Guglielmo Longhi
Guglielmo longhi Cardinale | |
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Età alla morte | ca. 76 anni anni |
Nascita | Bergamo 1240/1250 |
Morte | Avignone 9 settembre 1319 |
Sepoltura | Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo) |
Creato Cardinale |
18 settembre 1294 da Celestino V (vedi) |
Cardinale per | 24 anni, 11 mesi e 21 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Guglielmo longhi (Bergamo, 1240/1250; † Avignone, 9 settembre 1319) è stato un cardinale italiano.
Cenni biografici
Nacque tra il 1240 e il 1250 a Bergamo o Adrara San Martino. Era figlio di Pietro[1] dei Conti di Montichiari, ma a Bergamo la famiglia Longhi risulta documentata dal 1156 e non vi è cenno di collegamento con la famiglia di Montichiari, mentre la madre proveniva dalla famiglia de Canale di Caleppio, entrambe le famiglie avevano un ruolo di sicuro rilievo a Bergamo.
Formazione e attività diplomatica
Terminò gli studi teologici presso l'università di Padova. Tra il 1267 e il 1273 andò a studiare a Roma con Giovanni da Scanzo(ch), poi vescovo di Bergamo, e con Lanfranco della Torre, arcidiacono a Bergamo, e in seguito vice-cancelliere della Chiesa romana. Divenne dottore in utroque iure.
Grazie alla sua abilità diplomatica e giuridica guadagnò la fiducia di Carlo d'Angiò e Giacomo d'Aragona, che scriverà di lui in una lettera: « Valens homo et sani consilii et magnae literaturae, et est amicus factorum non dictorum». Entrato al servizio del cardinale Riccardo Annibaldi, fu nominato cappellano papale di Celestino V che gli concesse i canonicati e le prebende delle chiese di Chartres, Amboise e Sant'Angelo di Nocera.
Cardinalato
Fu creato da Celestino V cardinale diacono di San Nicola in Carcere Tulliano nel concistoro del 18 settembre 1294. Fu confessore e consigliere personale del pontefice. Amministratore della basilica romana dei santi XII Apostoli, nel 1294. Partecipò al conclave del 1294, che ha eletto papa Bonifacio VIII. Durante la reclusione dell'ex papa Celestino V nel castello di Fumone, il cardinale Longhi, insieme al fratello Marco Tullio, fu investito da papa Bonifacio VIII con il feudo di Fumone; dopo la morte dell'ex pontefice il 19 maggio 1296, il cardinale iniziò a sostenere il culto celestino.
Sottoscritto le bolle papali emanate tra il 21 giugno 1295 e il 16 febbraio 1302. Papa Benedetto VIII lo volle suo legato nelle missioni più delicate e difficili. Partecipazione al conclave del 1303, che elesse papa Benedetto XI. Sottoscrisse le bolle papali emanate il 14 marzo 1304.
Fu tra i conclavisti anche del conclave di 1304-1305, che elesse papa Clemente V. Dopo l'elezione del nuovo papa, che non andò a Roma e risiedeva ad Avignone, il cardinale Longhi andò a vivere in quella città. L'11 agosto 1308 fu nominato amministratore dell'abbazia di Sant'Angelo in Formis. Priore in commendam del ricco priorato cistercense milanese di san Colombano ad Arlate.
Partecipò al concilio di Vienne, 1311-1312, e difese la memoria del papa Bonifacio VIII contro le accuse calunniose del re Filippo IV il Bello. Favorì il compromesso di pace tra le famiglie Mozzo e Colleoni dopo l'assassinio di Paternione Colleoni da parte di un membro della famiglia Mozzo. Inoltre, nel 1313, diede la cauzione all'imperatore del Sacro Romano Impero Enrico VII per Bergamo e i suoi nobili, prigionieri del imperatore.
Partecipò al conclave del 1314-1316, che elesse papa Giovanni XXII. Dopo essersi trasferito alla curia papale di Avignone, la sua autorità fu ferocemente contraddetta a Bergamo durante la crisi del 1317, dal Podestà Francesco Garbagnate, che tolse al nipote del cardinale Giacomo Longhi, signore di Grumello, esenzioni e immunità concesse a lui, ai suoi eredi e successori, spontaneamente, dai capitani e dagli anziani di Milano, Bergamo e Brescia.
L'influenza del casato del cardinale a Bergamo durò fino alla metà del XIV secolo, grazie all'alleanza tra i Longhi e i Colleoni e dall'autorità esercitata a Bergamo, Avignone e Milano, da molti nipoti insediati dal cardinale in cariche ecclesiastiche.
Collaborò alla redazione del Liber Sextus Decretalium. Era un rinomato giureconsulto. In onore del santo della sua diaconia, san Nicola di Bari, fece erigere magnifiche cappelle nelle chiese di santo Stefano e san Francesco, Bergamo. A Pontida fede edificare una chiesa di notevole imponenza ad opera di Giovanni da Menaggio; ultimata la chiesa nel 1310 le fece dono della reliquia di un braccio di San Giacomo[2] e a Bergamo fece fondare il monastero di San Nicolò di Plorzano, affidato ai monaci morronesi[3], dando contributo anche alla realizzazione della chiesa del Santo Spirito e dell'ospedale sempre affidata ai monaci celestini.
Morte
Morì nel 1319 ad Avignone, portata la salma a Bergamo venne inizialmente inumata nella chiesa di San Francesco, nella cappella dedicata a san Nicola che aveva fatto edificare; il desiderio del Longhi era d'essere sepolto nella basilica di Pontida, ma le sue volontà non furono rispettate. Quando la chiesa del monastero francescano fu demolita, la salma venne traslata nella cappella di famiglia nella basilica di Santa Maria Maggiore. Il suo cenotafio che era stato realizzato da Ugo da Campione su commissione di Cipriano degli Alessandri vescovo di Bergamo e nipote, è conservato sul lato destro della navata della basilica mariana.[4]
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale diacono di San Nicola in Carcere | Successore: | |
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Benedetto Caetani | 18 settembre 1294 - 9 settembre 1319 | Landolfo Maramaldo |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Cappellani di Sua Santità
- Cardinali presbiteri di San Nicola in Carcere
- Concistoro 18 settembre 1294
- Cardinali italiani del XIII secolo
- Italiani del XIII secolo
- Cardinali del XIII secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Celestino V
- Biografie
- Cardinali italiani
- Nati nel 1240/1250
- Nati nel XIII secolo
- Morti nel 1319
- Morti il 9 settembre