Convento di San Domenico (Fiesole)
Convento di San Domenico | |
Chiesa di San Domenico | |
Stato | Italia |
---|---|
Regione | Toscana |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Toscana |
Provincia | Firenze |
Comune | Fiesole |
Diocesi | Fiesole |
Religione | Cattolica |
Indirizzo |
Piazza San Domenico, 4 Loc. San Domenico 50014 Fiesole (FI) |
Telefono | +39 055 59230 |
Fax | +39 055 5009094 |
Posta elettronica | vincap@tin.it |
Sito web | Sito ufficiale |
Proprietà | Ordine dei Frati Predicatori |
Oggetto tipo | Convento |
Dedicazione | San Domenico di Guzman |
Sigla Ordine fondatore | O.P. |
Sigla Ordine qualificante | O.P. |
Sigla Ordine reggente | O.P. |
Inizio della costruzione | 1406 |
Completamento | 1435 |
Coordinate geografiche | |
Toscana | |
[[Categoria:Conventi di Il parametro CittàCat è obbligatorioCategoria:Edificio religioso senza StatoCat e/o CittàCat]][[Categoria:Il parametro CittàCat è obbligatorio]]
Il Convento di San Damiano è un complesso monumentale che ospita una comunità domenicana, situato a Fiesole (Firenze) a metà costa della collina fiesolana, lungo la strada che sale da Firenze.
Storia
Il convento venne fondato nel 1406, come cenobio di riforma per iniziativa del beato Giovanni Dominici e del vescovo di Fiesole Jacopo Altoviti, entrambi frati domenicani di Santa Maria Novella: questo fu quindi il secondo chiostro domenicano nell'area fiorentina, prima dell'edificazione del convento di San Marco.
Il complesso, conosciuto anche come il "Conventino", per sottolinearne le ridotte dimensioni rispetto a quello di Santa Maria Novella di cui era diretta filiazione, venne terminato di costruire nel 1435.
Alcuni decenni dopo, nel 1491 iniziarono i lavori di ampliamento sul lato del chiostro che guarda Firenze, grazie alla generosità della famiglia Salviati che ne sostenne la spesa. Durante il priorato di fra Domenico Buonvicini (†1498)[1] venne addossato al nuovo edificio un ulteriore fabbricato, in cui avrebbe trovato successivamente spazio la biblioteca.
A causa della soppressione degli ordini religiosi, voluta da Napoleone Bonaparte, il convento nel 1808 fu espropriato: i frati poterono riacquistarlo soltanto nel 1879, dal privato subentrato nel tempo nella proprietà del complesso religioso.
Attualmente il complesso di San Domenico è adibito in parte alla originaria funzione conventuale, ospitando il noviziato (scuola di formazione teologica) e la Scuola Apostolica (seminario) e in parte è occupata, in una delle ali che si affacciano sul chiostro, dai locali dell'Istituto Universitario Europeo, di cui costituisce una delle sedi sparse in località San Domenico.
Descrizione
Il complesso conventuale è attualmente costituito da vari corpi di fabbrica, dei quali si evidenziano:
Chiesa
La chiesa fu edificata tra il 1418 e il 1435 per munificenza di Barnaba degli Agli, successivamente ingrandita e trasformata nel XVII e XVIII secolo.
Esterno
La facciata a capanna è preceduta da un ampio portico, eretto nel 1635 a spese di Alessandro e Antonio Vitale de' Medici (ebrei convertiti), su progetto di Matteo Nigetti. Lo stesso architetto concepì nel medesimo anno il campanile.
Interno
L'interno, a unica navata unica con cappelle laterali, edificate tra il XV e il XVI secolo, che presentano mostre in pietra serena scolpite con motivi decorativi fitomorfi; alla ristrutturazione del XVII secolo sono ascrivibili il presbiterio e il coro.
Lungo la navata, si possono ammirare:
- nella volta, Gloria di san Domenico (1705), affresco di Matteo Bonechi.
- sull'arco trionfale, San Domenico riceve il rosario dalla Madonna (prima metà del XVIII secolo), affresco di Rinaldo Botti e Lorenzo Del Moro.
- sulla controfacciata, alcuni dipinti seicenteschi, a olio su tela, raffiguranti:
- San Domenico, attribuito a Giovanni Montini;
- Apparizione di Gesù Cristo a Maria Vergine e simboli della Passione (1695) di Piero Dandini;
- San Francesco d'Assisi riceve le stimmate, derivato da un prototipo di Cristofano Allori.
Inoltre, nel lato destro si notano:
- nella prima cappella:
- all'altare, Gesù Cristo crocifisso (XIV secolo), in legno, portato a San Domenico dalla Compagnia di San Donato di Scozia;
- a sinistra, Crocifissione con la Madonna e san Girolamo di scuola di Sandro Botticelli;
- a destra, Crocifisso miracoloso in processione (XVII secolo), olio su tela.
- nella seconda cappella:
- all'altare, Madonna con Gesù Bambino (metà del XX secolo), olio su tela, della pittrice francese Elisabeth Chaplin.
- a sinistra, Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Giovanni Battista e san Sebastiano (XIX secolo): il dipinto è la copia dell'opera del Perugino trasportata nel 1786 alla Galleria degli Uffizi.
- a destra, Battesimo di Gesù Cristo (1490 - 1510 ca.), tavola di Lorenzo di Credi:[2] dipinto ispirato alla celebre tavola di Andrea Verrocchio e Leonardo.
- nella terza cappella:
- all'altare,
- Sant'Antonino Pierozzi fanciullo davanti al beato Giovanni Dominici (XVII secolo), olio su tela.
- Paliotto con Angeli (fine XVI - inizio del XVII secolo), di Ludovico Buti.
- all'altare,
Nel presbiterio rialzato, edificato nel 1606 su disegno di Giovanni Caccini, si conserva:
- Tabernacolo con Statue di santi domenicani, in legno dorato, completato nel 1617 da Andrea Balatri.
- Coro ligneo (inizio XVII secolo).
- Madonna del Rosario (prima metà del XVII secolo), olio su tela, di Francesco Curradi.
Oratorio di San Donato di Scozia
Accanto alla chiesa si erge l'oratorio, dedicato al celebre vescovo fiesolano e edificato nel 1792, dove si conservano opere di notevole interesse storico-artistico:
- Pala di San Domenico con Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Tommaso d'Aquino, san Barnaba, san Domenico, san Pietro martire e angeli (1425 ca.), tempera su tavola, di Beato Angelico:[3] l'opera, originariamente collocata nella limitrofa chiesa di San Domenico, era un trittico, trasformato nel 1501 in pala rettangolare da Lorenzo di Credi, che aggiunse lo sfondo architettonico e il paesaggio.
- Adorazione dei Magi (1512-1544), tavola di Giovanni Antonio Sogliani:[4] il dipinto venne completato dal giovane Santi di Tito.
- Gesù Cristo crocifisso (1530 ca.), in legno intagliato e dipinto, attribuito ad Antonio da Sangallo il Vecchio.
Convento
Il convento, che si articola attorno al chiostro quadrangolare, è costituito da vari ambienti tra i quali si evidenziano:
Sala capitolare e foresteria
Dal vestibolo (1727), attraverso una scala a chiocciola, si passa in un corridoio dal quale si accede:
- a sinistra, sulla sala capitolare che custodisce:
- Gesù Cristo crocifisso (1430 ca.), affresco di Beato Angelico.
- Madonna con Gesù Bambino e relativa sinopia (XV secolo), affresco staccato della bottega del Beato Angelico.
- a destra, resti di una costruzione del XIV secolo con pilastri ottagonali, incorporata nel convento.
Inoltre, in una sala della foresteria è custodito un interessante dipinto raffigurante:
- Girolamo Savonarola e due compagni che indicano Firenze a Gesù Cristo e a Maria Vergine (primo quarto del XVI secolo), tavola dipinta da frà Paolino da Pistoia.
Cappella di Sant'Antonino
Al primo piano, nella cappella dedicata a sant'Antonino Pierozzi, si conserva un dipinto murale raffigurante:
- Natività di Gesù (metà del XVII secolo), affresco.
Personalità legate al convento
Nel convento vissero alcune importanti personalità dell'Ordine domenicano:
- Beato Giovanni Dominici (1356/1357 - 1419), cardinale e letterato.
- Sant'Antonino Pierozzi (1389-1459), teologo, letterato ed arcivescovo di Firenze.
- Beato Angelico (1395 ca.-1455), presbitero e pittore
- Sante Pagnini (1470-1541), biblista, autore della prima traduzione latina della Bibbia dai testi originali, dopo quella di san Girolamo.
- Vittorio Ricci (1621-1685), prefetto apostolico di Formosa e Cina meridionale, che rivelò all'Occidente la scoperta del continente australiano.
Opere d'arte già in loco
Il convento di San Domenico è stato spogliato nel tempo di numerose opere d'arte, talora vendute dai frati per necessità, talora trafugate, ad esempio dalla truppe di occupazione napoleoniche. Fra queste, si ricordano:
- Incoronazione di Maria Vergine (1420-1455), tempera su tavola, di Beato Angelico, attualmente conservata al Museo del Louvre di Parigi.[5]
- Annunciazione (ante 1435 ca.), tempera su tavola, di Beato Angelico, oggi esposta al Museo del Prado di Madrid.[6]
- Gesù Cristo redentore benedicente e sei angeli (1420-1435), tempera su tavola, di Beato Angelico, attualmente custodita al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.[7]
- Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Giovanni Battista e san Sebastiano (1493), tavola di Pietro Perugino, oggi conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.[8]
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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