Santuario di San Camillo de Lellis (Milano)

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambig-dark.svg
Nota di disambigua - Se stai cercando l'omonimo Santuario di Bucchianico, vedi Santuario di San Camillo de Lellis (Bucchianico).
Santuario di San Camillo de Lellis
Santuario di San Camillo a Milano.JPG Santuario di San Camillo de Lellis
Altre denominazioni Madonna della Salute
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Lombardia
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Lombardia
Provincia Milano
Comune Stemma Milano
Diocesi Milano
Religione Cattolica di Rito Ambrosiano
Indirizzo Piazza San Camillo de Lellis all'angolo fra via Boscovich e via Lepetit
Sito web Sito ufficiale
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione Santuario
Dedicazione San Camillo de Lellis
Sigla Ordine qualificante M.I.
Sigla Ordine reggente M.I.
Stile architettonico neogotico
Inizio della costruzione 1900
Completamento 1912
Data di consacrazione 1937
Iscrizioni
Coordinate geografiche
45°28′56″N 9°12′14″E / 45.482131, 9.203892 Stemma Milano
Mappa di localizzazione New: Milano
Santuario di San Camillo de Lellis
Santuario di San Camillo de Lellis
Duomo di Milano
Duomo di Milano
Basilica di Sant'Ambrogio
Basilica di Sant'Ambrogio
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità

'
Tipologia
Criterio
Pericolo Bene non in pericolo
Anno [[]]
Scheda UNESCO
Patrimoni dell'umanità in

Il Santuario di San Camillo De Lellis o della Madonna della Salute è una chiesa di Milano, che sorge nell'omonima piazza all'angolo fra via Boscovich e via Lepetit.

Storia

Nel 1594 Padre Camillo de Lellis e alcuni suoi religiosi giunsero a Milano su chiamata dell'arcivescovo Gaspare Visconti per servire i malati dell'Ospedale Ca' Granda. I Crociferi, come venivano allora chiamati (oggi detti popolarmente camilliani), dopo oltre duecento anni di presenza nella città, dedicata prevalentemente all'assistenza nelle case dei malati agonizzanti, con le soppressioni napoleoniche furono costretti a lasciare Milano nel 1800. Vi ritornarono però nel 1896 su chiamata del beato cardinale Andrea Carlo Ferrari. Poiché non fu possibile rientrare in possesso della propria chiesa, da essi costruita nel XVIII secolo in via Durini (Santa Maria della Sanità) e nel frattempo affidata al clero secolare, decisero di costruire in via Boscovich una chiesa dedicata nuovamente alla Madonna della Salute, su progetto dell'architetto Spirito Maria Chiappetta.

Il 1º gennaio 1900, lo stesso cardinal Ferrari benedisse la prima pietra. L'inaugurazione avvenne il 15 luglio 1912 e la consacrazione solenne il 30 ottobre 1937 dal cardinale Alfredo Ildefonso Schuster.

Descrizione

Esterno

Edificato in stile neo-gotico, il Santuario si presenta intonacato nella parte superiore e a mattoni a vista nella parte inferiore. Al centro della facciata si trova una gugliacampanile in mattoni, con contrafforti e nicchie in marmo bianco. In mattoni anche il portale, il pronao, le grandi finestre a trifora con colonnine e i rosoni in marmo botticino.

La costruzione centrale con le quattro guglie, gli specchi ad archetti ricorrenti in cemento bianco, presenta un'elegante armonia.

Sulle mensole esterne si trovano sei statue in marmo di Carrara, opere dell'artigiano Mario Pelletti.

Interno

L'interno a tre navate è illuminato da un gioco cromatico con figure di Santi, simboli e decorazioni delle 123 vetrate del pittore Cisterna. Nell'ampia vetrata delle tribune e nell'apoteosi del suo altare vi è rappresentato San Camillo.

La navata centrale si presenta ampia e slanciata verso l'alto mentre quelle laterali sono più strette, sopra le quali vi sono eleganti tribune con parapetti a traforo, sovrastati da trofore con ricami a ventaglio.

Le dodici colonne in marmo rosa del Garda, che vanno concentrandosi simmetricamente nel tiburio che incornicia la vetrata policroma della Madonna della Salute, poggiano su basamenti ottagonali che terminano con capitelli differenti in gesso, da cui partono nervature sottili e slanciate che si intrecciano nella volta moltiplicandosi e diramandosi.

Sui muri perimetrali vi è la Via Crucis lignea, con più di 500 figure scolpite da fratel Annibale Pagnone degli Artigianelli di Monza. A destra si trova l'altare della Madonna del Carmelo e, di fronte, quello di San Giuda Taddeo. Più al centro, a destra, l'altare di San Camillo e, a sinistra, quello del Sacro Cuore.

Il moderno altare maggiore si trova in un'ampia abside, dove si trova in alto la Cappella della Madonna della Salute con un gotico altare in legno dorato.

Altare di san Camillo de Lellis

Fu eretto nel 1914 in occasione del terzo centenario della morte del santo. Nel palliotto vi sono tre altorilievi in marmo con scene della vita di san Camillo: il sogno della madre, il viatico a Camillo e la sua conversione. Nel 1926 fu eretto, sopra la mensa, un basamento marmoreo con ai lati due altorilievi:

  • a sinistra il santo lava i piedi ad un malato;
  • a destra san Filippo Neri che vede gli angeli suggerire ai Ministri degli infermi parole di consolazione.

Nel trittico sono raffigurati altri episodi della vita del santo:

  • il crocifisso che incoraggia san Camillo,
  • il santo in estasi davanti a un malato;
  • il santo durante la peste a Roma.

Nel 1955 l'altare venne terminato con l'elevazione di una cuspide che incornicia il quadro di san Camillo. L'abside è rivestita in marmo grigio-perla. Le vetrate raffigurano la storia dei santi della carità. L'altare fu consacrato nel 1955 dal vescovo di Bergamo Giuseppe Piazzi.

Cappella di san Giuseppe

L'altare di marmo è stato eseguito nel 1035 da Gianni Remuzzi. La tela, raffigurante san Giuseppe, venerato come patrono dei moribondi, assistito da Gesù e Maria, è di Pietro Verzetti dell'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Sulle pareti rivestite in marmo rosato sono inseriti quattro pannelli musivi che riproducono, su sfondo giallo, i simboli biblici inneggianti la grandezza di san Giuseppe. A sinistra dell'altare è riprodotta una palma da datteri e a destra un cedro gigante. Di fronte a questi un mosaico riproduce la dinastia davidica, la corona sovrastante lo scettro e gli strumenti del lavoro che ha caratterizzato la vita operosa del carpentiere di Nazaret: la sega, il martello e la pialla, fra i quali fiorisce il tradizionale giglio.

Altare della Madonna del Carmine

L'altare, a forma di trittico marmoreo, è caratterizzato dal lineamenti gotici. La tela centrale rappresenta la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. Ai lati due angeli, in basso le anime del Purgatorio. I dipinti sono di Pietro Verzetti dell'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. L'altare fu disegnato da M. Pagnone e scolpito da Gianni Remuzzi. La vetrata della navata destra raffigura sant'Agostino, sant'Anna a colloquio con Maria bambina e san Giovanni Battista. Dietro l'altare si intravvede il volto di san Giuseppe e seguono Sant'Ignazio di Loyola e santa Rosa da Lima. Davanti all'altare sono posizionate due statue di santa Rita da Cascia e santa Teresa di Gesù Bambino.

Altare di san Giuda Taddeo

L'altare è sormontato da un armonioso trittico marmoreo. Al centro la statua del santo in legno della Val Gardena realizzata nel 1923. Ai lati due mosaici decorativi del maestro A. Menegon. Più in basso, su ceramiche, quattro angeli musicanti. Da sinistra a destra l'altare è circondato da vetrate raffiguranti san Carlo Borromeo, sant'Ambrogio, San Gioacchino e san Francesco d'Assisi. Ai piedi dell'altare sono posizionate due statue di san Pio da Pietrelcina e santa Teresa di Calcutta.

Saccello della Madonna della Salute

La Sacra immagine è una copia ad olio su tela eseguita nel 1912 dal pittore romano Eugenio Cisterna (18621933) sull'originale che si venera nella Chiesa di Santa Maria Maddalena (Roma). L'altare in stile gotico fu eseguito dagli Artigianelli di Monza nel 1912; esso è sovrastato da angeli con al centro l'Arcangelo Michele. Nel timpano, sopra il quadro, il bassorilievo rappresenta la Santissima Trinità, mentre sotto è rappresentata l'Annunciazione. Nel 1955, la volta a spicchi racchiusi in leggere nervature, fu rivestita in mosaico dalla ditta Sgorton, mentre Elena Mazzari ne dipinse i cartoni, riproducendo su sfondo azzurro-cielo un roseto.

Galleria fotografica

Bibliografia
  • Valente Ferruccio, I Padri Camilliani a Milano - note storiche, Verona 1912.
  • Mario Vanti, I Camilliani, il Manzoni e la peste del 1630, Milano 1930.
  • Radice Gianfranco, I Cardinali Ferrari e Schuster e altri Grandi nella cronaca domestica dei Crociferi o Camilliani edificatori in Milano di Santa Maria della Sanità, Milano 1990.
  • Maurizio De Filippis - Elisabetta Zanarotti Tiranini, San Camillo de Lellis e l'Ordine dei Ministri degli Infermi nella storia della Chiesa di Milano, 280 pp., ill., Ed. Ares, Milano 2010.
  • Agendamilano: Santuario di San Camillo
Collegamenti esterni