Francesco Maria Mantica

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Francesco Maria Mantica
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 79 anni
Nascita Venzone
20 marzo 1534
Morte Roma
29 gennaio 1614
Sepoltura Basilica di Santa Maria del Popolo (Roma)
Appartenenza
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Ordinazione presbiterale 1596 dal card. Agostino Valier
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Creazione
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a Cardinale
5 giugno 1596 da Clemente VIII (vedi)
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Cardinale per 17 anni, 7 mesi e 24 giorni
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Incarichi ricoperti
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Elezione
al pontificato
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pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Incoronazione
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
Firma autografa
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Francesco Maria Mantica (Venzone, 20 marzo 1534; † Roma, 29 gennaio 1614) è stato un cardinale italiano.

Cenni biografici

Nacque il 20 marzo 1534 a Venzone (Udine) da una nobile famiglia originaria di Como. Era figlio di Andrea Mantica e della sua seconda moglie, Fontana, figlia di Rizzardo, conte e castellano di Fontanabuona. Studiò diritto civile presso l'Università di Bologna e all'Università di Padova dove ottenne il dottorato in utroque iure nel 1558.

Fu professore pubblico e lettore di diritto all'Università di Padova dal 1559 per ventisei anni. Tra i suoi allievi vi furono i nipoti di papa Clemente VIII. La famiglia fu aggregata alla nobiltà udinese nel 1561. Nel 1580 si trasferì a Roma dove fu nominato Uditore di Rota per la Repubblica di Venezia, incarico che tenne per dieci anni. Fu giurista di fama: il suo De conjecturis ultimarum voluntatum[1] fu un autentico best seller del tempo.

Fu creato cardinale da papa Clemente VIII nel concistoro del 5 giugno 1596 insieme con altri due uditori di Rota, Pompeo Arrigoni e Lorenzo Bianchetti. Ricevette la berretta rossa tre giorni dopo e la diaconia di sant'Adriano il 21 giugno seguente.

Prese gli ordini e fu consacrato da Agostino Valier, cardinale di Verona. Già nei primi mesi fu ascritto alle congregazioni del concilio e concistoriale e in breve anche di congregazioni straordinarie, costituite per occuparsi di affari particolari e soprattutto di vertenze giurisdizionali. Nel 1596 fece parte della congregazione istituita a causa della scomunica in cui erano incorsi il presidente del Magistrato delle entrate ordinarie Iacopo Menochio e quanti avessero preso provvedimenti contro i fittavoli delle proprietà ecclesiastiche nel Milanese, colpevoli secondo le autorità civili di avere disatteso alle grida governative sulla coltivazione del riso.

Si occupò inoltre di questioni che misero in luce il suo austero profilo morale. Nel 1598, come membro della congregazione incaricata di valutare la liceità che il Papa disponesse del tesoro di San Pietro per finanziare il viaggio a Ferrara, di cui si era appena celebrata la devoluzione allo Stato pontificio, aderì alla maggioranza consenziente dei cardinali. Nel 1600 condivise la critica dei cardinali Cesare Baronio e Roberto Bellarmino all'esosità della dote nuziale della pronipote del pontefice, Margherita Aldobrandini, prossima sposa del duca di Parma, Ranuccio Farnese. Fu forse a causa di queste critiche che la posizione curiale del Mantica si indebolì.

Nel 1597 optò per il titolo presbiterale di san Tommaso in Parione, che mutò per il titolo di santa Maria del Popolo nel 1602.

Partecipò al primo conclave del 1605 che elesse papa Leone XI e al secondo conclave di quell'anno che vide eletto Paolo V. In occasione del primo di questi, fu compreso in un folto numero di cardinali papabili. Durante il conclave si sparse la notizia, infondata, della sua elezione.

Durante il periodo romano scrisse il secondo importante trattato, Vaticanae lucubrationes de tacitis et ambiguis conventionibus, che uscì a Roma nel 1609. L'opera, in ventisette volumi, si pone come logica derivazione dalla precedente analisi sulla volontà testamentaria.

Fu camerlengo del Collegio Cardinalizio dal 13 gennaio 1614 fino alla sua morte avvenuta alla fine di quel mese. Fu sepolto nella chiesa del suo titolo.

Successione degli incarichi

Predecessore: Cardinale diacono di Sant'Adriano al Foro Successore: CardinalCoA PioM.svg
Odoardo Farnese 21 giugno 1596 - 24 gennaio 1597 Giovanni Battista Deti I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Odoardo Farnese {{{data}}} Giovanni Battista Deti
Predecessore: Cardinale presbitero di San Tommaso in Parione Successore: CardinalCoA PioM.svg
Girolamo Bernerio, O.P. 24 gennaio 1597 - 17 giugno 1602 Innocenzo Del Bufalo-Cancellieri I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Girolamo Bernerio, O.P. {{{data}}} Innocenzo Del Bufalo-Cancellieri
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Maria del Popolo Successore: CardinalCoA PioM.svg
Ottavio Acquaviva d'Aragona 17 giugno 1602 - 28 gennaio 1614 Filippo Filonardi I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
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X
con
con
Ottavio Acquaviva d'Aragona {{{data}}} Filippo Filonardi
Predecessore: Camerlengo del Collegio cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Bartolomeo Cesi 13 gennaio - 28 gennaio 1614 Bonifazio Bevilacqua Aldobrandini I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Bartolomeo Cesi {{{data}}} Bonifazio Bevilacqua Aldobrandini
Note
  1. (LA) Francesco Mantica, De conjecturis ultimarum voluntatum su books.google.ch
Bibliografia