San Serapio

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San Serapio, O. de M.
Frate · Martire
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al secolo
battezzato
Santo
Martire mercedario
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Francisco de Zurbarán, San Serapio (1628), olio su tela
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 61 anni
Nascita Londra
1179
Morte Algeri
14 novembre 1240
Sepoltura
Appartenenza
Ordine di Santa Maria della Mercede
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
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Predecessore {{{predecessore}}}
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione 23 marzo 1625, da Urbano VIII
Ricorrenza 14 novembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi abito dei Mercedari, legacci del patibolo
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Azul (Buenos Aires),
dei malati di artrosi
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
[[File:{{{FirmaAutografa}}}|250px]]
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 14 novembre, n. 9:
« Ad Algeri nell'Africa settentrionale, san Serapione, che, primo nell'Ordine della beata Maria della Mercede, meritò di ottenere la palma del martirio lottando per la liberazione dei prigionieri cristiani e la predicazione della fede. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

San Serapio detto anche Serapione (Londra, 1179; † Algeri, 14 novembre 1240) è stato un religioso e martire inglese, appartenente all'Ordine di Santa Maria della Mercede.

Biografia

Era figlio di Rotlando Scoto, capitano e nobile della corte inglese di Enrico II.

Le imprese militari

Partecipò con il padre alla terza crociata ancora molto giovane. Sotto il comando di Riccardo Cuor di Leone, prese parte alla conquista di Tolemaide (San Giovanni d'Acri) e all'assedio di Ascalona.

Al ritorno dalla crociata, la nave si arenò sulle coste venete, costringendoli a proseguire per terra; qui furono fatti prigionieri dal duca d'Austria. Il re e il padre vennero liberati, Serapio invece fu trattenuto ed entrò al servizio di Leopoldo d'Austria. Durante questa permanenza perse i genitori e si dedicò alle opere di carità e di pietà.

Fu al seguito del duca Leopoldo nella spedizione in aiuto del re di Spagna contro i Mori. La spedizione, trattenuta dagli Albigesi nel sud della Francia, giunse a destinazione il 19 luglio 1212, quando già i Mori erano stati sconfitti. Serapio rimase in Spagna al servizio del re Alfonso X di Castiglia e partecipò alle successive campagne militari contro i Mori.

Il 16 ottobre 1214, alla morte del re, Serapio tornò in Austria. In seguito ripartì con il duca Leopoldo per la quinta crociata nel 1217, prima in Palestina e poi in Egitto.

Frate mercedario

Tornato in Austria nel 1221, accompagnò donna Beatrice di Svevia che andava in sposa a san Ferdinando III di Castiglia.

Durante il viaggio a Daroca conobbe san Pietro Nolasco, che nel 1218 aveva fondato l'Ordine di Santa Maria della Mercede, con il compito di riscattare i cristiani fatti schiavi dai Mori (con il quarto voto s'impegnavano a sostituirli di persona nella prigionia).

Decise di abbracciare l'Istituto nel 1222: si dedicò dapprima alla cura e all'istruzione religiosa degli schiavi liberati e poi come questuante nella raccolta delle elemosine per la loro redenzione (nome che si dava al riscatto) in Spagna e in Francia.

Insieme a san Raimondo Nonnato, nel 1229 compì la prima redenzione in Algeri, liberando 150 schiavi. Nello stesso anno prese parte con il fondatore alla conquista delle Baleari, dove fondò i primi conventi dell'Ordine.

Nel 1232 tornò nuovamente ad Algeri con Raimondo Nonnato, liberando altri 228 schiavi che nel viaggio di ritorno si ammutinarono; una terribile tempesta, però, placata per le preghiere dei due religiosi, convinse gli ammutinati a seguirli.

Nel 1239 partì per l'Inghilterra con l'incarico di diffondere l'Ordine nella sua patria natale, ma la nave fu assalita dai corsari che lo abbandonarono, denudato e quasi morto dalle percosse, sulla spiaggia; qui fu soccorso e aiutato da alcuni pescatori. Recuperate le forze si recò da alcuni parenti a Londra. In patria, però, non fu buon profeta: fu criticato per la sua ferma posizione contro le requisizioni dei beni della Chiesa dovette riparare dapprima in Scozia e poi in Irlanda.

Il martirio

Nel 1240 tornò in Spagna: in Murcia compì la redenzione di 98 schiavi, poi di altri 87 ad Algeri, dove si offrì in ostaggio per la liberazione di altri schiavi. I Mori, irritati per la sua predicazione e per le conversioni da lui operate lo legarono a una croce di sant'Andrea e infierirono selvaggiamente su di lui; gli ruppero tutte le giunture degli arti, estrassero gli intestini dal suo corpo avvolgendoli a un argano e gli troncarono la testa.

Ridotto in pezzi, il 14 novembre 1240, si compiva così il suo martirio.

Culto

Il culto da sempre tributatogli fu confermato il 23 marzo 1625 da papa Urbano VIII; la Chiesa lo ricorda il 14 novembre. Il Santo è invocato contro l'artrosi.

Voci correlate