San Gregorio Taumaturgo

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San Gregorio Taumaturgo
Vescovo
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battezzato
Santo
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icona del XIV secolo
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 57 anni
Nascita Neocesarea del Ponto
213 ca.
Morte Neocesarea del Ponto
270
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti Vescovo di Neocesarea del Ponto
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica e da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 17 novembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi Mitria e bastone pastorale
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di invocato contro i terremoti e cause disperate
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

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Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 17 novembre, n. 2:
« A Neocesarea nel Ponto, nell'odierna Turchia, san Gregorio, vescovo, che, abbracciata fin dall'adolescenza la fede cristiana, fu grande cultore delle scienze sia umane sia divine; ordinato vescovo si mostrò insigne per dottrina, virtù e zelo apostolico e per i numerosi miracoli da lui operati ricevette il nome di Taumaturgo. »

San Gregorio Taumaturgo (Neocesarea del Ponto, 213 ca.; † Neocesarea del Ponto, 270) è stato un Vescovo turco, si convertì al Cristianesimo a Cesarea di Palestina insieme al fratello Atenodoro, dopo aver ascoltato gli insegnamenti di Origene..

Biografia

Di origine ellenica, nacque attorno al 213 con il nome di Teodoro, da una nobile famiglia pagana. Perso il padre, il tutore invio lui e suo fratello Atenodoro a completare gli sturi in giurisprudenza, prima ad Atene e poi a Berito (attuale Beirut) in Fenicia. La sorella andò in sposa a un funzionario della Palestina e chiamo i fratelli a Cesarea di Palestina nella speranza di introdurli nell'amministrazione.

Nel 231 giunse profugo da Alessandria il famoso filosofo cristiano Origene che aveva trasferito in questa città la sua scuola. Fu lui a convertirli al cristianesimo. I due fratelli ricevettero il battesimo e Teodoro prese il nome di Gregorio. Poi rientrarono in Grecia nel 238.

Qui qualche anno dopo il metropolita di Amassia, Fedico, lo consacrò vescovo di Neocesarea del Ponto. La diocesi che gli era stata affidata aveva pochissimi fedeli, ma a colpi di guarigioni e prodigi, da cui il titolo di Taumaturgo riuscì nella quasi incredibile impresa di convertire la quasi totalità della popolazione. Per questo i fedeli lo invocano per le cause disperate.

Gregorio sopravvisse alla persecuzione di Decio del 250 e consigliò ai sui fedeli e presbiteri di entrare in clandestinità.

Intervenne al I Sinodo di Antiochia (264-265) contro Paolo di Samosata.

Fu autore di moltissime opere, di cui alcune sono giunte fino ai nostri giorni.

Morì al tempo di Aureliano tra il 270 e il 275.

Miracoli

Si racconta che quando fu consacrato Vescovo della sua città, non trovò che 17 cristiani; alla sua morte nella città di Neocesarea rimasero solo 17 pagani.

La Chiesa lo venera con il titolo di Taumaturgo, cioè operatore di prodigi, per i molti miracoli compiuti durante la sua vita. Si racconta che un giorno, piantando il suo bastone, riuscì a fermare la piena di un fiume che stava rovinando sulla sua città. Per questo motivo è particolarmente venerato contro le intemperie naturali.

Un altro suo miracolo narra di un monte miracolosamente spostatosi al suo comando per poter edificare una chiesa.

San Gregorio è ricordato anche come uno dei primi santi ad aver avuto un'apparizione mariana. La Vergine infatti gli sarebbe apparsa insieme a San Giovanni Evangelista, per renderlo partecipe di alcune verità di fede in quei tempi tanto insidiate.

Reliquie

Le reliquie del santo, giunsero a Stalettì, centro della provincia di Catanzaro, durante l'iconoclastia nell'VIII secolo, dove sono tutt'ora venerate.

La tradizione locale narra che il corpo del santo, gettato in mare in una cassa di piombo, arrivò sulla spiaggia miracolosamente sospinto dalla mano degli angeli.

È ricordato il 17 novembre.

Comuni di cui è patrono

Collegamenti esterni