Sede titolare di Nicosia

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Sede titolare di Nicosia
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Nicosiensis
Chiesa latina
Nicosia 01-2017 img20 View from Shacolas Tower.jpg
L'antica cattedrale di Santa Sofia, ora moschea Selimiye
Sede vacante
Istituita: XVIII secolo
Stato bandiera Cipro
Località: Nicosia
Diocesi soppressa di Nicosia
Diocesi suffraganee: Famagosta, Limassol, Pafo
Eretta: 1196
Soppressa: 1571
Collegamenti esterni
Dati online ( ch)
Collegamenti interni
Tutte le sedi titolari

La Sede titolare di Nicosia (in latino: Archidioecesis Nicosiensis) è un'arcidiocesi soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia

Nicosia (Lefkosia o Λευκωσία in greco, Lefkoşa in turco), è un'antica sede episcopale della Chiesa autocefala di Cipro, suffraganea dell'arcidiocesi di Salamina. In epoca romana la città era conosciuta come Ledra, mentre durante la dominazione bizantina aveva il nome di Lefkousia (ma anche di Kallinikisis). Dopo la distruzione di Salamina, la città divenne sempre più importante fino a diventare la capitale di Cipro dal X secolo. Dell'antica sede greca è noto un solo vescovo nel primo millennio, san Trifillio, ricordato al 13 giugno nel Martirologio Romano, discepolo di san Spiridone di Tremitonte, che prese parte al concilio di Sardica (343 o 344).

Quando l'isola fu conquistata dagli eserciti crociati alla fine del XII secolo, fu istituita la gerarchia di rito latino con il beneplacito di papa Celestino III. Fu lo stesso re Amalrico di Lusignano ad inviare a Roma il suo cancelliere ed arcidiacono Alain per trattare con il papa l'organizzazione della chiesa cipriota.

Nicosia divenne così sede arciepiscopale con tre diocesi suffraganee: Famagosta, Limassol e Pafo. Alain fu nominato primo arcivescovo di Nicosia, e ricevette il pallio il 3 gennaio 1197.

Durante l'episcopato del suo successore, Thierry, il patriarca di Costantinopoli Tommaso Morosini cercò di sottomettere la giovane chiesa latina di Cipro alla sua giurisdizione, ma i suoi tentativi non ebbero successo. La Chiesa di Cipro, anche sotto la dominazione latina, continuò a godere di quell'autonomia che la caratterizzava da secoli.

Durante l'epoca dello scisma d'Occidente, la chiesa latina di Cipro si schierò per il papato avignonese.

La presenza occidentale sull'isola terminò con la caduta di Famagosta nel 1571 in mano all'esercito ottomano. Chi non riuscì a fuggire, fu massacrato dai turchi, che rasero al suolo anche la maggior parte dei luoghi di culto di rito latino, oppure li trasformarono in moschee: questa fu la sorte della cattedrale Santa Sofia di Nicosia. L'ultimo arcivescovo di Nicosia fu Filippo Mocenigo, che poté scampare alla morte solo perché nei giorni della conquista ottomana si trovava a Roma; morì nel 1586.[1] Con la fine della dominazione latina sull'isola, Nicosia divenne la sede dei metropoliti greci.

A Nicosia si trova oggi una delle 4 parrocchie cattoliche cipriote, dedicata alla Santa Croce, dipendenti dal patriarcato latino di Gerusalemme.

Dal XVIII secolo Nicosia è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 30 aprile 1990.

Cronotassi

Vescovi greci

  • San Trifillio † (menzionato nel 343/344)

Arcivescovi latini

Arcivescovi titolari

Note
  1. Biografia dal Dizionario Biografico degli Italiani.
  2. Menzionato da due cronachisti dell'epoca, che gli attribuiscono l'inizio della costruzione della cattedrale di Santa Sofia. Cfr. Palmieri, op. cit., col. 2451.
  3. Consacrato il 9 aprile 1251, riceve il pallio il 22 dicembre dello stesso anno; cfr. Palmieri, op. cit., col. 2452.
  4. Tuttavia abbandonò Cipro prima della sua nomina a Torres. Cfr. Rudt de Collenberg Wipertus, État et origine…, p. 267.
  5. Paolo Cherubini, Crisoberga, Andrea, Dizionario biografico degli Italiani vol. 30 (1984).
  6. Il 13 maggio 1471 fu nominato arcivescovo, titolo personale, di Pafo.
Bibliografia
Collegamenti esterni