Cattedrale di San Lorenzo Martire (Trapani)

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Cattedrale di San Lorenzo Martire
Trapani CattedraleS.Lorenzo.jpg
Cattedrale di San Lorenzo, facciata
Regione Stemma Sicilia
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Sicilia
Provincia Trapani
Comune Stemma Trapani
Diocesi Trapani
Religione Cattolica
Indirizzo Corso Vittorio Emanuele
91100 Trapani (TP)
Telefono +39 0923 23362
Fax +39 0923 544427
Posta elettronica cattedraletp@freemail.it
parrocchia@cattedraletrapani.it
Sito web Sito ufficiale
Proprietà Diocesi di Trapani
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione Cattedrale
Dedicazione San Lorenzo
Vescovo Pietro Maria Fragnelli
Architetti Bonaventura Certo progetto
Giovanni Biagio Amico sviluppo ed esecuzione del progetto
Stile architettonico barocco, neoclassico
Inizio della costruzione 1635
Completamento 1801
Data di consacrazione 2 luglio 1705
Consacrato da Bartolomeo Castelli
Strutture preesistenti Cappella di San Giorgio
Pianta basilicale
Materiali pietra bianca calcarea, tufo
Coordinate geografiche
38°00′58″N 12°30′28″E / 38.01598, 12.50788 bandiera Italia

La Cattedrale di San Lorenzo Martire, detta anche Duomo di Trapani, è la chiesa episcopale, dove ha sede la cattedra del vescovo di Trapani. È situata nel centro storico della città, lungo il corso Vittorio Emanuele.

Storia

Cappella di San Giorgio

La chiesa ubicata quasi baricentricamente sull'asse dell'attuale Corso Vittorio Emanuele, insiste sullo spazio di un intero isolato proprio nel cuore del quartiere Palazzo, uno dei quattro quartieri della vecchia città costruiti entro le mura.

L'edificio originario venne eretto nel 1102 come cappella annessa al Consolato della Nazione Genovese, nel centro della zona nobiliare della città, intitolata a san Giorgio, patrono della Repubblica marinara ligure. La comunità genovese, che viveva a Trapani si dedicava, fin dall'XI secolo, particolarmente al commercio e alle attività marinare, ed era all'epoca alleata di Ruggero I di Sicilia (1031 ca. - 1101) nell'opera di riconquista dell'isola per sottrarla al predominio arabo.

Nel 1280 il re Giacomo II di Aragona (1267 - 1327) dispose la suddivisione del quartiere Palazzo in due rioni, denominati rispettivamente San Francesco e San Lorenzo, dal nome di altrettante chiese che qui già preesistevano.

Dalla Chiesa alla Cattedrale

Nel 1421 la chiesa è ancora documentata come cappellania; nel 1434, per volere di Alfonso V d'Aragona, detto il Magnanimo (1396 - 1458), il tempio fu elevato a parrocchia, dedicata a San Lorenzo. Grazie al contributo delle famiglie più ricche si iniziò la costruzione delle cappelle laterali, per prima quella di Santo Stefano, finanziata dalla famiglia Vento, che ne ottenne lo ius patronatus.

A partire dal XV secolo la chiesa fu ampliata ed abbellita fino ad assumere fra il XVI e il XVII secolo la forma e le dimensioni attuali. Infatti, dal 1583 incominciarono i lavori di ristrutturazione dell'edificio, che, inglobando alcuni degli immobili esistenti limitrofi (come, ad esempio, parte del consolato dei Genovesi), la ingrandirono fino all'altezza delle attuali navate laterali e poi fino oltre la strada che delimitava l'isolato.

Nel 1602, i sacerdoti ottennero il permesso dal vescovo di Mazara del Vallo - alla cui giurisdizione apparteneva all'epoca la città di Trapani - di vendere alcune case di proprietà per finanziare i necessari lavori di restauro, in quanto alcune parti dell'edificio erano pericolanti. Nel 1603, anche grazie alle offerte dei fedeli, iniziò i la costruzione dell'abside.

Il progetto generale e buona parte dei disegni sono da attribuire all'architetto messinese, nonché frate minore conventuale Bonaventura Certo (doc. 1630 - 1646), che oltre all'impianto strutturale ideò, insieme ad altri elementi, la cupola e le dodici colonne marmoree. La chiesa, eretta a partire dal 1635, fu solennemente consacrata dal vescovo di Mazara del Vallo Bartolomeo Castelli il 2 luglio 1705.

I lavori vennero, successivamente, completati e riveduti dall'architetto e sacerdote trapanese Giovanni Biagio Amico (1684 - 1754), che inserì nella struttura le cupoline, il portico balaustrato con il campanile e le cappelle laterali. In questa occasione furono realizzati anche la cantoria, l'altare maggiore, le statue e gli angeli (poste nella parte superiore come ornamento), l'organo, il fonte battesimale, i confessionali e il pulpito, portando così ad una maggiore monumentalità l'intera chiesa tanto da riuscire ad ottenere nel 1737 il titolo di Insigne Collegiata.

Nel 1785 furono rifatti il tetto e la pavimentazione, vennero chiusi gli archi laterali del peristilio e fu costruito il coro.

Nel 1788 venne istituita la Fabbrica del Duomo per provvedere stabilmente alla conservazione, restauro e mantenimento della cattedrale.

Cattedrale di San Lorenzo Martire, interno

Tra il 1793 e il 1801 fu ristrutturata la cupola e i quattro cupolini circostanti, vennero avviati i lavori di completamento degli stucchi e delle decorazioni pittoriche affidandoli ai fratelli palermitani Antonio e Vincenzo Manno.[1]

Con la bolla Ut animarum Pastores, datata 31 maggio 1844, papa Gregorio XVI costituì la nuova Diocesi, stabilendo la sede vescovile in Trapani, e lo stesso anno sopraggiunsero le bolle apostoliche che elevavano la Chiesa San Lorenzo Martire a Cattedrale, mettendo fine alla lunga contesa per il primato con la Collegiata di San Pietro Apostolo e la Basilica di San Niccolò.

Dal 1961 al 1971, in osservanza alla riforma liturgica, apportata dal Concilio Vaticano II, con il vescovo Francesco Ricceri, si procedette allo spostamento dell'altare sotto la cupola (ubicato in precedenza in fondo all'abside), alla rimozione della balaustra, all'ampliamento del presbiterio collocando al centro, in fondo all'abside, la cattedra sormontata da un baldacchino ligneo, al rifacimento dell'intera pavimentazione dell'edificio e alla realizzazione di un ponte di raccordo tra il Palazzo vescovile e la chiesa.

Dal 1995 al 1997, per volontà del vescovo Domenico Amoroso, sulla base dei nuovi orientamenti liturgici post-conciliari, sono stati eseguiti ulteriori lavori di adeguamento dell'area presbiteriale, sotto la direzione e su progetto dell'architetto Carmela Rinaudo, e di rifacimento di tutti suoi arredi (altare, ciborio, ambone, fonte battesimale, candelabro per cero pasquale e cattedra) realizzati da Umberto Benini Craparotta, coadiuvato da maestranze trapanesi.

Descrizione

Cattedrale di San Lorenzo Martire, pianta
Legenda: 1 - Altare; 2 - Ciborio; 3 Cattedra; 4 - Sede; 5 - Ambone; 6 - Fonte battesimale; 7 - Candelabro; 8 - Cappella del SS. Sacramento; I - Portico a peristilio; II - Crocifissione di Gesù Cristo; III - Reliquiario dei Santi Martiri; IV - Cappella della Madonna

Esterno

La cattedrale, in stile barocco, costruita con la pietra bianca calcarea delle cave trapanesi, alternata a conci di tufo, presenta una facciata ad andamento curvilineo, priva di coronamento e decorata da lesene ioniche, con due torri impostate ai lati: quella di destra è sormontata da un campanile con una cuspide coperta da maioliche policrome.

La facciata è preceduta da un portico a peristilio balaustrato (XVIII secolo), diviso in tre campate e aperto da altrettanti archi a tutto sesto e chiuso da una cancellata, realizzata in bronzo e ferro battuto da Ennio Tesei nel 1990, inaugurata il 29 giugno dello stesso anno.

Interno

La chiesa, orientata (ossia con l'abside rivolto a Est), presenta una pianta basilicale, divisa in tre navate da colonne marmoree di ordine tuscanico, sei per lato, sorreggenti cinque archi a tutto sesto, transetto e profondo abside, affiancata da due cappelle per lato.

La navata centrale è coperta con volta a botte, mentre le due laterali sono coperte con volta a crociera; su queste ultime, si aprono le cappelle laterali, quattro per lato. L'incrocio tra il transetto e la navata è coperto dalla cupola, contornata da quattro cupolini e sorretta da un originale tamburo, esternamente a sezione quadrata e internamente circolare.

Navata centrale

Cattedrale di San Lorenzo, volta della navata centrale

Lungo la navata centrale si notano:

Navata sinistra

Lungo la navata sinistra si aprono quattro pregevoli cappelle:

Transetto sinistro

Nel braccio sinistro del transetto è posta la cappella, dedicata a Santo Stefano protomartire, dove sono visibili:

Dal braccio sinistro del transetto si accede alla Cappella della Madonna di Trapani, che affianca l'abside centrale, dove sono conservati:

Abside e presbiterio

Abside e presbiterio

Nella profonda abside è collocata una mostra d'altare, costituita da due colonne corinzie e un timpano, e sormontata da due statue in stucco con le Allegorie della Fede e della Speranza, all'interno della quale è collocato il dipinto raffigurante:

Nel presbiterio sono collocati:

Transetto destro

Nel braccio destro del transetto è posta la cappella, dedicata a San Lorenzo martire, dove sono visibili:

Dal braccio destro del transetto si accede alla Cappella del Santissimo Sacramento, che affianca l'abside centrale, dove si conservano:

  • nell'abside, Reliquiario monumentale a teca multipla dei Santi martiri, in legno intagliato e dorato;
  • sotto l'altare, entro un paliotto-urna, Statua di Gesù Cristo deposto, (prima metà del XVIII secolo), in alabastro rosa, attribuita all'artista Giacomo Tartaglia:[2] l'opera è realizzata con un materiale molto pregiato e ricercato, proveniente dalle cave di Val d'Erice, detto anche "pietra incarnata", per la sua colorazione e per le venature che simulano l'incarnato umano.

Navata destra

Lungo la navata destra si aprono quattro pregevoli cappelle:

Controfacciata

Sulla controfacciata, al di sopra del portale d'ingresso, sono posti la cantoria e l'organo a canne principale della cattedrale, costruito nel 1967 dalla ditta dei Fratelli Ruffatti.

Galleria d'immagini

Note
  1. Giuseppe Maria di Ferro, "Guida per gli stranieri in Trapani: con un saggio storico di Giuseppe Maria di Ferro" pp.229-234, Mannone e Solina, trapani, 1825
  2. 2,0 2,1 GIOVANNA POWER, "Guida per la Sicilia opera di Giovanna Power" su books.google.it, Stabilimento Poligrafico di Filippo Cirelli, Napoli, 1842 |
  3. Giovanna Power, "Guida per la Sicilia opera di Giovanna Power" su books.google.it, Stabilimento Poligrafico di Filippo Cirelli, Napoli, 1842
  4. Pietro da Palermo su Pietro Tognoletto, Vita della venerabile serva di Dio suor Innocenza Rizzo e Grimaldi da Trapani vergine Tertiaria de' Min. Oss. Riformati, Palermo 1659.
  5. Benvenuta Diana Rizzo su treccani.it. URL consultato il 26-12-2018
Bibliografia
  • Giovanna Power, Guida per la Sicilia opera di Giovanna Power su books.google.it, Stabilimento Poligrafico di Filippo Cirelli, Napoli, 1842
  • Giuseppe Maria Di Ferro, Guida per gli Stranieri in Trapani, con un saggio storico di G. M. D. F., Mannone e Solina, Trapani, 1825, 229-234
  • Sicilia, Touring Club Italiano (a cura di), col. "Guide Rosse", Touring, Milano, 2005, p. 283, ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 11 gennaio 2021 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

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