Orazione di Gesù Cristo nell'orto di Gethsemani (Andrea Mantegna)

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Andrea Mantegna, Orazione di Gesù Cristo nell'orto di Gethsemani (14581460 ca.), tempera su tavola
Orazione di Gesù Cristo nell'orto di Gethsemani
Opera d'arte
Stato bandiera Regno Unito
Nazione bandiera Inghilterra
Regione ecclesiastica [[|]]
Contea City of London
Comune Londra
Diocesi Westminster
Ubicazione specifica National Gallery, sala 55
Uso liturgico nessuno
Oggetto dipinto
Soggetto Gesù Cristo prega nell'orto di Gethsemani
Datazione 1455 - 1456 ca.
Ambito culturale
veneto
Autore Andrea Mantegna
Materia e tecnica tempera su tavola
Misure h. 62,9 cm; l. 80 cm
Iscrizioni OPUS ANDREAE MANTEGNA
Note
Opera firmata
Virgolette aperte.png

36Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». 37E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. 38E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». 39Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!»...
40Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? 41Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». 42Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà». 43Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. 44Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole.
Virgolette chiuse.png

L'Orazione di Gesù Cristo nell'orto di Gethsemani è un dipinto, eseguito tra il 1455 e il 1456 circa, da Andrea Mantegna (1431 ca.-1506), conservato alla National Gallery di Londra (Gran Bretagna).

Descrizione

Ambientazione

La scena è ambientata in un arido paesaggio roccioso, avvolto in un'atmosfera cupa e crepuscolare, che accentua con i contrasti cromatici la drammaticità dell'evento.

Sullo sfondo, alle pendici di un erto monte, si vede la città ideale di Gerusalemme composta da edifici, costruiti in diverse epoche, presi in prestito da Roma, Venezia e Verona: si riconoscono il Colosseo, un monumento equestre e una colonna scolpita con un rilievo. La città è protetta da alte mura chiaramente restaurate che sono un riferimento erudito ai passi biblici che ne narrano le numerose distruzioni e riparazioni.

Soggetto

Nel dipinto, che presenta l'episodio della Orazione di Gesù Cristo nell'orto di Gethsemani, compaiono:

  • Gesù Cristo, solitario, scosso da un profondo turbamento, prega inginocchiato su uno sperone roccioso, rialzato del monte degli Ulivi e sagomato come se fosse un altare, che lo identifica come una vittima sacrificale. È rivolto a sinistra e guarda verso l'alto dove si trova un gruppo di angeli.
  • in alto, a sinistra, Cinque angeli nudi con piccole ali sulla schiena appaiono a Gesù e gli preannunciano il destino mostrandogli alcuni strumenti della passione: uno di loro porta una croce mentre un altro sorregge la colonna della flagellazione; altri due mostrano la lancia e la spugna intrisa d'aceto fissata ad un'asta.
  • in basso, in primo piano, Tre Apostoli (san Pietro, san Giacomo e san Giovanni) dormono profondamente in riva ad un fiume, che sembra un canale scavato fra lisce pareti rocciose. I tre apostoli sono stati invitati da Cristo a seguirlo nell'orto, ma si sono addormentati, mentre gli stessi avevano vegliato in occasione della Trasfigurazione.
  • sullo sfondo, Soldati stanno arrivando ad arrestare Cristo, guidati da Giuda Iscariota, che indica loro la via esplicitamente distendendo il braccio.

Inoltre, nella scena sono presenti alcuni dettagli, resi con grande cura, spesso di valore simbolico, come:

  • l'albero secco e un sinistro avvoltoio prefigurano il sacrificio e la morte di Gesù;
  • i germogli e il pellicano (che si credeva nutrisse i propri figli strappandosi le proprie carni, sacrificandosi come il Cristo) sono simboli di speranza per il futuro;
  • il coniglio allude all'anima che tende a Dio, ma anche alle due nature di Cristo, umana e divina, perché questo animale muta il pelo bruno in estate e bianco in inverno;
  • l'albero divelto allude al peccato;
  • gli aironi sono un simbolo di Gesù.

Iscrizione

Nel dipinto, sulla roccia accanto alla testa di san Giovanni apostolo, figura la firma del pittore:

« OPUS ANDREAE MANTEGNA »

Notizie storico-critiche

Del dipinto, databile intorno 1455 - durante il soggiorno a Padova dell'artista - non si conoscono le circostanze di esecuzione del dipinto, che viene in genere paragonato, sia stilisticamente che cronologicamente, a due opere con lo stesso tema e schema compositivo:

Recenti studi sulla provenienza dell'opera hanno indotto gli storici a considerare la possibilità che l'Orazione originariamente facesse parte della collezione della famiglia Este. Il dipinto proviene, infatti, dalla raccolta del cardinale Pietro Aldobrandini (15711621), formata in larga parte grazie a requisizioni della collezione dei signori di Ferrara. L'opera, per molto tempo, rimase nella famiglia degli Aldobrandini a Roma, dalla quale pervenne, nel 1845, al cardinale Joseph Fesch (17631839), dopodiché alla collezione Northbrook, per poi essere acquistata nel 1894 dalla National Gallery di Londra.

Note
  1. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 09.03.2015
  2. Ibidem . URL consultato il 09.03.2015
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni