Giovanni Biagio Amico

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Giovanni Biagio Amico
Presbitero
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battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 70 anni
Nascita Trapani
3 febbraio 1684
Morte Trapani
3 settembre 1754
Sepoltura
Appartenenza Diocesi di Trapani
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1705 da mons. Bartolomeo Castelli
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Extra Giovanni Biagio Amico
Anni di pontificato


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Proclamazioni
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
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Giovanni Biagio Amico (Trapani, 3 febbraio 1684; † Trapani, 3 settembre 1754) è stato un presbitero, teologo e architetto italiano ; come architetto, fu attivo nelle provincie di Trapani, Palermo, Caltanissetta e Agrigento.

Biografia

Formazione e servizio pastorale

Nato a Trapani il 3 febbraio 1684 da famiglia molto modesta; il giorno successivo fu battezzato nella Cattedrale di San Lorenzo.

Per guadagnarsi il pane, entrò come sacrestano, a soli 14 anni, nella chiesa appartenente alla Congregazione delle Anime del Purgatorio. Durante questo periodo, imparò dapprima a leggere e a scrivere, grazie all'aiuto di alcuni sacerdoti, e da autodidatta studiava presso la Biblioteca dei Gesuiti e del Convento di San Rocco di Trapani.

Nel 1705 venne ordinato presbitero da Bartolomeo Castelli († 1730), vescovo di Mazara del Vallo; divenne quindi parroco di San Lorenzo, primo decano nel 1741, vicario foraneo, e in seguito, vicario generale della Diocesi di Trapani. Intraprese molti viaggi per tutta la Sicilia e conseguì la laurea dottorale in utroque iure.

Attività di architetto

Da autodidatta studiò matematica, disegno e architettura; fu nominato architetto del Senato di Trapani (1730) e ingegnere del Patrimonio del Regno di Sicilia (1735-1736).

Fu il progettista di diverse opere architettoniche, realizzate in tutta la Sicilia; nel 1726, operò a Palermo per ristrutturare molti edifici danneggiati dal terremoto; nel 1732 fu inviato, in qualità di ingegnere del Regno, a visitare le fortezze dell'isola e a restaurarle.

Nella sua carriera professionale ebbe una conoscenza diretta solo delle strutture e degli edifici siciliani, ma si dedicò con dedizione allo studio e all'approfondimento dei trattati di Vitruvio (80 a.C. ca.- post 15 a.C.), Andrea Palladio (1508-1580), e Vincenzo Scamozzi (1548-1616). Pubblicò egli stesso un trattato in due volumi intitolato L'Architetto pratico (Palermo 1726-1750), dove trovano posto più i dettami pratici che quelli teorici.

L'operato di Amico, nella struttura e nell'apparato decorativo barocco, grazie al movimento delle masse e al contrasto deciso dei piani, si stacca nettamente dalla corrente palermitana, ed è maggiormente riconducibile all'architettura contemporanea della Sicilia orientale. Nelle sue ultime opere è visibile un orientamento nuovo, verso forme più contenute e rigorose.

Amico ha lavorato soprattutto nella costruzione e restauro di edifici presenti nel territorio trapanese e palermitano, ma anche nell'agrigentino e nisseno.

Durante la sua carriera da architetto ebbe come allievi Andrea Giganti (17311787), Giuseppe Venanzio Marvuglia (17291814) e Nicolò Palma (16941779).

Redazione del Catechismo

Colonna dell'Immacolata

Accusato di dedicarsi troppo agli studi architettonici e per questo di tralasciare gli impegni religiosi, probabilmente proprio per difendersi e allontanare da sé le critiche, pubblicò nel 1742 il Catechismo storico del Concilio di Trento in tre volumi, in cui, dopo una breve trattazione su tutti i concili, le eresie e gli eretici (dal tempo degli apostoli al Concilio), descrive i pontefici, imperatori e principi cattolici che lo sostennero, e le dottrine professate nello stesso.

Morì a Trapani il 3 settembre 1754.

Pubblicazioni

  • Catechismo storico del Concilio di Trento, opera i 3 volumi (XVIII secolo).
  • L'Architetto pratico, pubblicato a Palermo in due volumi nel 1726 e nel 1750; in esso ripropone le norme del classicismo e presenta alcuni suoi progetti.
    • 1726, L'Architetto pratico [1], I volume.
    • 1750, L'Architetto pratico [2], II volume.

Cronologia delle opere architettoniche

Bibliografia
  • Enrico Calandra, Breve storia dell'architettura in Sicilia, Laterza, Bari, 1938 p.134
  • Salvatore Caronia Roberti, Il Barocco in Palermo, Palermo, 1935, pp. 48-50,70-76
  • Giovanni Battista Comandé, Riflessi del Barocco romano in Sicilia: il prospetto della Chiesa di S. Anna a Palermo e il suo architetto, Palombi, 1948, pp. 7-9
  • Giuseppe Maria Di Ferro, Guida per gli stranieri in Trapani, Mannone e Solina, Trapani, 1825, pp. 27-35
  • Giuseppe Maria Di Ferro, Biografia degli uomini illustri trapanesi dall' epoca normanna sino al corrente secolo, vol. I, Tip. Pietro Colajanni, Trapani, 1830, pp. 27-35
  • G. Di Stefano, Sguardo su tre secoli di architettura palermitana, in "Atti del VII congresso nazionale di Storia dell'Architettura", Palermo, 1950, p. 402
  • Agostino Gallo, Elogio storico di Pietro Novelli da Morreale in Sicilia pittore, architetto, ed incisore, Reale Stamperia, Palermo, 1830, p. 59
  • F. Meli, Arte e artisti di Sicilia, Palermo, 1925, p. 104
  • S. Romano, Giovanni Biagio Amico e le sue opere scientifiche e architettoniche..., in "Arch. stor. siciliano", vol. XLII, 1917, pp. 240-245
  • Vincenzo Scuderi, L'opera architettonica di Giovan Biagio Amico (1684-1754), in "Palladio", 1961
  • Rudolf Wittkower, Art and architecture in Italy (1600-1750), Baltimora, 1958, p. 265
Voci correlate
Collegamenti esterni