Renato Galleno

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Renato Galleno
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battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 92 anni
Nascita Bagnolo in Piano
5 gennaio 1928
Morte Badia Polesine
12 agosto 2020
Sepoltura Cimitero di Badia Polesine
Conversione
Appartenenza Servi della Chiesa
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Renato Galleno (Bagnolo in Piano, 5 gennaio 1928; † Badia Polesine, 12 agosto 2020) è stato un educatore e pedagogo italiano. Per diversi anni è stato consigliere e poi superiore generale dei Servi della Chiesa dal 1973 al 1978.

Biografia

Nato a Bagnolo in Piano (Reggio Emilia) da Arturo e Boccaletti Carmelita, in una famiglia di partigiani dove era vivo il principio dell'accoglienza, ha frequentato le scuole elementari e ricevuto i primi Sacramenti nella chiesa parrocchiale di San Francesco di Paola nel suo paese. Dopo avere conseguito la laurea in Pedagogia presso l'Università di Genova, e avere svolto il servizio come maestro elementare, con cui mantenersi, nel mese di gennaio 1950 è entrato nei Servi della Chiesa, Istituto secolare fondato dal servo di Dio don Dino Torreggiani. Ha così abbracciato e professato i voti perpetui di povertà, di castità e di obbedienza nella forma di una consacrazione «secolare», condividendo la vita sociale quotidiana.

In una sua lettera autografa, Galleno chiariva i motivi della sua scelta al servizio degli ultimi:

« Quand’ero giovane, come tutti, anch’io cercavo quale strada scegliere, ma la risposta mi giunse una sera quando al campanello di casa suonò una giovane mamma con la sua bambina e mi disse non so dove andare. »

La sua risposta fu quella dell'accoglienza immediata della ragazza; Galleno era infatti, contro qualunque pregiudizio, per il rispetto della famiglia e a favore del dialogo tra le generazioni.

ad Alcamo

Iniziò la sua opera con i Servi della Chiesa il 24 ottobre 1956, dapprima ad Alcamo, in Sicilia, in una delle 15 case fondate da Don Dino. Qui arrivò un terzetto di servi (Romano Zanzanelli, Mario Pini e Renato Galleno) che vi svolgevano l'apostolato parrocchiale, e Renato ne divenne superiore. Oltre a fare da segretario a Monsignore Vincenzo Regina e direttore del Circolo giovanile parrocchiale, Renato aveva pure l'incarico di istituire la Pia Unione dei braccianti agricoli, sotto la protezione di Sant'Isidoro l'agricoltore.

Dopo la sua creazione, la Pia Unione aveva la sede nella ex Chiesa di San Giuliano; grazie all'aiuto della Pontificia Opera di Assistenza, la mattina presto veniva servito del latte caldo ai braccianti che qui aspettavano i proprietari terrieri che venivano a chiedere la loro opera per il lavoro nelle campagne. Così facendo, si evitava loro che venissero sfruttati e di aspettare al freddo nella piazza principale.

a Treviso

Purtroppo nel 1959, dopo soli tre anni, Renato dovette lasciare Alcamo per Treviso, succedendo al servo della Chiesa Don Paolino Morelli nel Collegio Villa Maria di San Pelagio, dove per 15 anni diresse il collegio dei figli dei circensi e dei Luna Park. Qui ha seguito ed educato generazioni di giovani, prodigandosi con i pochi mezzi a sua disposizione, per fare fronte a tutte le loro necessità.

Il dottor Galleno era una persona preparata, molto razionale e un ottimo pedagogo; il suo motto preferito, dal punto di vista educativo, era

« Il pugno di ferro in un guanto di velluto. »

L'impostazione data da lui al Collegio di Villa Maria, ha permesso a questa importante opera di sopravvivere per vari decenni.

a Badia Polesine

Nel 1975 gli è stato affidato l'incarico di dirigere l'Istituto dei Fanciulli Sinti di Badia Polesine, denominato Casa della Divina Provvidenza; qui Galleno accoglieva tutti i ragazzi che si presentavano, fino alla sua chiusura, avvenuta nel 2016.

Il suo apostolato a favore dei nomadi, o di chiunque fosse nel bisogno, era animato dalla convinzione che ogni uomo è tuo fratello. Nel lungo periodo in cui ha operato a Badia, egli ha lasciato una testimonianza molto significativa, in quanto la casa da lui diretta si è sempre distinta per la dimensione familiare: c'era un vero padre, che provvedeva ai bambini e ai ragazzi che gli erano stati affidati. Le testimonianze di questo lungo periodo descrivono, infatti, la figura di Renato come un nonno, come un padre intraprendente e previdente.

La sua scommessa è stata quella dell'integrazione attraverso la scolarizzazione; Galleno la pensava come Don Milani: ogni alunno è speciale, figurarsi un alunno diverso! Se la scuola perde gli ultimi non è più scuola: è un ospedale che cura i sani e non i malati.

Nel 1974 venne eletto Superiore generale dell'Istituto secolare dei Servi della Chiesa, succedendo a Don Alberto Altana, uno dei Padri dei Servi, dimessosi dopo appena un anno di faticoso impegno. Renato era stato consigliere generale da diversi anni, con lodevoli doti di mediazione all'interno del Consiglio. A causa dei suoi impegni assunti con il suo collegio di Badia Polesine, durante il periodo del suo mandato, era impossibilitato a rendersi presente nelle varie Comunità. Ha avuto, comunque, il merito e la capacità di presiedere con autorevolezza l'Istituto dei Servi della Chiesa

Galleno, uomo schivo, riservato ma coerente, dovette provare l'amarezza dell'ingratitudine, subire delle critiche e anche qualche delusione che ha sempre superato con la sua fede. Nonostante ciò è riuscito a dialogare con il Cdp di Vittorio Agnoletto, ospitando dei bambini Saharawi (che ogni anno erano di passaggio nel Polesine) e con La Volanda (Libera Associazione volta a valorizzare le nostre diverse abilità), con la quale condivise dal 2009 un suo sito web intitolato “L’avete fatto a me”, e altre varie iniziative.

Nel 1995 affermava:

« Oggi il nomadismo è in estinzione anche perché Rom e Sinti non possono più viaggiare e sono osteggiati dalla gente, ma noi cerchiamo comunque di essere vicini a questo popolo attraverso i loro meravigliosi bambini. »

Morte

È morto mercoledì 12 agosto 2020; alla fine del commovente rito funebre, tenutosi lunedì 17 agosto e presieduto da mons. Pierantonio Pavanello(ch), vescovo di Adria-Rovigo, il corteo ordinato dei suoi “ex fanciulli” (due dei quali venuti fin dalla Germania) che accompagnavano la sua bara, è stato accompagnato da un lungo applauso. La sua salma e stata tumulata nel cimitero di Badia Polesine.

Voci correlate
Bibliografia
  • Don Mario Pini, Don Dino...lo ricordo così, E.Lui editore, 2017
Collegamenti esterni