Museo Diocesano di Ascoli Piceno
Museo Diocesano di Ascoli Piceno | |
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Carlo Crivelli, Madonna di Poggio di Bretta (1470 ca.), tempera su tavola | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Marche |
Regione | Marche |
Provincia | Ascoli Piceno |
Comune | Ascoli Piceno |
Diocesi | Diocesi di Ascoli Piceno |
Indirizzo | Piazza Arringo, 10/b 63100 Ascoli Piceno (AP) |
Telefono | +39 0736 252883 |
Fax | +39 0736 247708 |
Posta elettronica | museodiocesano.ap@libero.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Diocesi di Ascoli Piceno |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | codici miniati, dipinti, lapidi, metalli, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshop, didattica, fototeca, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Palazzo Vescovile, primo piano |
Datazione sede | XV secolo |
Fondatori | mons. Marcello Morgante |
Data di fondazione | 1961 |
Il Museo Diocesano di Ascoli Piceno, allestito al primo piano del Palazzo Vescovile, edificato nel XV secolo, è stato istituito nel 1961 per volere del vescovo Marcello Morgante (1957 - 1991), per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di Sant'Emidio e dal territorio diocesano.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in una galleria e cinque sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal IX al XIX secolo.
Galleria - Tesori della gloria
Nella galleria, che attraversa tutto il Museo, il visitatore può ammirare alcuni esempi di arte orafa, che, lungo i secoli, furono preziosa espressione della devozione e della liturgia. Di rilievo:
- Cofanetto con Vergini sagge e Vergini stolte (XV secolo), in legno e avorio, della bottega degli Embriachi.
- Reliquiario a braccio di sant'Emidio (seconda metà del XV secolo), in argento sbalzato e cesellato, parzialmente dorato, con pietre preziose opera dell'orafo ascolano Pietro Vannini.
- Statua di sant'Emidio (1482), in argento dorato, realizzata dall'orafo Pietro Vannini.
- Baculo pastorale (XVI secolo), in argento sbalzato, di bottega orafa fiorentina, donata alla Cattedrale dal cardinale Girolamo Bernerio.
- Statua della Madonna di Loreto (prima metà del XVII secolo), in argento sbalzato e cesellato, dell'orafo fiorentino Curzio Compagni.
I - Sala di Carlo Crivelli
La sala è dedicata al pittore veneziano Carlo Crivelli (1430 ca. - 1495) e al suo maggior allievo Pietro Alamanno (1430/1440 - 1498). Tra le altre opere si possono ammirare:
- Madonna con Gesù Bambino detta Madonna di Poggio di Bretta (1470 ca.), tempera su tavola, di Carlo Crivelli.
- Madonna con Gesù Bambino (ultimo quarto del XV secolo), tempera su tavola, di Pietro Alemanno, proveniente dall'altare maggiore della Chiesa di San Giuliano.[1]
- Polittico con Madonna con Gesù Bambino in trono tra sant'Emidio, san Mauro, sant'Agostino e santo Stefano (1483), tavola di Pietro Alemanno, proveniente dalla Chiesa di Santa Croce.[2]
- Madonna con Gesù Bambino, tra Gesù Cristo salvatore, san Sebastiano con il committente Marino di Pasquale e la moglie (1485), tavola cuspidata, di Carlo Crivelli, proveniente da Cerreto di Venarotta.
II - Sala di Cola dell'Amatrice
La svolta in chiave "moderna" della cultura artistica marchigiana all'inizio del XVI secolo è sintetizzata nella figura e nell'opera di Nicola Filotesio detto Cola dell'Amatrice (1480/1489 - 1547/1559), al quale è dedicata la sala e di cui si conservano:
- Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino tra santa Caterina d'Alessandria e san Leonardo (1505 - 1515), tavola proveniente dalla Chiesa di San Vittore.[3]
- Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Vittore I papa, sant'Eustachio, sant'Andrea e san Cristanziano (1514), tavola, proveniente dalla Chiesa di San Vittore.[4]
- San Michele arcangelo e san Leonardo (prima metà del XVI secolo), tavola.[5]
III - IV, Sale della Riforma cattolica e del Barocco
La cultura e l'arte del periodo della Riforma cattolica e del barocco sono sintetizzati attraverso i dipinti presenti in questa sala:
- Trittico con Adorazione dei Magi con sant'Emidio, san Leonardo, Isaia e Davide (fine XVI - inizio XVII secolo), olio su tavola, di Carlo Allegretti.[6]
V - Sala dell'Eden
L'ampia sala occupa, in particolare, l'ambiente che anticamente ospitava l'appartamento del Vicario generale, è detta Sala dell'Eden dalle due colonne raffiguranti Adamo ed Eva nel paradiso terrestre (XIV secolo), in travertino. Inoltre, nella sala è presente:
- Soffitto a cassettoni (XV secolo), in legno, decorato con rosette intagliate, con tracce dipinte degli stemmi che si riferiscono al vescovo Caffarelli, alle magistrature cittadine ed al Capitolo della Cattedrale.
Nella sala sono esposte le opere più prestigiose dell'arte barocca, tra le quali si notano:
- Martirio di san Venanzio (seconda metà del XVII secolo) di Andrea Pozzo.
- Morte di san Francesco Saverio (1676 ca.), olio su tela, Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |