Museo Diocesano di Bari
Museo Diocesano di Bari | |
Monogrammista "Z.T.", Madonna con Gesù Bambino (1530 ca.) | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Puglia |
Regione | Puglia |
Provincia | Bari |
Comune | Bari |
Diocesi | Arcidiocesi di Bari-Bitonto |
Indirizzo |
Via dei Dottula 70122 Bari (BA) |
Telefono | +39 080 5210064 |
Fax | +39 080 5288251 |
Posta elettronica |
museobari@odegitria.bari.it; beni.culturali@odegitria.bari.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Arcidiocesi di Bari-Bitonto |
Tipologia | arte sacra, archeologico |
Contenuti | codici miniati, dipinti, ex voto, grafica e disegni, lapidi, monete, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | archivio storico, audioguide, biblioteca, bookshop, didattica, fototeca, mediateca, organizzazione di eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | Palazzo Arcivescovile, primo piano |
Fondatori | mons. Mariano Magrassi |
Data di fondazione | 7 giugno 1981 |
Il Museo Diocesano di Bari, allestito nel Palazzo Arcivescovile , è stato istituito il 7 giugno 1981, per volere dell'arcivescovo Mariano Magrassi (1930 - 2004), per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di San Sabino, dal territorio diocesano e da donazioni.
Il Museo ha una sede distaccata, il Museo Diocesano di Bitonto.
Storia
Il Museo nasce per volontà dell'arcivescovo Mariano Magrassi e grazie all'opera attenta di mons. Gaetano Barracane che, oltre a valorizzare le opere custodite presso la Cattedrale, si dedicò con cura alla raccolta di numerosi beni culturali ecclesiastici, che sarebbero altrimenti andati perduti. Ad ospitare la raccolta museale vengono destinate le ampie sale al primo piano del Palazzo Arcivescovile, scelto per la sua vicinanza con la Cattedrale, punto di riferimento per la comprensione della maggior parte degli oggetti esposti.
Dopo lo spostamento degli uffici di curia presso la loro nuova sede, nel 2009 l'arcivescovo Francesco Cacucci ha avviato un progetto di ampliamento e nuovo allestimento, che ha visto i suoi primi frutti con l'inaugurazione di una nuova ala del Museo il 12 giugno 2015.
Percorso espositivo ed opere
L'itinerario museale si sviluppa in cinque sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XI al XX secolo.
Sezione I - Scultura e lapidi
La sezione offre la possibilità di ricostruire la lunga vicenda architettonica e decorativa della Cattedrale di San Sabino, un edificio che sotto il prevalente aspetto romanico comprende tasselli di successivi interventi. Di particolare interesse storico-artistico:
- Frammento di pavimento musivo (VI secolo), rinvenuto durante i lavori di scavo del succorpo (ambiente sotterraneo) della Cattedrale: questo è la testimonianza più antica della costruzione del Duomo.
- Frammenti di plutei con decorazioni geometriche ed una croce (VIII - IX secolo), in marmo, che rinviano ad una produzione scultorea di ambito longobardo.
- Lastre e transenne bizantine con decorazioni a motivi floreali (XI secolo), prodotte importati dall'Oriente o eseguiti in loco da lapicidi, fedeli interpreti della cultura di Bisanzio.
- Lastra con Uccelli simmetrici (secondo quarto del XIII secolo), proveniente dall'antico recinto presbiterale, realizzato da Peregrino da Salerno e commissionato dall'arcivescovo Marino Filangieri (1226 - 1251).
- Cupolino sommitale, alcuni frammenti di architrave e capitelli del ciborio decorati con uccelli e motivi fitomorfi (fine XIII - inizio XIV secolo) di Anseremo da Trani, commissionato dal vescovo Romualdo Grisone (1280 - 1309).
Sezione II - Pinacoteca
La sezione presenta pregevoli dipinti, tra cui spiccano:
- Madonna con Gesù Bambino detta Madonna degli Alemanni (inizio del XIV secolo), tavola proveniente dalla Chiesa di Santa Chiara di Bari, un tempo sede dei Cavalieri Teutonici.
- Madonna con Gesù Bambino (1530 ca.), eseguita dal cosiddetto Monogrammista "Z.T.",[1] proveniente dalla Chiesa Matrice di Modugno.
- Pala d'altare con Gesù Cristo risorto (inizio XVII secolo) di Andrea Bordone.
- Pala d'altare con Allegoria della Fede, angeli e Gesù Cristo risorto (1634), olio su tela di Paolo Domenico Finoglio, proveniente dalla Chiesa di S. Angelo di Monopoli.[2]
- Due dipinti con San Rocco e Dio Padre benedicente (fine XVII - inizio XVIII secolo), olio su tela di ambito barese.
- Madonna con Gesù Bambino tra santi (fine XVII - inizio XVIII secolo), attribuita ad Andrea Miglionico, proveniente dalla demolita Chiesa di Santa Teresa delle Donne.
- Adorazione dei Magi (1724 - 1726), olio su tela, attribuita a Corrado Giaquinto, commissionata dalla Confraternita del SS.mo Sacramento.
- Natività di Gesù (secondo quarto del XVIII secolo), olio su tela, attribuita ad un allievo di Corrado Giaquinto, commissionata dalla Confraternita del SS.mo Sacramento.
- Estasi di santa Chiara (prima metà del XVIII secolo), attribuito a Nicola De Filippis, proveniente dall'omonima chiesa barese.
Completa la sezione:
- Collezione Filieri, costituita da icone russe, databili dal XIX al XX secolo, raccolte da padre Anastasio Filieri, donate al Museo nel 2002.
Sezione III - Tesoro della Cattedrale
La sezione presenta preziosi oggetti liturgici, tra i quali si notano:
- Stauroteca a doppia traversa (XII secolo), in argento dorato cesellato e sbalzato.
- Reliquiario a busto di san Donato (XIV secolo), in argento, rame e cristallo di rocca, di bottega barese.
- Custodia dei vasetti per Oli santi (XV secolo).
- Busto di san Sabino (1674), in argento sbalzato, cesellato, dorato, eseguito dall'orafo napoletano Andrea Finelli, su commissione del vescovo Giovanni Granafei (1666 - 1683).
- Due calici ed un ostensorio raggiato (secondo quarto del XVIII secolo), in argento dorato con i punzoni in uso nella città di Augusta (Austria), commissionati dall'arcivescovo Michele Carlo D'Althan (1728 - 1735).
- Caffettiera (fine XVIII secolo), in argento ed ebano, eseguita dal napoletano Andrea Baccaro.
- Zuccheriera (fine XVIII secolo), in argento, di bottega partenopea.
- Corredo liturgico del vescovo Michele Basilio Clary (1823 - 1858), in argento.
- Faldistorio del vescovo Michele Basilio Clary (1823 - 1858), in legno intaglio e dorato, di bottega pugliese.
- Corredo liturgico del vescovo Francesco Pedicini (1858 - 1886), in argento.
Sezione IV - Exultet e Benedizionale
La sezione custodisce manoscritti e codici miniati. Particolarmente pregiati per il valore artistico e storico sono:
- Quattro rotoli miniati (XI secolo), in pergamena, legati alla rito della Veglia pasquale secondo la Liturgia beneventana: testi, immagini e notazioni musicali per il canto inneggiano alla storia della Salvezza:
- Exultet (1030 - 1060 ca.), formato da tre rotoli che contengono testi ed immagini relativi alla benedizione del cero pasquale;
- Benedizionale (1050 ca.), costituito da un rotolo, si riferisce alla benedizione del fuoco e dell'acqua battesimale per la veglia pasquale.
Gli Exultet di Bari, realizzati nel più importante scriptorium della città, quello del Monastero di San Benedetto, sono il segno culturale e tangibile della scrittura denominata Beneventana Bari type. Va ricordato che per lo specifico uso liturgico (i rotoli venivano srotolati e fatti scorrere dall'alto dell'ambone) le miniature sono orientate nel senso opposto del testo: le prime, infatti, dovevano essere viste dai fedeli, posti di fronte al celebrante che leggeva o cantava i testi.
Sezione V - Paramenti sacri
La sezione espone paramenti liturgici (pianete, stole, manipoli e mitrie), databili dal XV al XX secolo, realizzati da varie manifatture italiane e francesi.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |