Museo Diocesano di Cosenza

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Museo Diocesano di Cosenza
Cosenza MuDi Stauroteca XII.jpg
Ambito palermitano, Stauroteca (fine del XII secolo), oro sbalzato, filigrana a vermicelli, smalti, granati e filigrane, adamantini e cristallo di rocca
Altre denominazioni
Categoria Musei diocesani
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Calabria
Regione Stemma Calabria
Provincia Cosenza
Comune Cosenza
Località o frazione {{{Località}}}
Diocesi Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano
Indirizzo Piazza Parrasio, 16
87100 Cosenza (CS)
Telefono +39 0984 6877171,
+39 0984 6677172
Fax
Posta elettronica info@museodiocesanocosenza.it
Sito web [1]
Facebook
Proprietà Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano
Tipologia arte sacra
Contenuti dipinti, lapidi, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica,
Servizi accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, didattica, guardaroba, visite guidate
Sistema museale di appartenenza
Sede Museo ex Seminario Diocesano
Datazione sede
Sede Museo 2°
Datazione sede 2°
Fondatori mons. Salvatore Nunnari
Data di fondazione 25 giugno 2013
Note
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Coordinate geografiche
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Il Museo Diocesano di Cosenza, allestito negli ambienti dell'ex Seminario Diocesano, ubicato tra il Palazzo Arcivescovile e il Duomo, è stato inaugurato il 25 giugno 2013 per volere dell'arcivescovo Salvatore Nunnari (2004 - 2015) per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine e dal territorio diocesano.

Percorso espositivo e opere

L'itinerario museale si sviluppa in otto sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XII al XIX secolo.

Sala 1 - Vescovi e Città

Nella storia della città la figura dell'arcivescovo ricopre un ruolo fondamentale non solo per la sua attività pastorale, ma anche per la committenza di opere di grande pregio artistico. Tra le opere presentate si nota:

Inoltre, nella sala sono esposti alcuni busti di derivazione monastica, databili tra il XVII e il XVIII secolo, tra i quali spicca:

Sala 2 - Suppellettile sacra

Bottega napoletana, Calice del Papa (metà del XIX secolo), oro, argento sbalzato, filigranato, cesellato e parzialmente dorato

Nella sala sono esposti preziosi oggetti liturgici, segno di devozione e traccia tangibile dell'opera pastorale dei vescovi. Di rilievo:

Sala 3 - Paramento liturgico

Nella sala sono conservati alcuni paramenti liturgici, databili dal XVIII al XIX secolo, prodotti da manifatture meridionali, provenienti dalla Cattedrale. Di rilievo:

  • Pianeta viola con stemma della fam. Orsini (XVII secolo), in seta damascata, di manifattura catanzarese.
  • Pianeta e stola giallo oro con motivi floreali (1730 ca.), in lampasso, seta ricamata con filo oro bronzato e argentato, di manifattura meridionale.
  • Parato liturgico pervinca con grandi motivi floreali (prima metà del XIX secolo), costituito da 4 pezzi (piviale, stola, manipolo e borsa del corporale), in gros de Tours, seta ricamata con fili serici policromi, di manifattura meridionale.

Sala 4 - Scultura lignea

La sala presenta pregevoli sculture, tra cui spiccano:

Sala 5 - Tesoro della Cattedrale

La sala custodisce il Tesoro della Cattedrale, fra cui spiccano per valore e interesse culturale:

Sala 6 - Madonna del Pilerio

La sala è dedicata alla storia e al culto della celebre icona della Madonna del Pilerio, conservata nell'omonima cappella della Cattedrale, raffigurante:

Icona con Madonna con Gesù Bambino detta Madonna del Pilerio (seconda metà del XIII secolo), tavola a fondo oro

Nella stessa sala sono esposti alcuni dipinti, riproduzioni o copie della preziosa icona, eseguite tra il XVII e il XIX secolo.

Inoltre, nella sala è collocato:

Sala 7 - 8: Artisti della Cattedrale

La due sale ospitano i dipinti più imponenti e interessanti a livello storico-artistico, realizzati tra il XVII e il XVIII secolo nell'Arcidiocesi, tra i quali si possono ammirare:

Bibliografia
  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Editore Touring, Milano 2005, pp. 32 - 33 ISBN 9788836536535
Voci correlate
Collegamenti esterni