«Io sono sicuro che non si diventa santi senza soffrire; leggendo le “Vite dei Santi” vedo che le mie sofferenze non valgono proprio nulla, e mi auguro di soffrire sempre meglio con quella serenità e con quella fortezza che mi ha donato il Signore dopo che sono nell’Azione Cattolica».
È vissuto tra i poveri della San Vincenzo, sempre con un sorriso luminoso, che lo ha sempre contraddistinto in vita e che ci è stato lasciato in una immagine divenuta ormai famosa.
Lodevole lo zelo da lui mostrato nell'insegnamento del catechismo ai bambini e l'amore per la preghiera, appresi e sperimentati come iscritto all'Azione Cattolica nell'associazione della parrocchia di Santa Teresa.
Proprio in questo ambiente di Santa Teresa, nel 1939 si è formato un gruppo di laici che intendevano consacrarsi a Dio, impegnandosi con voto alle virtù evangeliche di povertà, castità e obbedienza.
Questo gruppetto, che si chiamava Unione Catechisti, prendeva a modello il regolamento dell'Unione Catechisti del Santissimo Crocifisso di Torino, ancora oggi Istituto secolare vivo e florido.
In esso era già delineata la prospettiva di un servizio pieno alla Chiesa con le caratteristiche di quello che è ora l'Istituto dei Servi della Chiesa.
Durante la lunga malattia il suo pensiero, il suo affetto e i suoi consigli sono per gli amici di Azione Cattolica: scrive ad essi e per essi prega continuamente, preoccupato solo del loro progresso spirituale.
Il desiderio di offrire le sue sofferenze al Signore — come appare dalle sue lettere — oggi ha qualcosa di eroico.
L'11 dicembre1940, due giorni prima della morte pronuncerà i voti di povertà, castità e obbedienza, come sigillo della sua totale donazione al Signore: è il seme da cui nascerà l’Istituto dei Servi della Chiesa.
Morte
È morto il 13 dicembre1940, a soli 19 anni, nel sanatorio di Parma, dopo lunghi mesi di sofferenza, dovuta alla tubercolosi.