Rut
Rut, che in ebraico significa amica, è la protagonista della storia narrata nell'omonimo libro.
Il suo nome può essere riferito anche al verbo vedere: Ruth è colei che "vede" il Dio di Israele nel rapporto con la suocera Noemi.
Rut è il simbolo di un amore profondo, gratuito, generoso che nulla riesce a dividere. È la nuora di Noemi, una donna che in seguito alla carestia che ha colpito la regione di Betlemme, segue il marito e i figli emigrati in terra di Moab.
Noemi perde il marito e vede morire anche i due figli che nel frattempo si erano sposati con donne moabite e decide di far ritorno a Betlemme. Una delle due nuore moabite, Rut, si rifiuta di lasciarla partire sola dichiarando: ( Rt 1,16 )
- Dove andrai tu, andrò anch'io; il tuo popolo sarà anche il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio.
Giunte a Betlemme Rut va nei campi a spigolare, usufruendo del diritto riconosciuto ai poveri secondo la Torah data da Dio (Lev 19,9-10 ) e capita nel campo di Booz, ricco proprietario imparentato con Noemi.
Questi, venuto a conoscenza della vicenda della giovane donna, rimane colpito dalla grande generosità e dalla profonda fedeltà. In applicazione della legge del levirato la chiede in moglie; dal loro matrimonio nasce Obed che sarà antenato di Davide.
Rut, una donna povera, straniera e vedova, che a motivo del suo amore per una donna anziana e sola, Noemi, ha abbandonato padre, madre e patria ( cfr. Rt 2,11 e Gen 12,1 ) entra così a far parte del popolo eletto, salvata da quel Dio che Noemi ama.
In risposta alle norme restrittive relative ai matrimoni misti che esigevano il ripudio delle donne straniere (cfr. Esd 9-10 ) Rut manifesta un'apertura universalistica. È la straniera della cui discendenza nascerà il Messia e come tale è ricordata dal Vangelo di Matteo Mt 1,5 .
La tradizione cristiana vede nella figura di Rut una relazione con la Chiesa proveniente dal paganesimo, che abbandona gli idoli e viene ammessa al banchetto del Regno
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