Francesco Borghero
Francesco Borghero, S.M.A. Presbitero | |
---|---|
p. Francesco Borghero | |
Età alla morte | 62 anni |
Nascita | Ronco Scrivia 1830 |
Morte | Genova 1892 |
Ordinazione presbiterale | 1854 |
|
Francesco Borghero (Ronco Scrivia, 1830; † Genova, 1892) è stato un presbitero e missionario italiano, della Società delle Missioni Africane, tra i primi evangelizzatori del Benin.
Vita
Fu il primogenito di dodici figli. Ricevette la sua formazione umanistica presso i Gesuiti a Voghera, e quella teologica nel seminario di Genova.
Seguì l'Abate benedettino Pier Francesco Casaretto a Subiaco, dove venne ordinato presbitero nel 1854, e dove insegnò fino al 1857. Animato dal desiderio della missione, non riuscendo a partire missionario con i benedettini si unì a Mons. Brésillac che lo portò con sé a Lione nel luglio 1858 ed entrò quindi nella Società delle Missioni Africane fondata dallo stesso Brésillac.
Il 18 aprile 1861 sbarcò con lo spagnolo P. Francesco Fernandez a Ouidah in Benin, e quella data segnò l'inizio della presenza dei missionari cattolici in quel Paese. In questa città e nelle città vicine, incontrò ex schiavi brasiliani che vivevano in una sorta di sincretismo religioso. A loro sono dedicò le prime cure pastorali.
Si dedicò con dedizione assoluta all'annuncio del Vangelo, alla cura dei malati e all'educazione dei giovani. Il 1º dicembre celebrò la prima Messa ad Abomey. L'8 marzo giunse a Lagos, nell'attuale Nigeria e ivi celebrò la prima Messa. Il 10 marzo ripartì alla volta di Accra, nell'attuale Ghana). Il 16 marzo giunse a Cape Palmas, nello stato indipendente della Liberia, dove incontrò il presidente e gli chiese il permesso di fondare nel paese missioni cattoliche.
Al ritorna dall'Africa, nel 1865, unico sopravvissuto delle prime spedizioni, la Santa Sede lo mise a disposizione del duca Scipione Salviati, esponente di spicco del cattolicesimo romano e internazionale. Terminò la sua vita nel 1892, professore e direttore spirituale in uno dei due seminari maggiori di Genova.
Spiritualità missionaria
Il Borghero fu un uomo dalle mille conoscenze e dai mille interessi. Iniziando il suo affascinante Diario, propone a coloro che vogliono diventare missionari ciò che in effetti rispecchia la sua formazione e la sua vita:
« | Un missionario deve avere prima di tutto lo spirito degli apostoli, l'amore per N.S. Gesù Cristo a un grado eroico, il desiderio ardente di propagare la Chiesa tra tutti i popoli. Consiste in questo il suo principale patrimonio. Ma per servirsene nel migliore dei modi in mezzo agli uomini ha bisogno anche di quei mezzi umani che hanno attinenza alla vita esteriore.
Perciò, oltre agli studi sacri, propri dello stato ecclesiastico, il missionario si trova nella necessità di conoscer un certo numero di lingue, di possedere le nozioni elementari dell'astronomia, la geografia, l'architettura, la medicina e la chirurgia spicciola, l'agricoltura. Deve sapere anche servirsi delle sue mani per essere, all'occasione, falegname, fabbro e sarto, senza contare che, più d'ogni altro, deve essere avvezzo alla fatica delle marce a piedi, sotto l'ardore del sole, al rigore del freddo. Deve inoltre potersi nutrire delle cose più semplici, accontentandosi di poco, in grado di dormire sulla nuda terra, a cielo aperto quando le circostanze lo esigono. » | |
Opere
Di lui ci rimangono innumerevoli scritti. Una parte delle sue lettere sono appena state pubblicate in francese:
- (FR) Lettres du Dahomey: Correspondance des premiers Pères de la Société des Missions Africaines (Avril 1861-1862), Karthala 2011, ISBN 9782811105136
In italiano è stato pubblicato:
- Diario del primo missionario del Dahomey 1860-1864, Editrice Missionaria Italiana, Bologna, 2002, ISBN 9788830711686
Bibliografia | |
| |
Voci correlate | |