San Tarcisio

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San Tarcisio
Martire
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Immagine devozionale del Santo
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Nascita
Morte Roma
15 agosto 257
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Incarichi ricoperti
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da
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Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 15 agosto
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi Palma, stringe al petto una pisside velata
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Ministranti, aspiranti minori Gioventù Italiana Azione Cattolica
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
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Consorte

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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 15 agosto, n. 2:
« A Roma nel cimitero di Callisto sulla via Appia, commemorazione di san Tarcisio, martire: per difendere la santissima Eucaristia di Cristo che una folla inferocita di pagani tentava di profanare, preferì essere lapidato a morte piuttosto che lasciare le sacre specie ai cani. »

San Tarcisio († Roma, 15 agosto 257) è stato un martire e laico latino. Subì il martirio ancora adolescente, mentre portava l'Eucaristia ai cristiani in carcere. Imbattutosi in una folla inferocita di pagani, preferì essere lapidato purché il Corpo di Cristo non fosse profanato.

Biografia

La sola notizia certa su san Tarcisio è contenuta nell'epigramma[1] composto in suo onore da papa Damaso I († 384). In questi versi il Pontefice paragona Tarcisio a santo Stefano protomartire: come questi fu lapidato dai Giudei, così Tarcisio, assalito dai pagani, preferì il martirio piuttosto che "cedere il Sacro Corpo di Cristo ai cani rabbiosi".

La storicità di questa notizia ci è assicurata dalla sicurezza con cui Damaso ce la tramanda. Non è invece possibile determinare con certezza il profilo di Tarcisio. È verosimile che fosse un diacono, dal momento che Damaso lo paragona a Stefano. Per una ragione sconosciuta, la leggenda sul martirio di papa Stefano I († 2 agosto 257), risalente al VI secolo, fa di Tarcisio un accolito. In ogni caso, questa leggenda si basa sul componimento di Damaso.

Culto

Il corpo di Tarcisio fu sepolto nelle catacombe di San Callisto sulla via Appia; l'epigramma di papa Damaso fu posto sulla sua tomba più tardi. Nel VI secolo i suoi resti furono posti nella stesso sarcofago in cui si trovavano quelli di papa Zefirino († 217). Nel 767 papa Paolo I fece traslare le spoglie di Tarcisio nella basilica di san Silvestro in Capite, insieme ad altri martiri.

Enrico Manfrini, San Tarcisio (1950 - 1951), scultura su cera; Concesio, Collezione Paolo VI - Arte contemporanea

La figura di san Tarcisio tornò popolare nel XIX secolo, in seguito alla pubblicazione del romanzo Fabiola o la Chiesa delle catacombe del cardinale irlandese Nicholas Wiseman. In molte chiese di Roma è possibile trovare quadri, statue, pale d'altare che raffigurano il giovane Santo.

La sua commemorazione si effettua il 15 agosto.

Nell'arte

Nell'iconografia tradizionale san Tarcisio viene raffigurato come un bambino che stringe al petto una pisside velata.

Fra le opere di maggior rilievo storico-artistico, che lo raffigurano, si ricorda:

Note
  1. Damasi epigrammata, edizione Ihm, 14.
Bibliografia
Voci correlate