Abbazia territoriale di Subiaco

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Questa voce tratta dell'abbazia territoriale.
⇒  Se cercavi la corrispondente descrizione architettonica e storico-artistica, vedi Monastero di Santa Scolastica (Subiaco) e Monastero di San Benedetto (Subiaco)
Abbazia territoriale di Subiaco
Territorialis Abbatia Sublacensis
Chiesa latina
Subiaco, Abbaye Sainte-Scolastique.jpg
abate Mauro Meacci
Sede sede vacante
Subiaco
Suffraganea
Sede immediatamente soggetta alla Santa Sede
Regione ecclesiastica Lazio
Nazione bandiera Italia
Parrocchie 1
Sacerdoti 14 di cui 1 secolari e 13 regolari
2 battezzati per sacerdote
23 religiosi 6 religiose
36 abitanti in 1 km²
36 battezzati (100,0% del totale)
Eretta XI secolo
Rito romano
Indirizzo

Piazzale S. Scolastica, 00028 Subiaco [Roma], Italia

tel. +390774860001 fax. 0774.83.917 @
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2017 (gc ch)
Dati dal sito web della CEI
Collegamenti interni
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L'abbazia territoriale di Subiaco (in latino: Territorialis Abbatia Sublacensis) è una sede della Chiesa cattolica immediatamente soggetta alla Santa Sede appartenente alla regione ecclesiastica Lazio. Nel 2016 contava 36 battezzati su 36 abitanti. È attualmente retta dall'abate Mauro Meacci.

Territorio

La diocesi comprende una sola parrocchia coincidente con l'abbazia benedettina di Subiaco, costituita dal Monastero di Santa Scolastica e dal Monastero di San Benedetto o meglio conosciuto come santuario del Sacro Speco. Ambedue i monasteri hanno un rilevante valore storico ed artistico. All'interno dello Speco nella chiesa superiore si possono notare affreschi di scuola senese risalenti al 1300 circa, affreschi di scuola umbro-marchigiana del primo Quattrocento e nella chiesa inferiore affreschi di scuola popolare romana della prima metà del XIII secolo dei quali fu autore il maestro Consulo. Inoltre una splendida statua di San Benedetto scolpita dal Raggi, un allievo di Gian Lorenzo Bernini, nel 1657 e un affresco risalente al 1223 che raffigura San Francesco prima che ricevesse le stimmate.

Presso Santa Scolastica fu stampato il primo libro in Italia. L'abbazia presenta plurimi stili dal romanico al neoclassico. All'interno di essa si trovano tre chiostri: il primo cinquecentesco, il secondo gotico ed il terzo romanico costruito dalla famiglia dei Cosmati.

La chiesa, che è abbazia-cattedrale, fu ricostruita nel XVIII secolo dall'architetto Quarenghi, che lavorò anche per gli zar di Russia.

Storia

Fino al 2001 l'Abbazia territoriale di Subiaco, istituita intorno al 1070, comprendeva i territori dei seguenti comuni: Camerata Nuova, Cervara di Roma, Cerreto Laziale, Gerano, Canterano, Rocca Canterano, Agosta, Marano Equo, Subiaco, Affile, Arcinazzo Romano, Bellegra, Roiate, Jenne e Trevi.

Retta dagli abati monaci fino al 1475, è stata poi affidata agli abati commendatari, cardinali di nomina papale distinti dagli abati del monastero. Nel 1915 il governo dell'abbazia tornò nelle mani dell'abate dei monasteri: il primo fu l'abate Salvi (abate claustrale già dal 1909).

Nel 2001 l'Abbazia è stata invece limitata ai soli monasteri benedettini ed i comuni che vi appartenevano sono stati inseriti nelle diocesi di Tivoli (tra gli altri lo stesso territorio del comune di Subiaco), nella diocesi di Palestrina e nella diocesi Anagni-Alatri.

Sono stati abati commendatari di Subiaco Rodrigo Borgia (poi papa Alessandro VI), i cardinali Francesco Colonna, Marcantonio Colonna, Carlo Barberini e i papi Pio VI, Pio VII, Pio IX e Pio X.

Cronotassi degli abati

La seguente cronotassi è costituita di quattro sezioni:

  • la serie degli abati claustrali, eletti dai monaci dell'abbazia, dalla fondazione fino al 1388;[1]
  • la serie degli abati, detti "curiali" o "manuali", nominati dalla Santa Sede, dal 1389 al 1455;[2]
  • la serie degli abati commendatari, tutti cardinali, nominati dai Pontefici dal 1456 al 1915;[3]
  • la serie degli abati ordinari, nominati dalla Santa Sede dal 1917 ad oggi.[4]

Abati claustrali

  • Benedetto da Norcia † (505 - 529)
  • Onorato †
  • Leone I †
  • Stefano †
  • Giovanni I †
  • Leone II † (prima di febbraio 923 - dopo aprile 943)
  • Elia ? † (circa 943/947)
  • Leone III † (prima di marzo 947 - dopo agosto 961)
  • Giovanni II † (menzionato a maggio 963)
  • Giorgio † (prima di dicembre 964 - dopo marzo 971)
  • Maione † (prima di febbraio 973 - dopo febbraio 974)
  • Pietro I † (menzionato a novembre 974)
  • Benedetto II † (prima di gennaio 976 - dopo marzo 982)
  • Martino † (menzionato a settembre 984)
  • Gregorio † (prima di giugno 985 - dopo ottobre 987)
  • Giovanni III † (prima di ottobre 988 - dopo aprile 989)
  • Pietro II † (prima di febbraio 992 - dopo luglio 1003)
  • Teuzone †
  • Benedetto III †[5]
  • Stefano I † (prima del 1005 - dopo gennaio 1009)
  • Giovanni IV † (menzionato ad agosto 1010)
  • Stefano II † (menzionato ad aprile 1011)
  • Giovanni V † (5 maggio 1013 - 10 maggio 1022)
  • Demetrio † (menzionato tra giugno e agosto 1024)
  • Benedetto IV † (prima di maggio 1030 - dopo luglio 1038)
  • Giovanni VI † (menzionato nel 1042)
  • Attone † (prima di novembre 1045 - dopo il 15 giugno 1046)
  • Umberto † (prima del 31 ottobre 1051 - dopo novembre 1060)
  • Attone Giovanni (Giovanni de Azza) † (menzionato nel 1064)
  • Giovanni VII † (10 giugno 1068 - 2 maggio 1120 deceduto)
  • Pietro III † (prima di febbraio 1126 - 1145 deceduto)
  • Oddone † (1145 deposto)[6]
  • Simone † (1149 - novembre/dicembre 1183 deceduto)
  • Beraldo † (1184 - dopo il 20 aprile 1189 deceduto)
  • Romano † (prima del 5 aprile 1193 - 29 agosto 1216 deceduto)
  • Giovanni VIII † (prima del 16 giugno 1217 - circa 1227 deceduto)
  • Lando † (prima del 3 agosto 1227 - dopo il 2 settembre 1243)
  • Enrico † (prima del 25 giugno 1245 - 19 febbraio 1273 deceduto)
    • Sede vacante (1273-1276)
  • Guglielmo I † (maggio/giugno 1276 - dopo il 26 luglio 1285)
  • Bartolomeo I † (prima del 13 novembre 1286 - 28 ottobre 1296 nominato vescovo di Foligno)
  • Francesco de Romangia † (24 settembre 1299 - 22 gennaio 1303 dimesso)
    • Sede vacante (1303-1318)
  • Bartolomeo II † (2 aprile 1318 - dopo l'11 giugno 1343)
  • Giovanni IX † (prima del 3 ottobre 1344 - giugno 1348 deceduto)
  • Pietro IV † (prima del 22 settembre 1348 - dopo il 30 settembre 1350)
  • Angelo † (prima del 1º marzo 1351 - prima del 23 agosto 1353)
  • Ademaro † (prima del 23 agosto 1353 - marzo/luglio 1358 deceduto)
    • Sede vacante (1358-1360)
  • Corrado † (gennaio/marzo 1360 - 23 marzo 1362 dimesso)
  • Bartolomeo da Siena † (prima del 2 maggio 1363 - dopo il 28 settembre 1369)
  • Francesco da Padova † (prima del 16 ottobre 1369 - dopo il 12 giugno 1388 deposto)

Abati curiali

  • Tommaso da Celano † (prima del 15 dicembre 1389 - dopo il 27 agosto 1413)[7]
    • Nicola Seyringer di Matzen † (abate eletto)
  • Sagace Conti † (prima del 29 aprile 1414 - 13 novembre 1419 nominato abate-vescovo di Cava)
  • Matteo del Carretto † (prima del 3 settembre 1421 - dopo il 24 maggio 1428)
  • Antonio da Ravenna † (menzionato il 20 maggio 1431)
  • Giacomo Cordoni da Narni † (prima del 26 febbraio 1435 - dopo il 25 luglio 1441)
  • Guglielmo II † (prima del 14 dicembre 1446 - 13 agosto 1455 deposto)

Abati commendatari

Abati ordinari


Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2016 su una popolazione di 36 persone contava 36 battezzati, corrispondenti al 100,0% del totale.

Note
  1. Egidi, I monasteri di Subiaco, I. Notizie storiche, pp. 207-216.
  2. Egidi, I monasteri di Subiaco, I. Notizie storiche, pp. 216-217.
  3. Egidi, I monasteri di Subiaco, I. Notizie storiche, pp. 217-218; Jannuccelli, Memorie di Subiaco e sua badia, pp. 225-360; Lugano, L'Italia benedettina, pp. 147-151. Il testo di Lugano riporta anche l'elenco di quasi 140 abati claustrali dal 1516 al 1909.
  4. Il titolo di "abate ordinario" è quello utilizzato dalla Santa Sede nelle nomine pubblicate sugli Acta Apostolicae Sedis.
  5. Gli abati Teuzone e Benedetto sono menzionati nel Sacramentario ma senza riscontri nel Regesto sublacense. Secondo Egidi (p. 209) sarebbero stati abati in epoca imprecisata tra il 984 e l'elezione di Giovanni VII nel 1068.
  6. Deposto dopo nove giorni di abbaziato.
  7. Secondo alcune cronotassi (Gams), Tommaso da Celano sarebbe stato nominato vescovo di Anagni. Eubel ignora questa informazione.
  8. Amministratore apostolico dal 13 agosto 1455 al 16 gennaio 1456.
  9. Annuario pontificio 1866, p. 294.
  10. Durante la vacanza della sede, l'abbazia nullius fu governata dall'amministratore apostolico Filippo Manetti, vescovo titolare di Tripoli di Fenicia.
  11. Annuario pontificio 1882, p. 309.
  12. Annuario pontificio 1886, p. 338.
  13. Annuario pontificio 1888, p. 350.
  14. Già abate claustrale dal 1909.
  15. AAS 9 (1917), p. 567.
  16. La nomina ad abate coadiutore in AAS 45 (1953), p. 86.
  17. AAS 69 (1977), p. 727.
  18. AAS 88 (1996), p. 297.
Fonti
  • L. Allodi, Inventario dei manoscritti della biblioteca di Subiaco, Forlì 1891
Voci correlate
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