Embolismo

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Andrea Mantegna, Gesù Cristo redentore (1493), tempera su tela; Correggio, Pinacoteca Civica

L'Embolismo, dal tardo latino embolismus, derivante del greco ἐμβάλλω, embállo con significato di «intercalazione» «inserire», ha due connotazioni:

  • breve orazione sacerdotale recitata o cantata dopo il Padre nostro nei Riti di Comunione della Messa, con la quale si chiede al Signore la liberazione da tutti i mali;
  • parte centrale del Prefazio dopo il protocollo e prima dell'escatocollo, sempre variabile, che ha lo scopo di spiegare il motivo per cui a Dio si deve la gloria e il ringraziamento di tutta la Chiesa;

Nel Rito romano e nel Rito ambrosiano

Il sacerdote, a mani giunte sul petto, rivolge l'invito alla preghiera del Padre nostro:

« Obbedienti al comando del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire...»,

che tutti i fedeli recitano o cantano insieme con lui.

Soltanto il sacerdote successivamente vi aggiunge l'embolismo con le braccia allargate:

« Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo.»,

che il popolo conclude con la dossologia:

« Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.»

Segue il Rito di pace.

L'invito, la preghiera del Signore, l'embolismo e la dossologia, con la quale il popolo conclude l'embolismo, si cantano o si dicono ad alta voce.

Nel Rito tridentino e nel Rito ambrosiano antico

Introducono alla Comunione: il Pater, la cui ultima domanda è commentata dall'embolismo Libera nos seguono il Pax Domini e l'Agnus Dei con la preghiera che segue, per l'unità e la pace della Chiesa. Terminato il Canone, il Celebrante invita alla recita del Pater noster che, nelle Messe in canto, viene cantato dal solo celebrante e il popolo risponde Sed libera nos a malo (senza Amen); nelle Messe lette i fedeli possono recitarlo tutto (compreso l'Amen finale) ad alta voce, in latino, insieme al celebrante.

Rito tridentino Rito ambrosiano antico
(LA) (LA) (IT)
Il Sacerdote congiunte le mani recita o canta: Il Sacerdote stendendo e poi congiungendo le mani, canta o dice a voce sommessa:

Orémus.
Præcéptis salutáribus mόniti et divína
institutiόne formáti, audémus dícere:
Pater noster, qui es in cælis: sanctificétur
nomen tuum: advéniat regnum
tuum: fiat volúntas tua, sicut in coelo, et
in terra. Panem nostrum quotidiánum da
nobis hόdie, et dimítte nobis débita nostra,
sicut et nos dimíttimus debitόribus
nostris. Et ne nos indúcas in
tentatiόnem.

Orémus. (poi prosegue a voce alta)
Præcéptis salutáribus mόniti et divína
institutiόne formáti, audémus dícere:
Pater noster, qui es in cælis: (ci si inchina)
sanctificétur nomen tuum: advéniat regnum
tuum: fiat volúntas tua, sicut in coelo, et
in terra. Panem nostrum quotidiánum da
nobis hόdie, et dimítte nobis débita nostra,
sicut et nos dimíttimus debitόribus
nostris. Et ne nos indúcas in
tentatiόnem.

Preghiamo.
Obbedienti al comando del Salvatore e
formati al suo divino insegnamento,
osiamo dire:
Padre nostro, che sei nei Cieli, sia
santificato il Tuo Nome; venga il Tuo
regno; sia fatta la Tua Volontá, come
in Cielo, così in Terra; dacci oggi il
nostro Pane quotidiano e rimetti a noi i
nostri debiti, così come noi li rimettiamo
ai nostri debitori. E non ci indurre
in tentazione.

Il popolo canta insieme al Sacerdote

Sed líbera nos a malo.

Sed líbera nos a malo.

Ma liberaci dal male.

Sacerdote (in segreto)

Amen.

Amen.

Amen.


Embolismo Rito tridentino Embolismo Rito ambrosiano antico
(LA) (IT) (LA) (IT)
Il Sacerdote prosegue sottovoce: Il sacerdote segnandosi prosegue ad alta voce:

Libera nos, quæsumus, Dόmine, ab ómnibus malis, prætéritis, preséntibus et futúris; et intercedénte beáta et gloriόsa semper Virgíne Dei Genítríce María, cum beátis Apόstolis Tuis Petro et Paulo, atque Andréa et ómnibus Sanctis, (si fa il segno di croce con la patena) da propítius pacem in diébus nostris: (bacia la patena) ut ope misericόrdiæ tuæ adiúti, et a peccáto simus sempre líberi et ab ómni perturbatiόne secúri. Per eúndem Dόminum nostrum Iesum Christum, Fílium Tuum, qui tecum vívit et régnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus,

Liberaci, o Signore, da tutti i mali, passati, presenti e futuri; e per l’intercessione della beata e gloriosa Maria, sempre Vergine Madre di Dio, con i Tuoi Santi Apostoli Pietro, Paolo e Andrea, e di tutti i Santi, concedi, benigno, la pace ai nostri giorni, e con il soccorso della Tua Misericordia, saremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento. Per il nostro Signore Gesú Cristo, Tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con Te, in unione con lo Spirito Santo,

[1] Libera nos, quæsumus, Domine, ab omnibus malis, præteritis, præsentibus et futuris: et intercedente pro nobis beata Maria, Genitrice Dei, ac Domini nostri (ci si inchina) Jesu Christi, et sanctis Apostolis tuis Petro, et Paulo, atque Andrea et beato Ambrosio Confessore tuo, atque Pontifice, una cum omnibus Sanctis tuis, da propitius pacem in diebus nostris: ut ope misericordiæ tuæ adjuti, et a peccato simus semper liberi, et ab omni perturbatione securi. Præsta per eum, cum quo beatus vivis, et regnas Deus in unitate Spiritus sancti per omnia sæcula sæculorum,

Liberaci, o Signore, te ne preghiamo, da tutti i mali passati, presenti e futuri: e per l'intercessione della beata Maria Madre di Dio e Signore nostro (ci si inchina) Gesù Cristo, e dei santi tuoi Apostoli Pietro e Paolo ed Andrea, e del tuo beato Ambrogio Confessore e Pontefice, nonché di tutti i tuoi Santi, dà propizio la pace ai nostri giorni: affinché aiutati dal soccorso della tua misericordia, possiamo sempre essere immuni dal peccato e sicuri da ogni turbamento. Concedici questo per i meriti di colui, col quale tu beato vivi e regni Dio, in unione con lo Spirito santo,

Conclude ad alta voce: Conclude ad alta voce:

per ómnia sǽcula sæculórum.

per tutti i secoli dei secoli.

per ómnia sǽcula sæculórum.

per tutti i secoli dei secoli.

Assemblea: Assemblea:

Amen.

Amen.

Amen.

Amen.

Storia

L'embolismo può risalire ai primi secoli cristiani, poiché, sotto varie forme, si trova in tutto l'Occidente e in moltissime liturgie orientali, in particolare siriane. Le liturgie greche di San Basilio Magno e San Giovanni Crisostomo, tuttavia, non lo contengono.

Nel rito mozarabico questa preghiera risulta essere più arricchita e viene recitata non solo nella Messa, ma anche dopo il Padre Nostro, alle Lodi e ai Vespri.

La Chiesa latina collega con essa una petizione per la pace in cui inserisce i nomi della Madre di Dio, i Santi Pietro e Paolo e Sant'Andrea. Quest'ultimo si trova nel Sacramentario Gelasiano[3], tanto che il suo inserimento nell'Embolismo sembrerebbe essere anteriore al tempo di Papa Gregorio I. Durante il Medioevo le chiese provinciali e gli ordini religiosi aggiunsero i nomi dei loro santi fondatori, patroni, ecc... Il Rito ambrosiano invoca sant'Ambrogio.

Note
  1. La croce rossa indica che occorre farsi il Segno della croce.
  2. Il Sacramentario veronese o leoniano è un libro liturgico cristiano, che contiene i testi per la celebrazione dell'Eucaristia in tutto l'Anno liturgico. Fra i libri liturgici superstiti della Chiesa occidentale è il più antico e risale probabilmente al VI secolo, ma presenta anche testi del V secolo.
  3. Un'antica Tradizione lo attribuisce a Papa Gelasio I. Il Sacramentario gelasiano (in latino: Sacramentarium Gelasianum) è un antico libro liturgico cristiano, che contiene i testi per la celebrazione dell'Eucaristia in tutto l'anno liturgico. Fra i libri liturgici superstiti della Chiesa occidentale è il secondo per antichità, preceduto solo dal Sacramentario veronese[2]
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni