra le mani;
    • bacinella e brocca con cui Ponzio Pilato si lavò le mani;
    • croce che fu caricata sulle spalle di Gesù;
    • martello che servì per conficcare i chiodi;
    • tenaglia adoperata per toglierli;
    • spugna imbevuta di aceto che gli fu data per dissetarlo ed umiliarlo;
    • sudario, nel quale fu avvolto prima di essere deposto nel sepolcro;
    • gallo, leggermente stordito con del vino, ma vivo, ornato con nastri multicolori, in ricordo di quello che cantò tre volte, quando san Pietro rinnegò di conoscere Gesù.

Raduno in Duomo dei Confratelli

Confratelli con il cuore di fiori

I confratelli incappucciati portano croci e bastoni, oltre al cuore di fiori preparato da ogni Confraternita, mentre si incamminano verso il Duomo. Intanto, le Confraternite si dispongono fuori della Concattedrale in base ad un ordine preciso delle precedenze. La prima è la Confraternita della SS. Passione che con i Misteri apre la processione, preceduta da una banda musicale e dal coro dei cosiddetti mbriachi (ubriachi) che cantano i lamintanzi (lamenti), sorta di gemiti di dolore che rievocano la passione di Gesù. Seguono poi, in ordine di fondazione dalla più recente alle più antiche, tutte le Confraternite ennesi.

Incontro

Alle ore 18.15, il Fercolo della Madonna Addolorata è portato, a spalla dai confratelli, sulla scalinata del Duomo, ed è portato all'interno della Concattedrale, dove l'attende l'urna con Gesù Cristo morto.

Seguendo l'ordine sopra descritto poi, tutti i confratelli entrano nel Duomo dal portale centrale e defluiscono, con grande effetto scenografico, all'interno della chiesa: attraversando la navata centrale, essi onorano Gesù Cristo morto, per poi uscire dal portale secondario, sistemandosi così in Piazza Mazzini, pronti per l'inizio della processione vera e propria.

Processione

Fercolo della Madonna Addolorata

Alle ore 19.00, i Fercoli di Gesù Cristo morto e della Madonna Addolorata escono dalla Concattedrale, preceduti dalla banda e dalla preziosa Stauroteca della Spina Santa (XVI secolo), in argento, contenente una delle spine della corona di Gesù Cristo e un frammento Croce. La Spina Santa viene condotta in processione dal 1733, quando cioè la principessa di S. Caterina donò la Stauroteca al Tesoro del Duomo, con la precisa volontà che fosse portata in processione il Venerdì Santo.

Inizia da qui la processione vera e propria, accompagnata dalle note di marce funebri, che si snoda per oltre due chilometri per l'intero centro storico. I confratelli procedono, in corteo, silenziosi e solenni. La processione scorre lenta fino ad arrivare alla vasta piazza, antistante il Cimitero, intorno alle ore 20.45. Il clero, ovviamente segue la processione, alla quale partecipano anche i due vescovi della provincia di Enna (quello della Diocesi di Piazza Armerina e quello di Nicosia).

Da un palco allestito in un angolo della piazza, è impartita la solenne benedizione; successivamente Stauroteca della Spina Santa ed Fercoli di Gesù Cristo morto e della Madonna Addolorata entrano nella chiesa annessa all'ex Monastero benedettino, mentre i membri delle Confraternite ripartono a volto scoperto, come si usa sin da quando, nel 1860, la polizia borbonica fu ingannata dai patrioti che si camuffarono da Confratelli.

La processione per tutto il percorso di ritorno verso il Duomo è illuminata unicamente illuminata dalle torce.

Dopo l'arrivo nella Concattedrale, i fercoli ritorneranno in processione alle loro rispettive chiese di provenienza: termina così il rito devozionale.

Domenica di Pasqua

Statue di Gesù Cristo risorto e della Madonna

La Domenica di Pasqua si concludono i Riti della Settimana Santa ennesi: alle ore 18.00, si svolge la Processione della Pace (in dialetto, Paci), durante la quale le Statue della Madonna e di Gesù Cristo risorto sono portati dai confratelli in processione, rispettivamente da quelli di San Giuseppe e del SS. Salvatore, per convergere sul sagrato della Concattedrale. Quando la Statua e di Gesù Cristo risorto appare vicino al Duomo, il velo nero che sino a quel momento ha ricoperto la Madonna Addolorata cade, le due statue corrono l'una verso l'altra al suono delle campane, quindi vengono portati in chiesa, dove rimarranno per la settima dell'Ottava di Pasqua.

Sabato dell'Ottava di Pasqua

Il sabato dell'Ottava di Pasqua si tiene la Festa della Donna Nuova, organizzata dal Confraternita di Santa Maria La Nuova.

L'uscita della processione avviene alle ore 19.00 e la Statua della Donna Nuova (detta anche la Madonna a fine lutto), è portata da 60 confratelli, dall'omonima chiesa fino alla Concattedrale, per l'incontro con la Statua di Gesù Cristo risorto.

Il rientro della Statua della Donna Nuova alla propria chiesa d'origine avviene in tarda serata.

Domenica in Albis

Nella Domenica in Albis, si tiene la caratteristica cerimonia della Spartenza (separazione): le due Statue di Gesù Cristo risorto della Madonna, tornano ciascuno nella chiesa di provenienza.

Riconoscimenti

Il Forum Nazionale dei Giovani ha riconosciuto l'evento, quale Meraviglia Italiana

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Premio Meraviglia Italiana

Bibliografia
  • Rino Realmuto, Storia della Settimana Santa e delle Confraternite di Enna, Editore La Moderna, Enna 2004
Voci correlate
Collegamenti esterni