Beata Caterina Morigi di Pallanza
Beata Caterina Morigi di Pallanza, O.S.A. Vergine | |
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Beata | |
Età alla morte | circa 41 anni |
Nascita | Pallanza [1] 1437 ca. |
Morte | Varese 6 aprile 1478 |
Sepoltura | Oratorio presso il Santuario del Sacro Monte sopra Varese |
Appartenenza | Diocesi di Novara |
Vestizione | 1476 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 16 settembre 1769, da Clemente XIV |
Ricorrenza | 6 aprile |
Altre ricorrenze | 27 aprile nel Rito ambrosiano Beate Caterina e Giuliana del Sacro Monte di Varese |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 6 aprile, n. 11 (27 aprile nel Rito ambrosiano Beate Caterina e Giuliana del Sacro Monte di Varese):
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Beata Caterina Morigi di Pallanza, o Moriggi (Pallanza [1], 1437 ca.; † Varese, 6 aprile 1478), è stata una vergine, eremita e fondatrice italiana dell'Ordine delle Romite Ambrosiane.
Biografia
Beata Caterina Morigi nacque intorno al 1437 a Pallanza[1], un piccolo villaggio della Diocesi di Novara da una famiglia benestante che fu sterminata dall'epidemia di peste quando lei era ancora molto giovane. Restata sola fu adottata da una signora proveniente dalla periferia milanese. A quattordici anni, toccata profondamente da un'omelia sulla Passione di Cristo, decise di dedicare la sua vita al servizio di Gesù.
Si ritirò in una zona di montagna selvaggia e solitaria sopra Varese spesso utilizzata da eremiti e dove si diceva che Sant'Ambrogio avesse fatto costruire un altare in onore di Maria Vergine. Lì si unì a un gruppo di eremite coadiuvate da un sacerdote custode del santuario mariano di Santa Maria del Monte di Velate.
Per quindici anni visse in rigoroso digiuno e penitenza. In seguito si unì alla beata Caterina un gruppo di discepole, fra le quali la prima, nel 1454, fu Giuliana Puricelli.
il 10 novembre 1474 papa Sisto IV, su richiesta di Galeazzo Maria Sforza, autorizzò l'erezione di un monastero sottoposto alla regola agostiniana e le costituzioni dell'Ordine di Sant'Ambrogio ad Nemus. Il 10 agosto 1476 le religiose emisero i loro voti e ricevettero il velo monacale. Il monastero, dedicato alla Madonna dei Monti, è tuttora denominato Sacro Monte sopra Varese.
Per due anni Caterina ricoprì il ruolo di priora fino alla morte e le succedette Giuliana Puricelli.
Culto
Già in vita si sviluppò per lei un culto locale. Nel 1729, il vescovo di Bobbio, a nome del cardinale Benedetto Odescalchi, arcivescovo di Milano, confermò il culto di Caterina da Pallanza e della sua prima discepola Giuliana Puricelli.
Nel 1730, le loro spoglie mortali furono trasferite in una cappella edificata in loro onore, dove sono ancora venerate.
Il 12 settembre 1769 la Sacra Congregazione dei Riti ne riconobbe il culto confermato da papa Clemente XIV il 16 settembre dello stesso anno. Contemporaneamente fu confermato anche il culto per Giuliana Puricelli. La ricorrenza liturgica di Rito romano per Caterina è il 6 aprile, mentre per le parrocchie di Rito ambrosiano il 27 aprile è ricordata con grado di memoria obbligatoria insieme con Giuliana Puricelli.
Nel santuario mariano dove sono conservate le sue spoglie e nei monasteri degli Ambrosiani del Sacro Monte di Varese è ricordata con grado di solennità.
Nella chiesa di San Leonardo di Pallanza, sorge una cappella a lei dedicata.
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
- Santi particolari e locali del martirologio del 6 aprile
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