Annunciazione (Beato Angelico, Madrid)

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1leftarrow.png Voce principale: Annunciazione a Maria.
Angelico, prado.jpg

Beato Angelico, Annunciazione (ante 1435), tempera su tavola
Annunciazione del Prado
Opera d'arte
Stato bandiera Spagna
Comunità Escudo de Madrid.svg Madrid
Regione ecclesiastica [[|]]
Provincia Madrid
Comune Escudo de Madrid.svg Madrid
Diocesi Madrid
Ubicazione specifica Museo del Prado
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Fiesole
Luogo di provenienza Convento di San Domenico
Oggetto pala d'altare
Soggetto San Gabriele arcangelo annuncia a Maria la nascita di Gesù; Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre; Storie della vita di Maria Vergine
Datazione 1435 ca.
Ambito culturale
ambito fiorentino
Autore Beato Angelico (Guido di Pietro)
Materia e tecnica tempera su tavola
Misure h. 194 cm; l. 194 cm
Virgolette aperte.png

26Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: "Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te". 29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine"....
34Allora Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?". 35Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio". 38Allora Maria disse: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". E l'angelo si allontanò da lei.
Virgolette chiuse.png

L'Annunciazione è una pala d'altare, eseguito entro il 1435 circa, a tempera su tavola, dal Guido di Pietro, detto Beato Angelico, proveniente dal Convento di San Domenico di Fiesole e conservata presso il Museo del Prado a Madrid.

Descrizione

Beato Angelico, Annunciazione (part. Madonna annunciata), ante 1435 ca., tempera su tavola

Pannello centrale

Il pannello centrale mostra due scene, che raffigurano due diversi momenti della narrazione:

Il pittore così connette due momenti tra loro lontani nel tempo, ma strettamente collegati, l’inizio del peccato, con la disobbedienza dei progenitori e l’avvento della grazia per l’obbedienza di Maria.

Annunciazione

La scena si svolge in un portico rinascimentale ad arcate leggermente scorciate, eseguite con sapienza prospettica, dove compaiono:

  • San Gabriele arcangelo, dal volto bellissimo, in elegante vestito rosa, ha le ali variopinte e ancora dispiegate, segno che è appena arrivato: la testa è circondata da un’aureola dorata, segno della sua santità. Le sue braccia sono incrociate e la sua figura è inclinata verso Maria in segno di rispetto e di venerazione, mentre le annuncia la nascita di Gesù.
  • Maria Vergine si piega accettando con umiltà la sua missione, è seduta su un seggio coperto da un ricco drappo che funge anche da tappeto, ed ha sulle ginocchia un libro aperto, simbolo delle Scritture che si avverano. Ella è vestita con una veste rosata, che esprime la sua regalità e la sua dignità di donna, e con un manto azzurro, segno del divino e della contemplazione. Anche le sue mani sono incrociate, racchiuse sul petto, come a manifestare la sua disponibilità, ma anche come se stesse abbracciando il Figlio ormai presente nel suo grembo. [1]
  • Colomba dello Spirito Santo scende in un raggio di luce, che parte dalle mani di Dio e va ad illuminare la Madonna.

Sotto un cielo stellato si intravede l’abitazione di Maria, dalle pareti bianche, arredata come una cella monacale, con una finestra, un mobile ed una panca; la semplicità del tutto fa risaltare la dignità dei personaggi.

Al centro dei due archi, entro un medaglione monocromo, è raffigurato il profeta Isaia, che vede realizzazione della sua profezia: "Ecco: la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che sarà chiamato Emmanuele" (Is 7,14 ).

Una rondine, simbolo universale della primavera, è appollaiata sul tirante dell’arco sopra Maria Vergine.

Cacciata dal Paradiso terrestre

Beato Angelico, Annunciazione (part. Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre), ante 1435 ca., tempera su tavola

Nel dipinto, a sinistra, si svolge la scena con la Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, primo momento di rottura tra l'uomo e Dio che è ricomposto proprio dall'accettazione di Maria.

La scena mostra:

  • Adamo ed Eva che si muovono in un giardino fiorito (hortus conclusus), allusivo alla verginità di Maria, popolato da una moltitudine di piante e fiori dipinte con grande cura (frutto degli inizi miniaturistici dell’autore). Da notare la palma e le rose rosse, che richiamano la passione di Gesù. I due protagonisti, vestiti con semplici tuniche grigie, in composto atteggiamento penitente, lasciano il giardino su invito dell’Arcangelo. Lo sguardo di Eva è rivolto verso la Madonna, riconosciuta come colei che schiaccerà la testa al serpente suo tentatore. La presenza di dei progenitori sottolinea il ciclo della dannazione dell'umanità, ricomposta tramite la salvezza in Cristo, resa possibile dall'accettazione di Maria.

Confronti

L'opera è simile ad altri due dipinti, con lo stesso soggetto, di Beato Angelico:

Tra le differenze e le analogie, si può rilevare:

  • Nei tre dipinti, la superficie pittorica è divisa in tre zone:
  • In questa pala d'altare come nell'Annunciazione cortonese la superficie dipinta è divisa in tre zone.
  • Nell'Annunciazione di San Giovanni il punto di fuga è all'interno della casa, concentrando maggiormente l'attenzione dello spettatore sulla scena dell'[[Annunciazione. Ne risultano meno evidenti Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso terrestre, che nella pala cortonese sono vicini al punto di fuga, per questo Beato Angelico rese più grandi le loro figure.
  • L'Arcangelo è simile nella posa e nella veste all'opera di San Giovanni, anche se la sua figura appare più statica e le pieghe della veste più schematiche, frutto forse del pennello di un collaboratore.
  • La luce appare unificata, a differenza del dipinto di Cortona, e proviene da sinistra verso destra per tutti gli elementi.

Predella

Nella predella sono raffigurate cinque Scene della vita di Maria Vergine, dove il pittore lavorò con maggiore libertà compositiva, poiché meno vincolato dall'osservanza alla tradizione iconografica nella scena principale, e dove si può notare:

  • Sposalizio di Maria Vergine mostra sullo sfondo una chiesa rinascimentale con portico.
  • Visitazione è ambientata davanti ad una loggia in tralice, scorciata abilmente.
  • Adorazione dei Magi presenta l'innovativa iconografia frontale, ben prima della rivoluzione di Sandro Botticelli (Adorazione dei Magi degli Uffizi), evidenziata dall'ardito scorcio prospettico delle rovine della capanna. Qui si nota bene anche l'uso della luce distintivo di Beato Angelico, che crea un'illuminazione diafana e cristallina, che modella i volumi al posto del chiaroscuro, esalta l'armonia dei colori e collabora ad unificare le scene.
  • Presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme, è ancora più innovativa della precedente, poiché l'episodio è ambientato in un tempio circolare che sembra essere proiettato, come attraverso una lente, verso lo spettatore, perfezionando uno schema già presente nella Presentazione al Tempio di Gentile da Fabriano.
  • Funerali di Maria Vergine (o Dormitio Virginis) è la scena più tradizionale, anche se notevole è l'invenzione dell'avvallamento tra i monti dello sfondo, che crea un canale prospettico per la strada celeste tesa dagli angeli in alto

Angelico, predella dell'annunciazione 01 natività e sposalizio della vergine.JPG Angelico, predella dell'annunciazione 02 visitazione.JPG Angelico, predella dell'annunciazione 03 nativita.JPG Angelico, predella dell'annunciazione 04 presentazione al tempio.JPG Angelico, predella dell'annunciazione 05 dormitio virginis.JPG

Beato Angelico, Predella con Scene della vita di Maria Vergine (ante 1435), tempera su tavola

Notizie storico-critiche

L'opera fu dipinta per il Convento di San Domenico di Fiesole, dove era frate lo stesso Angelico ed era una delle tre grandi pale d'altare di sua mano che decoravano la chiesa, insieme a:

L'opera venne eseguita tra il 1435 circa e nel periodo succesin alla conclusione dei lavori di costruzione del convento e della chiesa annessa (1425 - 1428).

Nel 1611 fu ceduta dal duca di Lerma, alla Chiesa di San Domenico di Valladolid e in seguito entrò nella collezione d'arte della monarchia spagnola, da dove passò nel 1861 nella raccolta del Museo del Prado a Madrid.

Il Beato Angelico ha dedicato la sua opera esclusivamente a soggetti sacri, dedicandosi particolarmente alla cura dei minimi dettagli, alla qualità della natura e dei soggetti raffigurati. Nelle sue opere, Beato Angelico fonde lo stile tardo-gotico con il nuovo linguaggio rinascimentale.

Note
  1. La bellezza del volto di Maria ha fatto esclamare a Giorgio Vasari nelle sue Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri (1568) come: "La Nostra Donna annunciata dall’Angelo Gabriello, con un profilo di viso tanto devoto, delicato e ben fatto, che par veramente non da uomo, ma fatto in paradiso."
Bibliografia
  • Gabriele Bartz, Beato Angelico, Konemann Editore, Colonia 1998, pp. 48 - 51, ISBN 3829045476
  • Guido Cornini, Beato Angelico, Giunti Editore, Firenze 2000, p. 24 ISBN 9788809016026
  • Angelico Venturino Alce, Angelicus pictor: vita, opere e teologia del Beato Angelico, Edizioni Studio Domenicano, 1993. ISBN 88-7094-126-4
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 25 agosto 2019 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.