Museo del Santuario di Nostra Signora di Misericordia (Savona)
Museo del Santuario di Nostra Signora di Misericordia (Savona) | |
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Paramenti sacri e suppellettile liturgica | |
Categoria | Musei di santuario |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Liguria |
Regione | Liguria |
Provincia | Savona |
Comune | Savona |
Diocesi | Diocesi di Savona-Noli |
Indirizzo | Piazza Santuario, 6 17040 Savona (SV) |
Telefono | +39 019 833121, +39 019 879025 |
Fax | +39 019 879025 |
Posta elettronica | museodelsantuario@operesociali.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Parrocchia |
Tipologia | arte sacra, arte sacra contemporanea |
Contenuti | arredi sacri, ceramiche, dipinti, ex voto, gioielli, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshop, didattica, visite guidate |
Sede Museo | Santuario di Nostra Signora di Misericordia, Palazzetto del Duca di Tursi e Ospizio dei Poveri |
Datazione sede | 1536 - 1540 |
Fondatori | Pasquale Rotondi |
Data di fondazione | maggio 1959 |
Il Museo del Santuario di Nostra Signora di Misericordia (Savona), inaugurato nel maggio 1959, per volere di Pasquale Rotondi, allora Soprintendente alle Gallerie della Liguria, ha sede nell'omonimo Santuario (1536 - 1540) nell'edificio contiguo alla chiesa detto Palazzetto del Duca di Tursi e nell'Ospizio dei Poveri.
Percorso espositivo e opere
Il Museo, completamente ristrutturato nel 1986 - 1987, ma che mantiene nei suoi contenuti fondamentali l'allestimento realizzato negli anni Cinquanta, rappresenta un unico percorso costituito da:
- Museo del Tesoro
- Sala Peluzzi, inaugurata nell'estate del 2008.
Museo del Tesoro
L'itinerario museale ci guida alla scoperta del grande patrimonio storico-artistico esposto e si snoda attraverso cinque sezioni, identificate secondo un criterio cronologico:
- XVI - XVII secolo,
- cella dei preziosi,
- XVIII secolo,
- XIX secolo,
- ex voto.
Pittura e scultura
Il Museo conserva opere d'arte, fra cui spiccano per valore ed interesse culturale:
- Gesù Cristo crocifisso (XVI secolo), in legno policromo, proveniente dalla cripta del Santuario.
- Pala d'altare con Immacolata Concezione (1589) di P.G. Marchiano: questo è uno dei primi dipinti realizzati per la chiesa del Santuario.
- Dio Padre (fine XVI - inizio XVII secolo), tavola, di Bernardo Castello.
- Ecce Homo (seconda metà XVI secolo), in legno dipinto e dorato, di anonimo scultore lombardo.
- Annunciazione ed Adorazione dei pastori (1785 ca.), due maioliche dipinte con colori a fuoco, di Berardino Gentili il Giovane.
- Madonna della Misericordia (1933), maiolica dipinta di Arturo Martini, donata alla Diocesi di Savona-Noli.
Suppellettile liturgica e paramenti sacri
Nel Museo sono esposti preziosi oggetti liturgici e paramenti sacri. Di rilievo:
- Pianeta (1628), ricamata a riporto, dono di Francesco Maria Della Rovere, duca di Urbino.
- Reliquiario della Croce (1639), attribuito ad E. Ferrata.
- Due pianete (XVII secolo), ricavate dal vestito da sposa della marchesa Francesca di Negro Fieschi Adorno, madre di santa Caterina Fieschi Adorno da Genova (1447 - 1510).
- Mitria e pianete (prima metà del XVII secolo), di manifattura romana, donati dal vescovo Gio Stefano Siri (1601 - 1635), sepolto nella Basilica presso la Cappella della Visitazione.
- Calice (1668), di bottega viennese.
- Corona (1770), oro e pietre preziose, donata dal Capitolo della Basilica di San Pietro in Vaticano, grazie al lascito di Alessandro Sforza: questa, salvata miracolosamente dalle requisizioni napoleoniche, venne utilizzata da papa Pio VII per la solenne incoronazione della Statua di Maria Vergine, compiuta il 10 maggio 1815.
- Calice (XVIII secolo), cesellato dall'orafo romano Vincenzo Belli, dono del papa Pio VII.
- Quindici mazze processionali (XVIII secolo), in legno intagliato policromo e dorato.
- Collana (primo quarto del XIX secolo), composta da ventitré placche in lamina d'oro lavorata a stampo che recano al centro un rubino taglio cabochon, donata dalla principessa Maria Anna di Savoia (1803 – 1884), futura imperatrice d'Austria, durante la visita fatta al Santuario nel 1826 con la madre Maria Teresa d'Asburgo-Este (1773 - 1832).
- Cuore fiammato (primo quarto del XIX secolo), in oro, argento e diamanti, donato da Carlo Felice di Savoia (1765 – 1831), re di Sardegna, durante la sua visita nel 1824: le cifre CF ed MC si riferiscono alle sue ed a quelle della consorte Maria Cristina di Borbone (1779 – 1849).
- Pianeta (prima metà del XIX secolo), in damasco bianco con stolone in seta ricamata, realizzato dalla regina Maria Cristina di Borbone, particolarmente devota alla Madonna di Misericordia.
- Ostensorio (prima metà del XIX secolo), del piemontese Carlo Balbino, dono della regina Maria Cristina di Borbone, morta presso il Santuario nel 1849.
- Lampada (secondo quarto del XIX secolo), donata dalla città di Savona, della quale reca lo stemma come ringraziamento alla Madonna di Misericordia per la preservazione dall'epidemia di colera scoppiata nel 1835.
- Servizio da lavabo, costituito da bacile e acquamanile (secondo quarto del XIX secolo), in argento, opera dell'argentiere parigino Basnier, donati dal vescovo Agostino Maria de Mari (a Savona, 1833 - 1840).
- Corona del rosario (XIX secolo), donata da santa Maria Giuseppa Rossello (1811 – 1880) alla Madonna ritenendola troppo preziosa per sé stessa.
- Corona del rosario (XIX secolo), in filigrana d'argento, coralli rossi e pietre dure, di bottega orafa sarda.
- Pendente a cuore (1911), donato dal collegio di Nostra Signora di Misericordia di La Plata (Argentina).
- Collezione di ex voto, segno della gratitudine di tutti coloro che hanno ricevuto grazie dalla Madonna di Misericordia.
Sala Eso Peluzzi
La donazione, che attualmente ha trovato collocazione nel salone al primo piano dell'antico Ospizio dei Poveri del Santuario, documenta la produzione artistica di Eso Peluzzi (1894 – 1985), abbracciando un arco temporale che spazia dal 1920 al 1965. In questo periodo il pittore ritrae luoghi, scene di vita e personaggi che sono legati con la storia e la cultura della città di Savona e che ne costituiscono uno spaccato sociale mai dimenticato. Di particolare rilievo:
- Veglia funebre nell'Ospizio (1920), olio su tela.
- Autoritratto del pittore (1924), pastello.
- Minestra dei poveri (1927), pastello.
- Paesaggio delle Langhe (1938), olio su tela.
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