Chiesa di San Bernardo alle Terme (Roma)
Chiesa di San Bernardo alle Terme | |
Roma, Chiesa di San Bernardo alle Terme (1589 - 1602) | |
Stato | Italia |
---|---|
Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi |
Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo |
Via Torino, 94 00184 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 4882122 |
Posta elettronica | monasterosanbernardo@gmail.com |
Proprietà | Fondo Edifici di Culto (Stato Italiano) |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | Rettoria |
Dedicazione | San Bernardo di Chiaravalle |
Sigla Ordine qualificante | O.Cist. |
Sigla Ordine reggente | O.Cist. |
Fondatore | Caterina de Nobili |
Data fondazione | 1598 |
Stile architettonico | Manierismo |
Inizio della costruzione | 1598 |
Completamento | 1857 |
Data di consacrazione | 1602 |
Consacrato da | papa Clemente VIII |
Strutture preesistenti | Aula circolare occidentale delle Terme di Diocleziano |
Pianta | centrale |
Materiali | laterizi |
Larghezza Massima | 22 m |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
Denominazione principale UNESCO | |
Pericolo | Bene non in pericolo |
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La Chiesa di San Bernardo alle Terme è un edificio di culto di Roma, situato nel centro storico della città, nel rione Castro Pretorio.
Storia
Dalla fondazione al Seicento
La chiesa fu costruita nel 1598, per volontà di Caterina de Nobili (1535 ca.-1605), nipote di papa Giulio III e moglie di Sforza Sforza, conte di Santa Fiora, ricavandola da una - quella occidentale - delle due aule circolari poste agli angoli del recinto esterno delle Terme di Diocleziano, costruite tra il 298 ed il 306.[1][2]
Il complesso monastico (chiesa e monastero) venne donato dalla stessa contessa all'abate Jean-Baptiste de la Barrière (1544 – 1600), fondatore della congregazione dei monaci riformati di San Bernardo dell'Ordine cistercense, detti Foglianti.
L'edificio, completato nel 1600, fu consacrato nel 1602 da papa Clemente VIII (1592-1605) e dedicato a san Bernardo di Chiaravalle (1090 - 1153), fondatore dell'Ordine cistercense, al quale la nobildonna era particolarmente devota.
Nel 1670 la chiesa fu sottoposta ad alcuni lavori di ristrutturazione e trasformazione, ai quali probabilmente va ascritto anche l'apparato decorativo della facciata.
Dal Settecento ad oggi
Nel 1791, durante la Rivoluzione Francese, i Foglianti furono sciolti e nel 1800, quando anche in Italia seguirono la stessa sorte, il complesso fu affidato alla congregazione romana dell'Ordine cistercense.
Nel 1803 l'abate Sisto Benigni (1762-1842) promosse importanti restauri per riparare i danni provocati durante il periodo della Repubblica Romana giacobina (1798-1799).
Nel 1824, la chiesa, a seguito del bolla Super Universam di papa Leone XII (1823-1829) che procedeva ad un complessivo riordino delle comunità ecclesiali romane, venne elevata a sede parrocchiale, soppressa nel 1906.
Nel 1857 Pio IX (1846-1878) fece restaurare la cupola, fortemente degradata, che minacciava di crollare sull'aula liturgica.
Nel 1873 la chiesa fu espropriata e incamerata dal demanio[3]del Regno d'Italia, successivamente passò in quello della Repubblica italiana, che ancora oggi la gestisce attraverso il Fondo Edifici di Culto (FEC).
La chiesa attualmente è luogo sussidiario di culto della parrocchia di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri.
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di San Bernardo alle Terme Diocleziane, istituito da papa Clemente X, il 19 maggio 1670: l'attuale titolare è il cardinale George Alencherry.
Descrizione
Esterno
L'edificio, in laterizi (come si può notare nel prospetto posteriore), è coperto da un grande tamburo decagonale, a facce concave decorate con ovali, che contiene internamente la cupola, sormontato da una leggera lanterna a vetri concavi realizzata alla fine del XX secolo in sostituzione di quella rimossa con il restauro del 1857.
La facciata, decorata a stucco, presenta in alto un cornicione dentellato e al centro da un portale architravato con timpano triangolare, sormontato da una nicchia con cornice modanata in stucco, nel quale è inserito un dipinto murale raffigurante:
- San Bernardo di Chiaravalle abbraccia la croce con il velo della Veronica (XVII secolo), affresco di ambito romano.
Ai lati del portale si trovano due coppie di paraste doriche, lievemente aggettanti, che racchiudono una grande nicchia decorata in alto con una conchiglia semiellettica e sovrastata da un timpano ad arco ribassato, e sostengono una trabeazione sormontata da altre due nicchie più piccole.
Interno
Aula liturgica
La chiesa presenta all'interno una pianta circolare coperta dalla cupola (diametro 22 m) a cassettoni ottagonali digradanti verso l'oculo centrale, che richiama quella del Pantheon per la forma e il soffitto della basilica romana di Massenzio per i cassettoni.
Lungo la parete perimetrale, definita da una cornice marcapiano e scandita da lesene ioniche, sono ricavate otto nicchie nel quale sono collocate altrettante Statue di santi (1600 ca.), in stucco di Camillo Mariani, raffiguranti:
- sul lato sinistro,
- sul lato destro,
Inoltre, si possono ammirare:
- dopo l'altare laterale sinistro, Monumento funebre dello scultore Carlo Finelli (1853), in marmo, eseguito da Rinaldo Rinaldi, allievo di Antonio Canova.
- al quinto pilastro a destra, entro cornice marmorea, Servo di Dio Giovanni Battista de la Barriére in preghiera (metà del XVII secolo), olio su tela, attribuita ad Andrea Sacchi.[4]
Altari laterali
Lungo il perimetro sono posti due altari, nei quali si notano:
- a sinistra, all'altare, dedicato a san Roberto di Molesme,
- Madonna con Gesù Bambino, san Giuseppe e san Bernardo di Chiaravalle in gloria e angeli con san Roberto di Molesme (1710 ca.), olio su tela di Giovanni Odazzi.[5]
- a destra, all'altare, dedicato a San Bernardo di Chiaravalle,
- San Bernardo di Chiaravalle abbraccia Gesù Cristo crocifisso tra angeli (1710 ca.), olio su tela di Giovanni Odazzi.[6]
Cappella di San Francesco
Per una porta a destra del presbiterio,[7] si entra nella cappella, dedicata a san Francesco d'Assisi, edificata per volontà di Vincenzo de Nobili (1515 ca.-1560), nipote di papa Giulio III. Nel piccolo ambiente, a pianta rettangolare, si conservano:
- all'altare, Statua di san Francesco d'Assisi riceve le stimmate (1647 ca.), in stucco, di Giacomo Antonio Fancelli.
- alla parete sinistra, Monumento funebre del pittore Johann Friedrich Overbeck (1869), in marmo di Karl Hoffmann.
- Ritratto del cardinale Roberto de Nobili (1553 - 1559), di ambito romano.[8]
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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