Sant'Emidio

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Sant'Emidio
Vescovo · Martire
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battezzato
Santo
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Carlo Crivelli, Sant'Emidio (part. Polittico del Duomo), 1473, tempera su tavola; Ascoli Piceno, Cattedrale
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 33 anni
Nascita Treviri
273 ca.
Morte Ascoli Piceno
5 agosto 303 o 309
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale Milano, 296
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Consacrazione vescovile Roma, 299 da Marcellino
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Incarichi ricoperti Vescovo di Ascoli Piceno
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° vescovo di Roma
Elezione
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Extra Sant'Emidio
Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza 5 agosto
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi Baculo pastorale, mitria, libro, modellino di città, sostiene una parete o un edificio che crolla
Devozioni particolari Invocato come protettore dai terremoti
Patrono di Ascoli Piceno, Leporano
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 5 agosto, n. 6:
« Ad Ascoli Piceno, sant'Emidio, celebrato come primo vescovo della città e martire. »

Sant'Emidio (Treviri, 273 ca.; † Ascoli Piceno, 5 agosto 303 o 309) è stato un vescovo romano, oltre che un martire cefaloforo cristiano. Santo patrono delle città di Ascoli Piceno e Leporano, protettore dal terremoto.

Biografia

Nacque da una nobile famiglia pagana. Sui primi anni della sua vita non vi sono molte notizie ed in parte divergono. Le due ipotesi più probabili vedono Emidio dedicato allo studio delle arti liberali o militare.

Si convertì attorno al (290?), diventò catecumeno, fu battezzato e si dedicò allo studio delle Sacre Scritture. Entrò in conflitto con la famiglia che tentò in tutti i modi di ricondurlo al paganesimo. Partì per l'Italia insieme a tre amici: Euplo, Germano e Valentino. Dapprima fu a Milano, dove venne ordinato presbitero (296?) dal vescovo Materno, e visse per tre anni presso l'oratorio di San Nazario. In questo periodo la sua attività di predicatore fu particolarmente feconda, con molte conversioni.

A causa della persecuzione di Diocleziano dovette fuggire a Roma, dove trovò rifugio presso un certo Graziano. Qui gli vennero attribuite molte guarigioni miracolose, tra cui quella della figlia paralitica dello stesso Graziano, tanto che fu ritenuto la reincarnazione del dio Esculapio.

La fama del sacerdote ben presto destò l'interesse di papa Marcellino, che ordinò Emidio vescovo ed Euplo diacono affidando loro la difficile missione di predicare la fede cristiana ad Ascoli, nel Piceno, ancora quasi completamente pagano.

Durante il viaggio Emidio si fermò ad evangelizzare i centri di Pitino, L'Aquila e Teramo, ed infine giunse ad Ascoli (300?).

Ad Ascoli era prefetto Polimio, autore di dure repressioni contro i cristiani, che ordinò subito a Emidio di non predicare il Vangelo, ordine che fu completamente ignorato. Anche ad Ascoli Emidio si prodigò nella guarigione dei malati, cosa che gli consentì di convertire un gran numero di Ascolani.

Polimio gli chiese di offrire sacrifici agli dei, promettendogli in moglie Polisia, sua figlia. Il santo si rifiutò di offrire agli dei, e riuscì a convertire Polisia, che battezzò nelle acque del fiume Tronto.

Polimio, avvertito di questo, ordinò l'arresto di Emidio e lo condannò a morte. Il vescovo fu decapitato il 5 agosto 303 o, secondo un'altra tradizione, del 309.

Miracoli e credenze popolari

Carlo Crivelli (pittore), Annunciazione con sant'Emidio (part. San Gabriele arcangelo e sant'Emidio), 1486, tempera su tavola trasportata su tela; Londra, National Gallery


Oltre alle più volte citate capacità di guarigione, la tradizione popolare cattolica attribuisce a Sant'Emidio alcuni miracoli.

  • Sicuramente il più famoso è il miracolo del terremoto di cui esistono diverse versioni:
    • ancora nella città di Treviri, Emidio fu condotto con la forza, dalla sua famiglia, all'interno di un tempio pagano per rinnegare la sua fede cristiana, ma un improvviso terremoto distrusse il tempio;
    • secondo un'altra versione questo miracolo avvenne ad Ascoli, quando Polimio volle costringere Emidio a sacrificare agli dei;
    • una terza versione invece vuole che Emidio appena arrivato ad Ascoli, toccasse le mura della città e subito tutti i templi pagani crollarono per un violentissimo terremoto;
    • nel 1703 un violento terremoto sconvolse le Marche ma non colpì la città di Ascoli, si dice, protetta dal suo patrono. In seguito a questo episodio la città di Ascoli eresse nel 1717 una chiesa dedicata al santo e il cui interno è appunto la grotta dove Emidio morì e dove secondo la leggenda fu trovato il sepolcro ricoperto di basilico.
  • appena giunto a Roma, Graziano che ospitava il santo, saputo che questi si occupava dell'arte medica, gli chiese di curare la sua figlia paralitica. Emidio pose come condizione la conversione di tutta la famiglia, cosa che subito avvenne e la ragazza fu guarita.
  • sempre a Roma, Emidio fu portato sull'Isola Tiberina dove sorgeva un tempio di Esculapio; secondo la tradizione Emidio guarì più di mille malati, distrusse l'altare pagano e convertì quasi tutti i presenti (anche gli stessi sacerdoti pagani, seppur in un secondo tempo).
  • Emidio si trovava ad Ascoli, nei pressi di Porta Solestà. Un gran numero di fedeli era accorso, molti dei quali volevano essere battezzati e tra di essi vi era anche Polisia. Per evitare che tanta gente dovesse recarsi fino alle sponde del fiume Tronto, Emidio chiese un nuovo miracolo a Dio. Si avvicinò ad un sasso, si inginocchiò e pregò; da quel sasso uscì un fiotto d'acqua con la quale furono battezzate migliaia di persone. Si tratta dell'antichissima fonte di Sant'Emidio, lavatoio pubblico di Ascoli Piceno, per secoli.
  • Dopo la sua decapitazione Emidio, tra lo stupore generale, invece di stramazzare al suolo, raccolse il proprio capo e camminò, (cefaloforia), fino al monte ove aveva costruito un oratorio dove morì. Secondo un'altra tradizione, Emidio non si limitò ad adagiarsi per terra, ma al suo arrivo la terra si dilatò consentendo al Santo di seppellirsi da solo.

Culto

Le spoglie del santo sono conservate nella cripta sotterranea del duomo di Ascoli Piceno detta cripta di sant'Emidio, mentre il tempietto di Sant'Emidio Rosso ricorda il luogo del martirio.

Al culto emidiano è strettamente associato quello di santa Polisia (o Polesia), figlia del prefetto romano Polimio, che abbracciò la fede cristiana dopo aver ascoltato la predicazione del primo vescovo di Ascoli.

Come protettore dai terremoti è particolarmente venerato nei luoghi soggetti a frequenti fenomeni sismici.

Nell'arte

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Annunciazione con sant'Emidio (Carlo Crivelli)

Nell'iconografia tradizionale sant'Emidio viene raffigurato in vesti episcopali con mitria e baculo pastorale: viene spesso contraddistinto dalla presenza di un modellino della città di Ascoli Piceno in mano.

Fra le opere di maggior rilievo storico-artistico, che lo raffigurano, si ricorda:

Note
Voci correlate