Religiose del Santissimo Sacramento

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Religiose del Santissimo Sacramento
in latino '''''
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Istituto di vita consacrata
Congregazione religiosa femminile di diritto pontificio

Altri nomi
(FR) Religieuses du Saint-Sacrament
Fondatore Beato Pierre Vigne
Data fondazione 1722
Luogo fondazione Boucieu-le-Roi
sigla R.S.S.
Titolo superiore
Approvato da Pio IX
Data di approvazione 1869
Santo patrono Santissimo Sacramento
Collegamenti esterni
Sito ufficiale

La Congregazione delle Religiose del Santissimo Sacramento (in francese Religieuses du Saint-Sacrament) pospongono al loro nome la sigla R.S.S.. È una congregazione religiosa femminile di diritto pontificio. Ha per fondatore il beato Pierre Vigne.

Nacque a Boucieu-le-Roi (Francia) l'8 settembre 1722 con Marguerite Rouveure ed altre sei compagne.

La congregazione pone al centro della propria spiritualità e missione l'Eucaristia, "culmine e fonte di tutta la vita cristiana"[1]. È diffusa in Europa, America del Sud, Africa. Aggregata alla Congregazione vi è la "Fraternità Eucaristica Pietro Vigne" di carattere laicale, aperta a tutti.

Storia

Gli inizi del 1713

Nel 1713 una pia giovane, Margherita di Nozières, nel corso di una missione di padre Pierre si recò a Boucieu-le-Roi, desiderosa di seguire il Signore più da vicino e facendosi guidare nelle vie dello spirito dal missionario.

Marguerite si stabilì in una casa del villaggio e cominciò ad istruire alcune fanciulle; altre tre giovani si aggiunsero a lei nel 1714 anche se vivevano in un'altra casa. Accompagnavano i pellegrini lungo la Via Crucis ed insegnavano alla gioventù. Si aggiunsero in breve tempo altre tre ragazze. Ad esse padre Pierre il 30 novembre del 1715 consegnò il crocifisso e l'abito religioso. Si alternavano davanti al Santissimo Sacramento, facevano catechismo in chiesa per la gente del villaggio, spiegavano ai pellegrini il lungo percorso della monumentale Via Crucis ideata e realizzata dal missionario.

Le prime compagne di Margherita erano Caterina Junique, Louise Bouveyron, Jeanne Rouveure, Maria Spéliat, Marie Bost, Jeanne Lalaye.

Ben presto si aggiunsero altre giovani desiderose di condividere il loro genere di vita sotto la guida del beato Pierre Vigne. Per questo Maria Spéliat chiese al padre Pierre che redigesse per loro un regolamento di vita. Il missionario stette costantemente vicino nelle inevitabili difficoltà degli inizi, come si legge nelle sue Memorie.

Le prime professioni nel 1722

L'8 settembre del 1722 le prime Suore del Santissimo Sacramento, come vennero subito chiamate dai fedeli, pronunciarono i voti. Padre Pierre le affidò a Maria "Bel tabernacolo di Dio" e "Serva" del Signore.

Il primo sviluppo

Durante la sua itineranza missionaria Padre Pierre lasciò ai fedeli più impegnati e fervorosi le sue Heures Nouvelles (Ore nuove), piccolo codice di vita cristiana con cui desiderava illuminare e confermare la loro fede ed il loro comportamento.

Organizzò anche le confraternite del Santissimo Sacramento, incoraggiando i fedeli ad aiutarsi reciprocamente per vivere bene le promesse battesimali.

Spinse le suore a dedicarsi alla istruzione delle fanciulle dei villaggi e delle campagne, vista questa come un'opera missionaria vera e propria, tanto che gli verranno richieste delle Suore-Reggenti (direttrici) per aprire piccole scuole parrocchiali.

Non disponeva di grandi fondi, ma metteva subito a disposizione dei più indigenti quanto gli veniva dato in elemosina e in offerta. Non si risparmiò, insieme alle suore, quando scoppiò la peste del 1722 a Rochepaule.

Mons. Alexandre Milon, vescovo di Valence, approvò la compagnia il 22 agosto 1739.[2]

La morte del Fondatore, avvenuta l'8 luglio 1740, non causò scoraggiamento nelle suore sacramentine, ma le spinse a continuare, fedeli ai suoi insegnamenti, l'opera iniziata. Un poco alla volta, le comunità furono chiamate a mettere la loro povertà, la loro disponibilità e le loro competenze a servizio dei malati e dei giovani, negli ospedali e nelle scuole per l'infanzia.

Il 2 gennaio del 1787 re Luigi XVII firmò le lettere patenti che conferirono esistenza legale alla Congregazione, già diffusa sia nel Vivarais che nel Delfinato e la Provenza.

Nella tormenta della Rivoluzione (1789-1804)

La Rivoluzione francese provocò una grande dispersione delle religiose. Molte comunità scomparvero o non diedero segni visibili della loro presenza. Alcune suore, comunque, restarono a Boucieu; altre, espulse dalle scuole e dagli ospedali, continuarono ad attendere nella clandestinità e spesso a rischio della vita, alle opere di carità, ancora più necessarie in quei tempi calamitosi.

Vista la povertà ed il disordine in cui versavano gli ospedali, nel 1795 le autorità civili furono costrette a richiamare le suore a Tournon ed a Valence. Dopo la pace fatta tra Napoleone Bonaparte e la Santa Sede tramite il Concordato, la congregazione riacquistò il diritto di esistere apertamente e legalmente. Nel 1803, per riunire le suore superstiti in una casa centrale, suor Saint-Julie Afforti chiese al prefetto Descorches la casa di Saint-Just a Romans.

Il nuovo slancio (1804-1903)

Con un decreto dell' 11 Termidoro, nell'anno XII del calendario della Rivoluzione (30 luglio 1804), Napoleone assegnò alla nuova casa madre della Congregazione una parte dell'antico monastero di Saint-Just. Lo stato di abbandono dell'edificio non scoraggiò il drappello delle suore (cinque) che ne prese possesso. Suor Saint-Philippe Benoît, ricompaginò le consorelle superstiti, imprimendo nuovo vigore alla congregazione. Non mancavano le vocazioni. La popolazione stremata dalle continue guerre apprezzò vivamente l'opera delle suore. Esse aprirono scuole gratuite per l'infanzia, ospizi, ospedali, curando anche i malati a domicilio.

Nel 1826 si fondarono varie comunità e si riaprì la scuola di Boucieu, culla della Congregazione.

Nel 1869, il 7 giugno, nel corso del generalato di Mère Sait-Joseph Bouvaret, la Congregazione ricevette il decretum laudis da papa Pio IX. Venne aperta la prima casa in Italia, a Subiaco, culla del monachesimo benedettino.

La Congregazione nel 1874 approdò in Inghilterra.

Finalmente papa Leone XIII, nel 1885, approvò definitivamente la Congregazione che divenne così di diritto pontificio.

Il 1901 segnò una data nefasta nella storia della Francia. Il governo laicista di ispirazione massonica decise l'ennesima soppressione delle corporazioni religiose e le suore sacramentine furono espulse da 56 scuole ed ospedali.

La ripresa e sviluppo internazionale

Le prime cinque religiose inviate in Brasile (1904)

Nel 1903 si ebbero le prime fondazioni in Brasile. Mère Sainte-Emerentienne Vigne ne affidò la responsabilità del trapianto nel vasto sub continente americano a suor Saint-Félix Baudet. Nello spazio di quattro anni ben 120 suore raggiunsero la missione brasiliana. In seguito alle leggi eversive le suore furono costrette a lasciare la casa Saint-Just. Da Romans la casa madre venne trasferita a Valence nel 1906.

L'Irlanda fu la meta successiva, raggiunta nel 1954; nel 1964 le suore sacramentine giunsero anche in Spagna.

Nel periodo post-conciliare la congregazione operò una profonda riconsiderazione del proprio carisma e della propria missione ritornando alla ispirazione originaria.

Al 31 dicembre 2005 l'istituto contava 294 religiose in 42 case[3].

Il carisma proprio della Congregazione

La potenza della grazia eucaristica che sconvolse e orientò definitivamente la vita del beato Fondatore, è all'origine del carisma che definisce la missione delle suore sacramentine nella Chiesa.

Essendo il sacramento eucaristico, "sacramento dell'amore" per antonomasia, la centralità eucaristica si traduce nel servizio ai poveri. Questo Amore che giunge fino all'estremo, viene contemplato nella sua rivelazione suprema della croce che si fa dono permanente nell'Eucaristia.

La vita delle suore sacramentine si modula in questa risposta amorosa all'amore preveniente di Gesù eucaristico. Per questo è impegno quotidiano delle suore l'adorazione eucaristica, alla quale si impegnano a turno; questa adorazione porta alla lode perenne e al ringraziamento.

Anche l'offerta della vita quotidiana di consacrate scaturisce dalla centralità eucaristica, anche nelle circostanze meno liete e più defatiganti.

La Comunione eucaristica, infine, porta alla condivisione fraterna ed al servizio verso i più bisognosi e sofferenti secondo le necessità della Chiesa e della società, facendosi strumento di riconciliazione e di pace.

La Fraternità eucaristica Pietro Vigne

La condivisione del carisma del beato Pierre Vigne viene proposta anche ai laici che vivono la loro consacrazione battesimale e la loro spiritualità eucaristica nell'ambito familiare, professionale, sociale, ecclesiale.

La Fraternità si propone di percorrere un cammino di fede con l'invito a scoprire l'Eucaristia, mistero d'amore e di redenzione; a diventare testimoni dell'irradiazione eucaristica, a contribuire alla vita, comunione e missione della Chiesa.

La Fraternità eucaristica si articola in gruppi, avvertiti come luogo di incontro, condivisione e preghiera.

Indirizzi

  • Religieuses du St Sacrement, Maison-Mère, 113, avenue Victor Hugo - F- 26000 Valence Tél. (33) 75 41 12 44
  • Religiose del Santissimo Sacramento, Via dei Riari, 41 - 00165 ROMA (Casa Procura); email: regionale@rsssacramento.it
Note
  1. cfr. Sacrosanctum Concilium 10.
  2. G. Rocca, Dizionario degli istituti di perfezione, vol. VIII (1988), col. 847.
  3. Annuario Pontificio 2007, p. 1716.
Bibliografia
  • Trattato su ciò che Dio ha dato di più eccellente. I. La confessione; II. La comunione, Un missionario del clero, Lione, presso Antonio-Giuseppe Dejussieu, tipografo libraio, via Mercière, al libro di Conto, MDCCXXXVII (ed. dattiloscritta).
  • Regolamento di vita per persone pie, Lione MDXXXVII (ed. italiana del 1984 a cura delle Religiose del Santissimo Sacramento).
  • Pietro Vigne. Missionario dell'eucaristia (a cura delle Religiose del Santissimo Sacramento), Ed. du Signe, Strasbourg Cedex 2, s.d.
  • Scoprire Pietro Vigne e le religiose del Santissimo Sacramento (a cura delle Religiose del Santissimo Sacramento), E.C.E., Marseille s.d.
Voci correlate
Collegamenti esterni