Museo Diocesano di Vicenza
Museo Diocesano di Vicenza | |
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Palazzo Vescovile, sede del museo | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Triveneto |
Regione | Veneto |
Provincia | Vicenza |
Comune | Vicenza |
Diocesi | Diocesi di Vicenza |
Indirizzo | Piazza Duomo, 12 36100 Vicenza (VI) |
Telefono | +39 0444 226400 |
Fax | +39 0444 226404 |
Posta elettronica | museo@vicenza.chiesacattolica.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Diocesi di Vicenza |
Tipologia | archeologico, arte sacra, etnografico |
Contenuti | codici miniati, dipinti, lapidi, libri a stampa, icone orientali, metalli, monete, paramenti sacri, reperti archeologici, reperti etnografici, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biglietteria, bookshop, biblioteca, didattica, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Rete Museale dell'Altovicentino |
Sede Museo | Palazzo Vescovile |
Datazione sede | XIX secolo |
Fondatori | mons. Pietro Giacomo Nonis, mons. Cesare Nosiglia |
Data di fondazione | 2005 |
Il Museo Diocesano di Vicenza, voluto dal vescovo Pietro Giacomo Nonis (1988 - 2003), è stato inaugurato il 19 febbraio 2005 dal suo successore mons. Cesare Nosiglia (2003 - 2010), per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria Annunciata e dal territorio diocesano.
Il Museo è allestito nel Palazzo Vescovile, edificato alla fine del XII secolo ed ampliato nel corso dei secoli, ma deve il suo aspetto attuale agli interventi del XIX secolo e del Secondo dopoguerra.
Storia
Nel 1980, il vescovo Pietro Giacomo Nonis costituì un comitato promotore per l'istituzione del Museo che lavorò alla sua progettazione dal 1998, fino all'inaugurazione del 19 febbraio 2005. Vennero esaminate varie ipotesi per la collocazione della nuova istituzione ed alla fine prevalse la scelta del Palazzo Vescovile che definì quale centralità del progetto l'idea di un museo in dialogo e, nello stesso tempo, ha costituito l’occasione per aprire concretamente la "casa" del vescovo alla comunità. I lavori furono avviati nel 2001, il progetto museografico è stato firmato dagli architetti Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni, che hanno operato guidati dall'obiettivo di allestire uno spazio museale da concepirsi non solo come sito di conservazione delle opere, ma come luogo di conoscenza, di flusso continuo tra memoria e futuro.
Percorso espositivo ed opere
L'itinerario museale si articola in cinque sezioni espositive, che si sviluppano su quattro piani, lungo il quale sono presentati reperti archeologici, etnografici, opere e suppellettile liturgica, databili dal IV al XXI secolo.
Sezione I - Dal primo Cristianesimo al XIII secolo
La sezione presenta testimonianze del primo Cristianesimo e del Medioevo. Di particolare interesse:
- Fianco di Sarcofago con l'Adorazione dei Magi (fine IV secolo), in marmo: questo rappresenta la prima attestazione di un'iconografia cristologica nel territorio vicentino.
- Frammento di Sarcofago con croce monogrammatica ed il Sarcofago ad acroteri di Bebius Eusebius (V secolo).
- Frammenti, finemente decorati, pertinenti ad un ambone con scala (VIII secolo).
- Vasca romana, in marmo, utilizzata come fontana pubblica nel periodo longobardo e successivamente reimpiegata, fino al 1823, come fonte battesimale della Cattedrale di Santa Maria Annunciata.
- Lastra di Santa Maria Etiopissa di Polegge decorata con Pavoni affrontati (VIII secolo).
- Tre semicapitelli(fine XI - inizio XII secolo), in pietra di Vicenza, provenienti dalla Cattedrale romanica.
- Frammento di dipinto murale con Gruppo di figure e la Cattedrale incastellata sullo sfondo (fine XIV secolo), affresco, che restituisce l’immagine della chiesa matrice nella sue forme originali.
- Portale (XIII - XIV secolo), in marmo rosso.
- Piviale dei pappagalli (secondo quarto del XIII secolo), in sciamito di seta rosso, donato nel 1259 da Luigi IX di Francia al beato Bartolomeo da Breganze.
- Scultura con Ultima Cena (XV secolo).
Sezione II - La tradizione manoscritta
Nella sezione è esposta una selezione di documenti scritti conservati nell'Archivio Capitolare (lezionari, graduali, antifonari, tropari e sacramentari), tra i quali si ricorda di particolare interesse:
- Volume miscellaneo copiato durante l'episcopato di Pietro Emiliani (1409 - 1433).
- Volume unico dei quattro che costituiscono l'esemplare della Bibbia Atlantica copiato nel 1252.
- Cinque documenti medievali (seconda metà del XII - fine del XV secolo) che definiscono il territorio vicentino e padovano.
Sezione III - La Pittura dal Quattrocento al Settecento
La sezione espone i dipinti, fra cui si distinguono per il valore storico-artistico:
- San Bernardino da Siena (inizio XVI secolo), pregevole tavola, attribuita a Lorenzo Lotto.
- Gesù Cristo crocifisso ligneo (XV secolo).
- Due pale d'altare con Conversione di san Paolo e la Pesca miracolosa (1562), di Gian Battista Zelotti.
- Orazione nell'orto del Getsemani (XVI secolo) di Gerolamo da Ponte.
- Adorazione dei Magi (1578 ca.), olio su tela, di Paolo Veronese, proveniente dalla Chiesa di Santa Corona.
- San Vincenzo di Saragozza con il modello della città di Vicenza (1625), olio su tela, di Francesco Maffei.
- Ultima Cena (secondo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Francesco Maffei.
- Adorazione dei Magi (secondo - terzo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Giulio Carpioni.
- Sant'Apollonia e Samaritana al pozzo (prima metà del XVIII secolo), olio su tela, di Giovanni Antonio De Pieri.
- Sacra Famiglia (1770 - 1780 ca.), olio su tela, di Ubaldo Gandolfi.[1]
Sezione IV - Oreficeria
Nella Loggia Zeno (1494) sono custoditi alcuni tra i più importanti esempi di oreficeria sacra, provenienti dal territorio vicentino, databili tra la prima metà del XIV secolo e la fine del XVIII secolo, che documentano lo sviluppo dell’arte orafa locale. Il nucleo principale della raccolta proviene dal Tesoro della Cattedrale fra cui di notevole interesse:
- Reliquiario della Sacra Spina (XIII secolo), proveniente dalla chiesa di Santa Corona, donato nel 1259 da Luigi IX di Francia, insieme al Piviale dei pappagalli, al beato Bartolomeo da Breganze.
- Calice (XIV secolo), attribuito al Maestro del serpentino, proveniente dal Duomo di Valdagno.
- Madonna con Gesù Bambino (1363 - 1386).
- Croce processionale attribuita alla bottega dei Da Sesto.
Inoltre, di recente introduzione nella collezione del Museo, vi è esposto:
- Modello ricostruito della città di Vicenza detto Gioiello di Vicenza (2012 - 2013), in argento: questo fu offerto come ex voto alla Madonna di Monte Berico nel 1578 per scongiurare il pericolo della peste, ma sfortunatamente durante il periodo napoleonico venne distrutto dalle truppe francesi e recentemente è stato ricostruito per poterlo simbolicamente riconsegnarlo alla città, il 7 settembre 2013, durante la tradizionale processione verso il Santuario di Monte Berico.
Sezione V - Collezione etnografica mons. Pietro Giacomo Nonis
Caratteristica straordinaria delle collezioni museali è la presenza, nei locali del piano attico del Palazzo Vescovile, di una originale sezione dedicata alla raccolta etnografica costituita e donata al Museo da mons. Pietro Giacomo Nonis.
La collezione raccoglie interessanti manufatti di varie civiltà e culture, in particolare provenienti dall'Africa subsahariana, dalle popolazioni tribali della Thailandia nord-orientale, da tribù del Guatemala, dell'India e della Nuova Guinea: statue, oggetti di uso quotidiano, maschere e tessuti.
Inoltre, sono esposte icone e immagini sacre provenienti dai paesi ortodossi, in particolare dalla Russia, Grecia, Bulgaria e Romania.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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