Cesare Brumano
Cesare Brumano Chierico | |
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Nascita | Cremona 1543 |
Morte | Napoli 1580 |
Cesare Brumano (Cremona, 1543; † Napoli, 1580) è stato un Chierico e Nunzio apostolico italiano.
Cenni biografici
Cesare nacque a Cremona nel 1543 da Raffaello. Compì studi umanistici e di diritto presso l'università di Pavia dove conseguì il dottorato in utroque iure il 27 settembre 1563. Nello stesso anno iniziò l'insegnamento di istituzioni all'università e fu ammesso, nonostante non avesse ancora l'età canonica di venticinque anni, al collegio cremonese dei giureconsulti.
Nel 1564 passò alla cattedra straordinaria di diritto civile che tenne fino al 1566, quando l'elevazione al pontificato del cardinale Michele Ghislieri gli aprì la strada della Curia romana. Si trasferì a Roma e abbracciò lo stato ecclesiastico. Sempre in quell'anno, fu nominato abbreviatore delle lettere apostoliche e quindi protonotario apostolico e referendario delle due Segnature.
Il prelato ottenne il coronamento di questa carriera di Curia nel gennaio del 1569 con la nomina a nunzio apostolico a Napoli.
Il Brumano sostituì il battagliero Paolo Odescalchi che nel corso del suo breve periodo di nunziatura aveva portato tanto avanti l'attacco alla tradizionale politica giurisdizionalistica del viceregno spagnolo da dover essere richiamato dopo appena un solo anno di residenza a Napoli. In particolare la pubblicazione della bolla In coena Domini, diffusa dall'Odescalchi senza il necessario exequatur viceregio, aveva suggerito di sostituirlo con una persona più cauta, capace di evitare ulteriori scontri frontali con le autorità vicereali.
Il triennio della nunziatura del Brumano sembrò corrispondere perfettamente al desiderio della Curia di procedere sulla strada segnata dall'Odescalchi, senza provocare tuttavia scosse troppo brusche. Brumano si trovò ad affrontare la questione relativa al ruolo e al rango del rappresentante pontificio nel Regno già dibattuta ampiamente in passato, ma solo nel 1568 la Santa Sede pose con risolutezza la questione protocollare della precedenza e delle prerogative del nunzio a Napoli. Vi ritornò con rinnovata fermezza nel giugno dell'anno seguente finché il 22 ottobre Filippo II non si decise a riconoscere ufficialmente lo stato giuridico del nunzio e la sua preminenza su tutti i baroni e prelati del Regno, compreso lo stesso arcivescovo di Napoli. A questo risultato, che sanzionava il lento processo di trasformazione della vecchia collettoria di Napoli in nunziatura permanente, non dovette essere estranea l'opera del Brumano.
Altro tema che caratterizzò la sua nunziatura fu la campagna della lega antiturca, stretta dalla Santa Sede con la Spagna e altri Stati italiani. Il nunzio a Napoli, nella capitale di uno dei paesi più esposti alla minaccia turca, non poteva non preoccuparsene. Il 23 ottobre 1571 il Brumano fu tra i primi ad annunciare a Roma la notizia della grande vittoria di Lepanto. Con l'annuncio di questa notizia si concluse la sua nunziatura: il 18 novembre seguente fu infatti sostituito dal nuovo nunzio Alessandro Simonetta.
Il Brumano, che il 26 luglio 1571 era stato nominato chierico di Camera, conservò il favore di Pio V e, dopo la sua morte, il 1º gennaio 1574 fu nominato dal suo successore, Gregorio XIII, prefetto generale dell'Annona frumentaria dell'urbe e di tutto lo Stato della Chiesa. L'attività svolta in questa carica non è nota, ma, a quanto riferisce Parisi, egli cadde di lì a poco in disgrazia, e si trasferì a Napoli dove sarebbe morto verso il 1580.
Sccessione degli incarichi
Predecessore: | Nunzio apostolico per il Regno di Napoli | Successore: | |
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Paolo Odescalchi | febbraio 1568-18 novembre 1571 | Alessandro Simonetta |
Bibliografia | |
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