Utente:Davide Bolis/Biografia
Maria Trigila, F.M.A. Religiosa | |
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Età attuale | 69 anni |
Nascita | Caltagirone [1] 1º settembre 1955 |
Professione religiosa | Istituto Maria Ausiliatrice (Catania), 6 agosto 1985 |
Maria Trigila (Caltagirone [1], 1º settembre 1955) è una religiosa e giornalista italiana.
Biografia
Nascita e primi anni di vita
Maria Trigila nacque il 1º settembre 1955, alle ore 11,20 nel Centro storico di Caltagirone in provincia di Catania[1]. Il 14 settembre ricevette il sacramento del Battesimo nella Chiesa del Santissimo Salvatore[2].
Figlia di Salvatore Maria Paolo (1918) di Buscemi[3] e di Maria Eugenia Brugellis di Papanice[4], fu la secondogenita di tre sorelle, Antonietta, nata a Siracusa (1950), e Francesca, nata a Caltagirone (1962). Il padre era militare della Guardia di Finanza e la madre aveva frequentato la scuola di avviamento professionale che la rese abile nella contabilità. La madre gestiva l'unica rivendita di tabacchi del suo paese nativo con l'aiuto del nonno materno di Maria.
Formazione
Maria, di temperamento buono, ma vivace, frequentò la scuola materna le elementari fino all terza classe dalle Figlie di San Vincenzo all'Istituto "San Luigi" a Caltagirone.
Era molto legata alla sorella Antonietta e la imitava nelle sue attività di tempo libero. Entrambe portate per la musica, il canto, il teatro e l'arte in genere, a Natale del 1959, ricevettero un pianoforte a coda al quale si esercitavano e allietavano la famiglia suonando a quattro mani.
All'età di sette anni, il 2 giugno 1963, nella parrocchia Santa Maria di Gesù, Maria ricevette il Sacramento della Comunione e della Cresima. Maria si distinse subito in ambito parrocchiale e durante le gite comunitarie come organizzatrice di giochi. Il pomeriggio era il momento culturale dove i bambini si esibivano in poesie, canti, danze davanti al pubblico dei genitori.
Maria partecipava sempre con i nonni alla tradizionale novena di Natale, in dialetto siciliano, presso la Chiesa Madre della Natività di Maria Santissima di Buscemi), e alla preparazione del presepe allestito con i rami e le foglie dell'arancio selvatico. La vigilia di Natale in attesa di partecipare alla Messa di Mezzanotte sia i bambini sia gli adulti preparavano gli spettacoli intercalati da giochi di squadra e, infine, dalla ninnaredda ossia la nenia a Gesù Bambino.
I genitori educarono Maria al rispetto del prossimo, all'accoglienza all'onestà, al dialogo e naturalmente alla preghiera.
Il 20 settembre 1965, quando Maria terminò la quarta elementare, il padre, per far felice la moglie, ottenne il trasferimento a Rossano Calabro vicino a Papanice. Tuttavia, il nuovo capitolo di vita appena iniziato, il 25 maggio 1966 ebbe un triste epilogo per la scomparsa della madre di Maria.
Per delle incomprensioni con il nonno materno, pur tra l'affetto degli zii e dei cugini, a fine agosto 1966 rientrarono in Sicilia dove Maria concluse le elementari a Buscemi. Il padre, nel frattempo, chiese il trasferimento per avvicinarsi a Siracusa vicino ai genitori. Il 14 settembre 1966, sopraggiunta l'autorizzazione da parte del Comando generale, la famiglia si stabilì a Siracusa, in un primo tempo nella casa dei nonni, poi nell'appartamento della zona residenziale in Via Giovanni Vaccarini 30, sempre vicino alla casa dei nonni. I primi anni a seguire furono apparentemente sereni: il padre, per necessità, il 13 dicembre 1966 dovette risposarsi con Rosetta Forte, di Rossano Calabro con la quale ebbe un'altra bambina di nome Eugenia (1968).
L'anno vissuto a Rossano fu determinate per la formazione del carattere di Maria. La sua casa era poco distante alla scuola e dalla parrocchia tanto che dal balcone della scuola poteva salutare la madre. Era una guida per l'organizzare di gare, feste canore, mostre di disegno, incontri culturali e anche dibattiti di opinione sulla religione tra le compagne di classe e gli amici. Era benvoluta per il suo carattere amabile, rispettoso e determinante. Nella parrocchia di San Giuseppe frequentava assiduamente i momenti di dibattito. Era interessata al punto di vista delle amiche, la loro dialettica che sempre poi verificava a casa con i genitori. Esprimeva così la sua vivacità e creatività. Il padre la "sorvegliava" da lontano per poterle dare fiducia e farla crescere e maturare in autonomia, nella giusta misura. È stato questo il criterio educativo che il padre utilizzò con tutte le figlie.
Gli anni tra Siracusa e Catania
Sulle orme della sorella Antonietta, frequentò i corsi professionali all'Istituto salesiano "Regina di Fatima" di Siracusa e l'8 giugno 1972 conseguì, dopo un biennio di frequentazione. la qualifica di Ceramista. In quel periodo la situazione politica e i continui scioperi nelle istituzioni scolastiche, in particolare nella scuola secondaria di Secondo grado (in quegli anni denominate superiori), indusse il padre a iscrivere Maria all'Istituto Magistrale "Maria Ausiliatrice" di Catania per conseguire il diploma e realizzare così il desiderio della defunta madre. Maria si inserì molto bene nella struttura e nella vita familiare che conducevano le suore. Rimase colpita dal tratto gentile e premuroso delle religiose verso le ragazze sia delle assistenti, sia delle suore insegnanti. In particolare ebbe modo di apprezzare le qualità pedagogiche dell'assistente suor Maria Roccasalva. In Collegio a nutrire la sua vita spirituale era il confessore salesiano don Giuseppe Fallico che incontrava settimanalmente e fu proprio lui a indirizzarla a seguire i gruppi di impegno mariano e vocazionale la cui responsabile era per il primo suor Teresa Vasta e per il secondo suor Licia Manzella. Scoprì così che la dimensione spirituale la permeava e l'assiduità alla preghiera del giovedì, per i sacerdoti diventava la sua linfa, oltre la partecipazione quotidiana alla Celebrazione eucaristica. Dimensione che approfondì con don Giuseppe Costa, salesiano che curava l'aspetto della formazione delle ragazze.
Studiava e otteneva proficui risultati in tutte le materie e contemporaneamente stabiliva ottime relazioni amichevoli con le altre ragazze della scuola.
Gli anni della scelta di Consacrazione a Dio nelle Figlie di Maria Ausiliatrice
Nell'estate del 1975, durante le chiacchierate notturne al balcone con il padre, manifestò il desiderio di consacrarsi al Signore. La notizia colse tutti di sorpresa perché conoscendo la vivacità di Maria sembrava assurda una simile opzione. Per dissuaderla il papà la mandò a Torino, dove abitava la sorella maggiore Antonietta che nel frattempo si era sposata. Questa le presentò possibili ragazzi per bene e di ottima famiglia con cui fidanzarsi. Tutti i tentativi risultarono inefficaci e al rientro da Torino comunicò la sua decisione che aveva già approfondita con il suo direttore spirituale.
Così, appena diplomata nel 1975, la direttrice dell'Istituto "Regina di Fatima" di Siracusa, suor Gaetanina Pinto, l'accompagnò ad Acireale[5] presso la "Casa di formazione" dove, il 7 ottobre, iniziò il percorso di aspirante e postulante. Durante il periodo di formazione, il 24 giugno 1976, conseguì il Diploma di abilitazione all'insegnamento della Religione nelle scuole elementari. Dal 5 agosto 1977 sino ad agosto 1979 visse a Palermo, all'Istituto San Giuseppe, per i due anni di Noviziato, dove il 6 agosto emise i voti di Castità, Povertà e Obbedienza alla presenza di Madre Ilka de Morales Perillier, consigliera generale per la Formazione. Dopo sei anni di voti temporanei, il 6 agosto 1985 pronunciò a Catania, all'Istituto Maria Ausiliatrice, i voti in perpetui.
Dopo la prima professione religiosa sino al 1985 visse nella comunità di "Maria Ausiliatrice" a Catania. La neoeletta ispettrice, suor Maria Nicosia, le propose di intraprendere gli sudi Universitari così s'iscrisse alla Facoltà di Lettere e nel contempo insegnava al secondo ciclo della Scuola Primaria (le medie). Inoltre, per completare la sua formazione, l'ispettrice la invitò a iscriversi all'Ateneo Romano della "Santa Croce" a Roma, dove si recava ogni tre mesi per sostenere gli esami e frequentare le Settimane di Studio, organizzate dall'Università. Il 24 novembre 1986 sostenne la dissertazione della tesi dal titolo: "Maria luce e speranza sui giorni dell'uomo"[6]. Seguiva anche con molto interesse i corsi di aggiornamento[7] per la Scuola che si svolgevano annualmente a Roma nel Pontificio Ateneo Salesiano, oppure Corsi di Comunicazione anche in Liguria a La Spezia e a Roma tenuti dal gesuita massmediologo Padre Nazareno Taddei, al CiSCS (Centro Internazionale dello Spettacolo e della Comunicazione Sociale) conseguendo così attestati di qualifica nella lettura strutturale dei lungometraggi[8].
Primi incarichi professionali
Nel 1986 venne trasferita nella Comunità di Caltagirone dove, dal 31 dicembre 1986 al 18 settembre 1987, svolse il ruolo di maestra elementare, insegnando Cultura generale alla Formazione Professionale (CIOFS), insegnante di Religione e assistente delle giovani di quarto anno Magistrale, responsabile dell'Oratorio. Intanto frequentava il penultimo anno universitario. Da Caltagirone venne trasferita a Catania al pensionato universitario per dedicarsi alla stesura della tesi sperimentale. Conseguì la laurea in Lettere il 7 giugno 1988[9], il titolo della tesi era: "Il Confronto tra Nino Savarese e Alessandro Manzoni nel romanzo "I Promessi sposi "e "Il Capopopolo"[10].
Dopo l'anno di Juniorato[11] a Torino, l'ispettrice la destinò a Catania con la cattedra completa di Lettere all'istituto Magistrale e Italiano al Liceo Scientifico. Poi da Catania venne trasferita ad Acireale[5] all'Istituto "Spirito Santo" come insegnante di lettere alla scuola superiore che, all'epoca, sperimentava autonomamente la proposta scolastica, coordinata dal sottosegretario alla Pubblica Istruzione Beniamino Brocca. Questa scuola salesiana era tra i licei che aderirono all'obiettivo di rendere l'istruzione secondaria superiore più aderente alle esigenze della società e del mondo del lavoro. Così insegnò Italiano sino al 1993 all'area comune del Liceo scientifico, Socio-psico-pedagogico, Linguistico. Questa esperienza la rese intraprendente e duttile nell'impostazione dell'insegnamento, fornendole gli strumenti adatti per adattare i contenuti alle esigenze delle alunne. Seppe fare sintesi tra Letteratura, Comunicazione e Spiritualità carismatica di don Bosco.
Proprio la figura di don Bosco fu il suo modello in riferimento a "Le letture cattoliche"[12], pubblicazioni pensate per fornire ai giovani materiali di lettura edificante e formativo. Suor Maria si è ispirata sempre a questo principio nel suo insegnamento. Acireale[5] segnò nel suo animo un momento doloroso e triste, la morte improvvisa del padre, a cui era fortemente legata. Un dolore che rimase sepolto nel suo animo per tanti anni, prima che fosse capace di parlarne con serenità. Un dolore così profondo da non volerlo sciupare con le parole. Sapeva a chi consegnarlo ogni giorno nell'Eucaristia.
Anche se residente ad Acireale[5], per continuità didattica alcuni giorni della settimana si recava ancora a Catania per insegnare presso il Magistrale alle ragazze degli ultimi due anni, che da membro interno condusse agli esami di Stato, con eccellenti risultati.
Dall'agosto 1993 a giugno 1995 fu trasferita definitivamente a Catania come insegnante di Lettere al Liceo scientifico, coordinatrice di classe e coordinatrice dell'area della fede. Periodicamente frequentò alla Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione "Auxilium" il Corso di perfezionamento per operatori dei mass media e delle nuove tecnologie in ambito educativo, conseguendo,l'8 settembre 1994, il diploma di comunicazione multimediale interattiva in ambito educativo, specializzazione Multimedialità[13].
A Roma in Casa generalizia a servizio dell'Istituto
Esplicando a Catania il servizio di coordinatrice ispettoriale di Comunicazione sociale venne incaricata dalla Madre Generale Marinella Castagno e dal suo consiglio di coordinare per le Figlie di Maria Ausiliatrice, interfacciandosi con l'Arcidiocesi di Catania, l'evento della Beatificazione di Madre Maddalena Caterina Morano. Si stabilì un'intensa collaborazione con il delegato mons. Gaetano Zito per la preparazione all'evento che assunse il carattere mondiale per la massiccia partecipazione delle suore salesiane proveniente da tutto il mondo.
Proprio a chiusura dei festeggiamenti la superiora generale, previo accordo con l'ispettrice Suor Maria Fisichella, propose il trasferimento in Casa generalizia per far nascere l'"Ufficio Stampa mondiale" e assumerne la responsabilità. All'epoca suor Maria era giornalista pubblicista[14] e aveva un buon bagaglio culturale di formazione nel settore, anche se il nuovo impego richiedeva maggiore preparazione e la capacità di sapersi relazionale con il pubblico, i giornalisti, i direttori delle Testate della comunicazione pratica. Per questo Madre Marinella Castagno e la Consigliera generale della Comunicazione, suor Graziella Curti, le proposero di specializzarsi in comunicazione e di intraprendere gli studi necessari per diventare anche giornalista professionista.
Furono gli anni anni in cui suor Maria approfondì il senso di appartenenza all'Istituto scoprendo la dimensione della generatività nel lavoro per i giovani anche, a volte, attraverso il lavoro arido delle carte. A proiettarsi oltre i confini dell'Amore per gustare la bellezza del dono di sé fu la Superiora generale Antonia Colombo, con la quale ebbe un rapporto schietto e filiale. La scoperta del carisma salesiano vissuto nelle parti dell'emisfero le aprirono i confini del mondo, la diversità delle culture, l'approccio rispettoso con gli altri, l'attenzione e la cura dei deboli, la reciprocità con i salesiani[15] furono tutti elementi di respiro ampio e profondo. « Non esistono confini quando si ama e ci si dona con cuore», diceva ogni volta che rientrava da un viaggio all'estero.
A Roma, non potendo frequentare la LUISS[16] a causa delle iscrizioni già chiuse, s'iscrisse alla LUMSA[17] al terzo anno accademico nel 1996-1997 per conseguire la Laurea in Scienze della Comunicazione. Tuttavia, pur avendo sostenuto alcuni esami[18] non poté continuare perché alla LUMSA, per questioni burocratiche, dovette congedarsi per iscriversi, il 3 novembre 1997, all'Università Pontificia Salesiana. In quest'ultima università esisteva già il corso di laurea completo. Il 18 giugno 1999 conseguì la Licenza con la qualificazione Magna cum laude in Scienze della Comunicazione Sociale. ARRIVATO QUI
Nei mesi estivi dal 1996 al 1999 si recò in Inghilterra, a Londra e negli Stati Uniti, a New York, per la pratica della lingua inglese, frequentando l'International House e la Callan; a New York le venne concesso uno stage nella redazione del Settimanale cattolico dell'Arcidiocesi. Esperienza in cui apprese la strategia della comunicazione pubblica e l'impostazione di un lavoro redazionale. Iniziò a pubblicare i viaggi su "L'Osservatore Romano"30 e a tracciare sulla carta stampata l'identità delle Figlie di Maria Ausiliatrice attraverso il loro lavoro educativo nei vari contesti culturali. Con l'accredito alla Sala Stampa della Santa Sede venne coinvolta come redattore nel team dell'Ufficio stampa dei sinodi. La lettura e mediazione dei contenuti ai giornalisti vaticanisti completò la su conoscenza dei vari Paesi nelle problematiche e prospettive umane e cristiane. Affrontava i viaggi in Brasile, nella foresta Amazzonica, in Cile, in India, in Africa negli Stati Uniti tessendo la realtà salesiana inserita in quei particolari contesti ecclesiali e sociali. Ogni viaggio era una scoperta del Carisma salesiano. Nel 1999 la Madre generale, Madre Antonia Colombo, le proposte di assumere l'incarico di delegata mondiale dei salesiani cooperatori. Le si aprì così la finestra della reciprocità con i salesiani, del lavoro insieme per il bene comune, la cui finalità era di mettere insieme esperienze, cultura, intelligenza e cuore per l'inculturazione dell'aspetto laicale del Carisma. Furono anni di intenso lavoro perché venne coinvolta nella revisione del Regolamento dei Cooperatori salesiani che divenne Progetto di Vita Apostolica, nella dichiarazione d'intenti tra Rettor Maggiore31 e Superiora generale32 che divenne Introduzione al Progetto, e il cambio sostanziale del nome da "Cooperatori salesiani" a "Salesiani Cooperatori". In alcuni semestri, dal 2002 al 2006, insegnò Giornalismo alla Pontificia Facoltà di Scienze dell'educazione "Auxilium" al Corso di qualifica in Comunicazione educativa. Il 7 marzo 2006 sostenne, dopo lo scritto33, la prova orale agli esami di idoneità professionale all'Ordine dei Giornalisti in Roma.
Nel 2012 chiese di rientrare in Sicilia per motivi familiari34 e assunse il compito di direttrice nella comunità di Acireale, poi nuovamente a Roma35 e il 30 agosto 2014 direttrice a Catania "Maria Ausiliatrice", sino al 2017, anno in cui morì la mamma36. Dal 2018 è, attualmente, docente di Lettere al Liceo Classico "Scuola Don Bosco Villa Ranchibile" in Palermo. Insegna Italiano nella prospettiva comunicativa. È a servizio, in particolare, di quei ragazzi che per varie cause hanno nodi culturali pregressi che non permettono di realizzare un percorso di studi sereno. È delegata USMI per le Congregazioni religiose dell'arcidiocesi di Catania e fa parte del Consiglio regionale USMI Sicilia. Coordina un team di suore doventi per l'apprendimento della lingua italiana delle religiose straniere. S'interessa di informazione religiosa, questione femminile e letteratura. Sono gli argomenti su cui scrive pubblicando su quotidiani anche online e riviste scientifiche.
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