Pontile-tramezzo

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Bourg-en-Bresse (Francia), Chiesa di San Nicola da Tolentino di Brou, pontile-tramezzo

Il pontile-tramezzo, o semplicemente pontile o tramezzo, è una struttura architettonica divisoria che separa il presbiterio dalle navate, costituita da colonne che sorreggono un architrave. È caratteristico, in particolare dell'architettura tardoromanica e gotica.

Descrizione e storia

Il pontile-tramezzo è una struttura formata da una tribuna rialzata e da un camminamento; da esso venivano lette le Scritture, fungendo quindi anche da pulpito o ambone.

È simile nella funzione e nell'aspetto all'iconostasi delle chiese orientali, per lo scopo di separare la zona del presbiterio, riservata al clero, dalla navata destinata ai fedeli. A differenza, però, dall'iconostasi il pontile-tramezzo era praticabile, mediante due scale simmetriche, ed aveva spesso una ricca decorazione scultorea; non era un supporto per esporre immagini sacre. In effetti il pontile-tramezzo sembra essere nato dalla fusione di elementi diversi già presenti nell'architettura romanica e del primo periodo gotico: la parete di separazione ("intramezzo", spesso ornato di marmi policromi) che spesso, soprattutto nelle chiese monastiche, divideva il presbiterio dalla navata o la navata stessa in due parti, e gli amboni scultorei in pietra.[1]

Collocazione del Pontile-tramezzo (in rosso), in una chiesa

Furono realizzate numerose strutture di questo tipo, estremamente decorate, in pietra ma anche in legno, generalmente a ponte, su tre arcate, e sormontate in alcuni casi da un Crocifisso (crocifisso del pontile) o da una croce (croce del pontile), talora fiancheggiati dalle figure di Maria Vergine e di San Giovanni apostolo (calvario del pontile). In alcuni casi era in rapporto ad un coro rialzato, soprastante ad una cripta che aveva il suo accesso dagli archi dello pontile.

Il pontile si diffuse nelle Fiandre, in Inghilterra ed in altre aree dell'Europa settentrionale.

Dopo il Concilio di Trento e fino al XIX secolo, i pontili-tramezzi cominciarono ad essere progressivamente smontati, rendendo i pochi rimasti rare e preziose testimonianze liturgiche ed artistiche.

In Italia, il pontile-tramezzo fu realizzato soprattutto in chiese dell'Italia settentrionale o centrale, culturalmente legate con il Nord-Europa o con il gotico internazionale: questo si può ammirare nel Duomo di Modena, nella Chiesa di Santa Maria di Vezzolano, in quella di Sant'Andrea in Flumine e nella chiesa dell'Eremo di Camaldoli.

Albi (Francia), Cattedrale di Santa Cecilia, pontile-tramezzo

In altri casi viene a volte chiamato pontile un elemento architettonico del periodo tardo gotico, simile agli esempi d'oltralpe ma derivato autonomamente dalla pergula, un "intramezzo" marmoreo presente in Italia fin dal periodo paleocristiano.

In altre lingue europee

Il pontile-tramezzo, in altre lingue europee, è detto:

  • in francese è jubé e deriva dalla formula di apertura utilizzata dal diacono che, salito sul ballatoio, prima di iniziare la lettura si rivolgeva al superiore chiedendo la benedizione con le seguenti parole:
(LA) (IT)
« Jube Domine benedicere. » « Benedicimi, o padre. »
  • in inglese è rood screen (letteralmente "schermo della croce"), e deriva dalla collocazione della croce sovrastante.
  • in tedesco è invece lettner, da lectorium ("ambone").[2]

Galleria fotografica

Note
  1. Antonio Cadei, Paolo Piva (a cura di), L'arte medievale nel contesto: 300 - 1300: funzioni, iconografia, tecniche, 2006
  2. Antonio Cadei, Paolo Piva, op. cit.
Bibliografia
  • AA.VV., L'enciclopedia dell'arte, col. "Le nuove enciclopedie compact", Editore: De Agostini, Novara 1995, p. 746 ISBN 9788841526095
  • Carlo Bertelli et. al., Dizionario dei termini artistici, Editore Electa-Bruno Mondadori, Milano 1990, p. 60
  • Nikolaus Pevsner et al., Dizionario di architettura, Editore Einaudi, Torino 1992
Voci correlate
Collegamenti esterni