Giacomo Orsini
Giacomo Orsini Cardinale | |
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Nascita | Roma 1340 ca. |
Morte | Vicovaro 13 agosto 1379 |
Sepoltura | Tempieto di San Giacomo Maggiore a Vicovaro |
Creato Cardinale |
30 maggio 1371 da Gregorio XI (vedi) |
Cardinale per | 8 anni, 2 mesi e 14 giorni |
Incarichi ricoperti | |
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Giacomo Orsini (Roma, 1340 ca.; † Vicovaro, 13 agosto 1379) è stato un cardinale italiano.
Cenni biografici
Nacque attorno al 1340 da Orso, conte di Tagliacozzo e signore di Vicovaro, e dalla moglie Isabella Savelli.
Destinato alla carriera ecclesiastica, grazie allo zio Rinaldo Orsini nel novembre 1362 ottenne da Urbano V un canonicato nella Chiesa padovana e nel 1367 fu nominato protonotario apostolico; nel corso degli anni accumulò molti benefici ecclesiastici.
Studiò diritto canonico a Bologna dove, il 2 giugno 1371 conseguì il dottorato pubblico alla presenza del cardinale Anglic de Grimoard, del podestà di Bologna e di altri maggiorenti.
In occasione del concistoro del 30 maggio 1371 Gregorio XI lo creò cardinale diacono del titolo di san Giorgio al Velabro.
Dal suo testamento, redatto ad Avignone il 20 settembre 1376, poco prima di affrontare i rischi di un lungo viaggio per mare, destinato a riportare la sede pontificia a Roma, risulta anche che fu collettore delle decime in Inghilterra e in Sardegna.
Imbarcatosi a Marsiglia il 2 ottobre 1376 al seguito di Gregorio XI, rientrò a Roma con il pontefice il 17 gennaio dell'anno successivo. Nell'estate del 1377 fu invitato da Caterina da Siena a lavorare per la conclusione della guerra degli Otto Santi e per la riappacificazione tra Firenze e il pontefice.
I suoi famigliari contribuirono a fomentare i disordini tesi a ottenere l'elezione di un papa romano, che accompagnarono i lavori del Conclave del 1378 seguito alla morte di Gregorio XI. La sua candidatura venne però respinta da Jean de Cros, cardinale vescovo di Palestrina, che lo giudicò troppo giovane, inesperto e fazioso. Nelle convulse votazioni che portarono all'elezione di Bartolomeo Prignano (Urbano VI, 8 aprile 1378), Giacomo fu il solo cardinale ad astenersi.
Subito dopo la chiusura del conclave si rifugiò nel castello di Vicovaro e vi passò la notte insieme con il cardinale Pierre Flandrin, suo amico, e con Guillaume de la Voulte, vescovo di Marsiglia e custode del conclave, ma rientrò a Roma in tempo per procedere, in assenza del cardinale protodiacono Hugues de Saint-Martial, all'incoronazione del nuovo pontefice il 18 aprile.
Il 30 luglio si recò a Napoli, accolto con grande favore dalla regina Giovanna I, dalla quale probabilmente si aspettava un appoggio per la nuova elezione pontificia che si profilava, quindi raggiunse gli altri cardinali a Fondi dove, il 20 settembre, fu invece eletto Roberto di Ginevra, l'antipapa Clemente VII.
Anche in questa circostanza Orsini, si astenne con gli altri due cardinali italiani, Simone Brossano e Pietro Corsini, con i quali si portò poi a Tagliacozzo. Lì fu raggiunto dal fratello Rinaldo inviato da Urbano VI a capire le intenzioni dei cardinali italiani, ormai isolati rispetto alla maggioranza degli ultramontani.
Nonostante la mediazione del barone di Tagliacozzo, i tre cardinali italiani rimasero lontani dalle posizioni di Urbano VI e proposero la convocazione di un concilio per riunire la Chiesa e pacificare la cristianità occidentale.
Sofferente da tempo di problemi epatici, dopo aver confermato con un documento notarile, la cui autenticità non è certa, la sua predilezione per la via conciliare quale unica opzione possibile per la ricomposizione dello scisma, morì a Tagliacozzo il 15 agosto 1379.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale diacono di San Giorgio in Velabro | Successore: | |
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Guillaume Bragosse | 30 maggio 1371 – 13 agosto 1379 | Pietro Tomacelli |
Bibliografia | |
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