Sant'Orso di Aosta
Sant'Orso d'Aosta Presbitero | |
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Santo | |
Bottega savoiarda, Reliquiario a statuetta di sant'Orso di Aosta (1481 ca.), lamina d'argento, sbalzato, cesellato, inciso e in parte dorato; Aosta, Museo del Tesoro della Collegiata dei Santi Pietro e Orso | |
Nascita | V secolo |
Morte | Aosta 1º febbraio 529 |
Ordinazione presbiterale | V secolo |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 1º febbraio |
Santuario principale | Chiesa Collegiata dei Santi Pietro e Orso di Aosta |
Attributi | Baculo pastorale da priore e uccellino sulla spalla |
Devozioni particolari | Invocato contro la siccità, le malattie del bestiame, le intemperie, le alluvioni, i soprusi dei potenti, i parti difficili, i reumatismi e il mal di schiena |
Patrono di | Ivrea, Cogne |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 1º febbraio, n. 5:
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Sant'Orso d'Aosta in francese, Ours d'Aoste o Saint Ours (V secolo; † Aosta, 1º febbraio 529) è stato un presbitero ed eremita irlandese.
Agiografia
Le notizie pervenutaci sulla vita di sant'Orso, sono desunte oltre che dalle tradizioni orali, anche da una Vitae Beati Ursi di autore sconosciuto, della quale esistono due redazioni, una più antica e breve, della fine dell'VIII secolo e una più ampia ed elaborata, della seconda metà del XIII secolo.
Biografia
Fu un presbitero presso la chiesa cimiteriale di San Pietro ad Aosta. Questa figura di custode e celebrante di una determinata cappella o chiesa cimiteriale, era molto diffusa nei secoli passati e a volte, quando questi edifici si trovavano in zone più isolate, questi custodi-celebranti prendevano il nome di eremiti, ai quali si rivolgevano i fedeli per le loro necessità spirituali.
Fu arcidiacono ai tempi del vescovo Giocondo, quando questi morì suo successore fu un vescovo ariano di nome Plotiano. Il presbitero Orso allora si allontanò dalla sede vescovile vivendo presso un nucleo che poi prese il suo nome Sant'Orso.
È ricordato come uomo semplice, dolce, umile, pacifico e altruista; un "uomo di Dio" che coniugava la preghiera continua alle opere di carità. Visitava i malati, sfamava i poveri, consolava gli afflitti e aiutava gli oppressi, le vedove e gli orfani. Viveva dei prodotti del lavoro nel suo orto, di quanto riusciva a raccogliere dalla coltivazione, ne faceva tre parti, per sé, per i poveri, per gli uccellini, i quali dice la tradizione, riconoscenti si posavano affettuosamente sulla sua testa, sulle spalle, sulle mani; inoltre curava una piccola vigna, il cui vino aveva la virtù di guarire i malati.
Non si conosce l'anno della sua morte, ma alcuni studiosi la pongono nel 529, mentre è sicuro il giorno della morte, il 1º febbraio, divenuto poi il giorno della sua festa liturgica.
Culto
È diventato il santo più popolare della Valle d'Aosta. L'antica chiesa di Aosta precedentemente dedicata a di san Pietro fu in seguito dedicata a lui divenendo la collegiata di Sant'Orso.
Sant'Orso è considerato protettore contro la siccità, le malattie del bestiame, le intemperie, le alluvioni, i soprusi dei potenti, i parti difficili, i reumatismi e il mal di schiena, per queste due malattie, i fedeli che ne erano afflitti o volevano essere preservati, si recavano nella cripta della Collegiata e camminando carponi attraversavano il musset, un breve cunicolo aperto nel basamento dell'altare, dove una volta vi erano deposte le reliquie del santo e passavano da un lato all'altro.
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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