Eliseo

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Eliseo
Personaggio dell'Antico Testamento
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battezzato
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Simone Brentana, Il profeta Eliseo resuscita il figlio della donna sunamita (XVIII secolo), olio su tela; Rovigo, Palazzo Roverella
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte anni
Nascita IX secolo a.C.
Morte Samaria
IX secolo a.C.
Sepoltura
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
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Ricorrenza 14 giugno
Altre ricorrenze
Santuario principale Monastero di San Macario il Grande
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 14 giugno, n. 1:
« A Samaria o Sebaste in Palestina, commemorazione di sant'Eliseo, che, discepolo di Elia, fu profeta in Israele dal tempo del re Ioram fino ai giorni di Ioas; anche se non lasciò oracoli scritti, tuttavia, operando prodigi a vantaggio degli stranieri, preannunciò la futura salvezza per tutti gli uomini. »

Eliseo in ebraico אֱלִישַׁע - Elišaʿ che significa: Dio è mia salvezza (IX secolo a.C.; † Samaria, IX secolo a.C.) è un personaggio dell'Antico Testamento, profeta ebreo.

Racconto biblico

Eliseo era figlio di Safàt a sua volta figlio di Abel-Mecolà e divenne discepolo di Elia[1] dopo che questi aveva ricevuto una profezia sul Monte Oreb (Sinai) nella quale Dio gli diceva appunto di aver scelto Eliseo come suo erede spirituale. Sulla via dal Sinai a Damasco Elia incontrò Eliseo che stava arando con dodici paia di buoi e conduceva la dodicesima coppia. Elia lo raggiunse e gli pose il suo mantello sulle spalle in segno di presa in carico della sua persona. Eliseo capì il gesto e chiese solo di salutare i suoi genitori. Eliseo prese un paio di buoi li uccise e li macellò, ne fece cucinare la carne con il fuoco acceso dalla legna del giogo; e poi diede da mangiare al suo popolo. Elia adottò così Eliseo come un figlio e lo investì del suo ruolo profetico (l'evento viene datato come circa quattro anni prima della morte del Re d'Israele Acab). Eliseo fu il principale discepolo di Elia finché esso non venne rapito in cielo, su un cocchio infiammato, sulla strada per Gerico.

Grazie al prodigioso mantello di Elia, che egli aveva fatto in tempo a far cadere, Eliseo attraversò il fiume Giordano e giunse a Gerico dove fu riconosciuto come il vero erede di Elia. In questa città compì il miracolo di guarire con del sale e dell'acqua, la sua terra arida.

Eliseo impaurì anche gli abitanti di Bethel, adoratori di un vitello d'oro, con due orsi miracolosamente apparsi dalla foresta e che uccisero 42 fanciulli tra coloro che avevano schernito il profeta per la sua calvizie[2].

Prima di stabilizzarsi nella Samaria, stette per un po' sul Monte Carmelo[3]. Una sua visione preannunciò la vittoria dell'esercito dei moabiti nella guerra. Guidò la nazione d'Israele contro i suoi nemici, in particolare contro i Siriani.

Molti sono i miracoli e i prodigi che la Bibbia gli assegna.

Nel Corano

Eliseo viene citato nel Corano come un grande amico di Elia[4]. È stato scelto da Dio per essere il secondo profeta degli ebrei che adoravano Baal, antica divinità fenicia. Il Corano cita sempre Eliseo ricordando la sua onestà e la sua giustizia.

Altro

Dante Alighieri lo cita per una similitudine nell'Inferno (Inf. XXVI, 34-37).

Culto

Le reliquie di Eliseo sono conservate nel Monastero copto di San Macario il Grande a Wadi El Natrun in Egitto.

Note
Collegamenti esterni