Arcidiocesi di Bamberga

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Arcidiocesi di Bamberga
Archidioecesis Bambergensis
Chiesa latina

Bamberg dom 2.jpg
arcivescovo metropolita vacante
Sede Bamberga

sede vacante
Bamberga

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Suffraganea
Regione ecclesiastica {{{regione}}}
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Stemma
Mappa diocesi Bamberga.png
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Germania
diocesi suffraganee
Eichstätt, Spira, Würzburg
coadiutore
vicario Alois Albrecht
provicario
generale
ausiliari Herwig Gössl

Cariche emerite:

Arcivescovo emerito Karl Heinrich Braun, Ausiliare emerito Werner Radspieler, Ludwig Schick
Parrocchie 310
Sacerdoti

475 di cui 348 secolari e 127 regolari
1.502 battezzati per sacerdote

246 religiosi 532 religiose 49 diaconi
2.163.801 abitanti in 10.290 km²
713.781 battezzati (33,0%% del totale)
Eretta 1º novembre 1007
Rito romano
Cattedrale {{{cattedrale}}}
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
Erzbischofliches Ordinariat, Domplatz 3, D-96049 Bamberg; Postfach 100261, D-96054, Bamberg, Bundesrpublik Deutschland
tel. (0951)502.0 fax. 502.225 @
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2012 ( ch )

Chiesa cattolica in Germania
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

L'arcidiocesi di Bamberga (in latino: Archidioecesis Bambergensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica. Nel 2012 contava 713.781 battezzati su 2.163.801 abitanti.

Territorio

L'arcidiocesi comprende porzioni dell'Alta Franconia e della Media Franconia, nonché le località di Iphofen in Bassa Franconia e di Auerbach in Alto Palatinato.

Sede arcivescovile è la città bavarese di Bamberga, dove si trova la cattedrale dei santi Pietro e Giorgio.

Il territorio è suddiviso in 21 decanati e in 309 parrocchie.

Storia

La diocesi di Bamberga fu eretta il 1º novembre 1007, ricavandone il territorio dalle diocesi di Eichstätt e di Würzburg. Era originariamente immediatamente soggetta alla Santa Sede.

Il vescovo di Bamberga nel Medioevo aveva il titolo di principe vescovo, che in seguito alla secolarizzazione sancita con il Reichsdeputationshauptschluss del 1803 fu inglobato nel Regno di Baviera.

Per assicurarne lo sviluppo economico e la sua difesa militare, Enrico II dotò la nuova diocesi di molti beni demaniali e statali, creando i presupposti per la fondazione del principato vescovile di Bamberga: il 6 maggio 1007, donò ai vescovi la proprietà sulla città vescovile e sui suoi dintorni; il 1º novembre, i diritti su altre 25 proprietà ed in seguito, fino alla sua morte, accordò alla diocesi altre 63 proprietà disseminate nella Baviera, nella Franconia, nel Württemberg, in Turingia, in Sassonia e fino in Carinzia. Tutte queste proprietà godevano del privilegio dell'immediatezza imperiale e furono confermate dagli imperatori successivi nel 1034, nel 1068 e ancora nel 1103.

Inizialmente la diocesi apparteneva alla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Magonza, ma ben presto, di certo già nel XIII secolo, divenne immediatamente soggetta alla Santa Sede. Questa peculiarità permise ai vescovi di Bamberga di ricevere il pallio dai papi, di essere investiti direttamente dagli imperatori e di occupare il primo posto dopo gli arcivescovi nelle diete imperiali; fino al 1075 erano gli arcivescovi di Magonza a consacrare i nuovi vescovi di Bamberga, ma in seguito furono per lo più i papi a conferire l'ordine sacro ai nuovi eletti.

La riforma luterana ridusse di molto l'importanza della diocesi per il passaggio alla nuova confessione religiosa di molte parrocchie; delle oltre 500, le restarono solo circa 150, comprese le succursali.[1] La controriforma nella diocesi fu tardiva e poche furono le parrocchie recuperate al protestantesimo: per esempio, a Bayreuth il culto cattolico fu permesso solo nel 1712. Tuttavia, diversamente da quanto avveniva in altre parti dell'Impero, la diocesi di Bamberga visse un fecondo risveglio cattolico proprio nell'epoca più critica della riforma protestante; per esempio, cosa inusuale nell'Impero, ogni parrocchia cattolica organizzò sinodi annuali, che divennero poi triennali, fino alla metà circa del XVIII secolo.[2] Il vescovo Ernst von Mengersdorf fondò il primo seminario diocesano nel 1586 ed introdusse in diocesi il calendario gregoriano.

Nel corso del XVII e XVIII secolo, la diocesi fu unita per sei volte in persona episcopi alla diocesi di Würzburg; dal punto di vista politico questo comportò l'unione personale dei due principati ecclesiastici.

I vescovi del periodo barocco, che erano anche sovrani del vescovado con oltre 200.000 abitanti, furono mecenati delle arti e delle scienze. I posteri devono loro importanti edifici ecclesiastici, palazzi, un periodo di massimo splendore culturale generale. Intensa fu pure l'attivita pastorale (riorganizzazione delle parrocchie, promozione dei monasteri, vocazione dei gesuiti). Ad esempio, il principe vescovo Franz Ludwig von Erthal (ch) deliberatamente non continuò lo stile di vita principesco. Come principe del popolo, voleva il loro benessere. Si prese cura dei malati e dei poveri attraverso leggi e istituzioni che aprirono la strada ai moderni sistemi sociali e assicurativi. Così creò l'Istituto per i poveri, che si prendeva sistematicamente cura dei bisognosi a Bamberga, Forchheim, Kronach, Lichtenfels e Weismain sotto forma di una commissione permanente. Nel 1789 fece edificare l'Ospedale Generale di Bamberga e promosse l'introduzione di una compagnia di assicurazione sanitaria.

Il principato ecclesiastico di Bamberga, in seguito alla secolarizzazione sancita con il Reichsdeputationshauptschluss del 1803, venne soppresso ed inglobato nel regno di Baviera. Alla morte del vescovo Georg Karl von Fechenbach nel 1808, la diocesi rimase vacante e governata dal vicario generale.

Il concordato fra Santa Sede e regno di Baviera del 1817 definì i nuovi confini delle diocesi bavaresi, sanciti dalla bolla Dei ac Domini Nostri di papa Pio VII del 1º aprile 1818. Le nuove disposizioni papali garantivano a Bamberga un aumento territoriale, con 41 parrocchie cedute dalla diocesi di Würzburg; contestualmente, divenne sede metropolitana, con le odierne tre diocesi suffraganee, ossia Eichstätt, Spira e la stessa Würzburg.

In seguito l'arcidiocesi subì ulteriori modifiche territoriali: nel 1826 con l'acquisizione da Würzburg di Coburgo e della sua regione; nel 1913 con l'acquisizione da Eichstätt di alcune parrocchie a sud del fiume Pegnitz.

Tra i vescovi dell'Ottocento merita una menzione Michael von Deinlein, che prese parte al concilio Vaticano I e si rifiutò inizialmente di sottoscrivere la Pastor Aeternus, che definì il dogma dell'infallibilità papale; a lui si deve la costruzione di un seminario minore, l'istituzione dei ritiri per il clero e l'introduzione in diocesi delle confraternite e delle missioni popolari.

Cronotassi dei vescovi

Statistiche

Collegamenti esterni
  1. Burkard, DHGE, col. 460.
  2. Burkard, DHGE, col. 462.