Enrico Rampini

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Enrico Rampini
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte circa 60 anni
Nascita Sant'Aloisio
1390 ca.
Morte Roma
4 luglio 1450
Sepoltura Basilica di San Clemente al Laterano (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Enrico Rampini (Sant'Aloisio, 1390 ca.; † Roma, 4 luglio 1450) è stato un arcivescovo e cardinale italiano.

Stemma card. Rampini da: araldica vaticana

Cenni biografici

Secondogenito di Francesco Rampini, acque attorno al 1390 a Sant'Aloisio diocesi di Tortona. Gli altri fratelli erano Urbano, Pasino, Torello e Marziano.

Carriera ecclesiastica

Enrico iniziò la propria carriera ecclesiastica dedicandosi attivamente agli studi e venne definito giovane di grande dottrina e prudenza, non mancando di essere notato come valente giureconsulto. Nominato in seguito chierico a Tortona, il 10 maggio 1413 venne nominato vescovo della medesima sede dall'antipapa Giovanni XXIII[1][2], uno dei suoi primi atti nella nuova sede fu quello di indire un sinodo diocesano.

Fu trasferito alla sede di Pavia il 7 giugno 1435.

Arcivescovo di Milano (1443-1450)

Le Costituzioni: la riforma delle attività caritatevoli milanesi

Eletto arcivescovo di Milano il 27 agosto 1443, occupò la sede fino alla sua morte. Si prodigò largamente in favore dei poveri della città: durante una carestia si narra che vendette tutti i propri piatti d'oro e d'argento per ricavarne del denaro da distribuire ai poveri, fatto che gli fece guadagnare il soprannome di "Padre dei Poveri". Per cercare di migliorare il coordinamento delle opere caritative dei laici, il Rampini emanò delle Costituzioni (4 marzo 1448)[3] per i luoghi di cura milanesi, al fine di coordinarne le iniziative. Papa Niccolò V provvide che la gestione fosse affidata pro tempore ad un collegio composto dall'arcivescovo stesso e da un gruppo di nobili. È importante segnalare che la riforma operata dal Rampini gettò le basi per la futura costituzione dell'Ospedale maggiore di Milano[4].

Rampini e gli ordini monastici

Negli anni in cui fu arcivescovo, Rampini dovette occuparsi ripetutamente dei monasteri femminili. Gestì infatti una lunga vertenza relativa alla difficile convivenza, nel monastero femminile di santa Maria di Vedano, tra le umiliate e un gruppo di clarisse, ivi installatosi nel 1428. Nel 1444, l'arcivescovo Rampini cercò di rinvigorire la comunità delle benedettine del monastero maggiore di Milano, facendovi chiamare delle suore dello stesso ordine dal monastero di Cantalupo (Saronno), perché potessero riportare l'ordine nelle consorelle milanesi.

Cardinalato

Creato cardinale presbitero nel concistoro del 16 dicembre 1446 con il titolo di San Clemente. Il Rampini partecipò al conclave del 1447 che elesse papa Niccolò V. Nominato legato in Lombardia, lasciò Roma per Milano il 12 settembre 1447, ritornandovi il 12 febbraio 1448 e nuovamente il 4 aprile 1449. Il 5 giugno 1448 diede le proprie dimissioni da abate commendatario del monastero cistercense di Santa Maria di Monte Oliveto d'Acquafrigida[5], ad Acquafredda, frazione di Lenno, nel territorio della diocesi di Como. Nel 1448 pubblicò le costituzioni degli ospedali e degli ospizi di Milano.

Gli ultimi anni di vita furono però estremamente tormentati, sia per il clima politico, sia per quello più legato alla dimensione umana: la morte di Filippo Maria nel 1447 aprì una violenta lotta alla successione che porterà, dopo 3 anni di repubblica (la Repubblica Ambrosiana) vide la vittoria del genero del Visconti, Francesco Sforza. Le guerre però portarono la miseria: il 1449 fu un anno di carestia, e il Rampini mandò a Milano forti somme di danaro e ordinò che molta suppellettile dell'arcivescovado fosse venduta per sopperire ai bisogni dei poveri[6], di cui era stato titolare sino alla morte.

Morte

Morto il 4 luglio 1450 a Roma, dove si trovava a causa dell'anno giubilare. Sepolto nella chiesa di San Clemente, Roma.

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Tortona Successore: BishopCoA PioM.svg
Pietro de Giorgi[7] 10 maggio 1413 - 7 giugno 1435 Gerardo Landriani Capitani
(vescovo eletto)
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con
con
Pietro de Giorgi[7] {{{data}}} Gerardo Landriani Capitani
(vescovo eletto)
Predecessore: Vescovo di Pavia Successore: BishopCoA PioM.svg
Francesco Piccolpasso[8] 7 giugno 1435 - 27 agosto 1443 Bernardo Landriano
(vescovo eletto)
I
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con
con
Francesco Piccolpasso[8] {{{data}}} Bernardo Landriano
(vescovo eletto)
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Milano Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Francesco Piccolpasso 27 agosto 1443 - 4 luglio 1450 Giovanni III Visconti[9] I
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con
con
Francesco Piccolpasso {{{data}}} Giovanni III Visconti[9]
Predecessore: Cardinale presbitero di San Clemente Successore: CardinalCoA PioM.svg
Francesco Condulmer 16 dicembre 1446 - 4 luglio 1450 Giovanni Castiglione I
II
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VIII
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con
con
Francesco Condulmer {{{data}}} Giovanni Castiglione
Note
  1. Eugenio Cazzani, Vescovi e Arcivescovi di Milano, Milano, Massimo - Ned, 1996, p. 205
  2. (EN) Enrico Cardinal Rampini su www.catholic-hierarchy.org. URL consultato il 15 maggio 2015
  3. La Carità a Milano nei secoli XII-XV: atti del convegno di studi, Milano, 6-7 novembre 1987, a cura di Maria Pia Alberzoni e Onorato Grassi, Jaka Book, 1989, p. 154
  4. Così scrive l'arcivescovo riguardo alla rete delle opere assistenziali, motivando la scelta di unificarle: «Appreso da fonte sicura che tutti gli ospedali costruiti in passato dentro e fuori Milano, nel superbio e nei corpi santi, non hanno corrisposto e non corrispondono che poco e debolmente ai loro fini, a causa della poca diligenza e cura degli amministratori...», in: Alessandro Signorini, Ospedale privato e non profit. Antagonista o alleato strategico dell'assistenza pubblica?, Vita e Pensiero, 2007 Milano, p. 183
  5. Abbazia dell'Acquafredda su it.wikipedia.org. URL consultato il 01-07-2023
  6. Eugenio Cazzani, Arcivescovi e Vescovi di Milano, p. 206
  7. Pietro de Giorgi su it.wikipedia.org. URL consultato il 01-07-2023
  8. Francesco Piccolpasso su it.wikipedia.org. URL consultato il 01-07-2023
  9. Giovanni III Visconti su it.wikipedia.org. URL consultato il 01-07-2023
Bibliografia
  • Cristina Belloni, RAMPINI, Enrico su treccani.it. URL consultato il 01-07-2023