Sant'Aelredo di Rievaulx

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Sant'Aelredo di Rievaulx, O.Cist.
Religioso
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battezzato
Santo
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Miniatura con Sant'Aelredo di Rievaulx dal manoscritto della sua opera De Speculo Caritatis
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 57 anni
Nascita Hexham
1110
Morte Rievaulx
12 gennaio 1167
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
Vestizione {{{V}}}
Vestizione 1135
Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione 1191, da Celestino III
Ricorrenza 12 gennaio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi Abate che tiene un libro
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di amicizia e ammalati di calcolosi
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Collegamenti esterni
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 12 gennaio, n. 6:
« Nel monastero di Rievaulx sempre in Northumbria, sant'Aelredo, abate: educato alla corte del re di Scozia, entrò nell'Ordine cistercense e, divenuto insigne maestro di vita monastica, nei suoi gesti e nei suoi scritti promosse assiduamente e con amabilità la vita spirituale e l'amicizia in Cristo. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Sant'Aelredo di Rievaulx, o Etelredo di Rievaulx (Aelredus Rievallensis) (Hexham, 1110; † Rievaulx, 12 gennaio 1167), è stato un religioso, abate e scrittore anglosassone dell'Abbazia cistercense di Rievaulx dal 1147.

Biografia

Rovine dell'abbazia di Rievaulx

Nacque a Hexham in Northumbria (oggi Inghilterra) nel 1109 o 1110 da nobile famiglia. Trascorse la sua giovinezza come paggio alla corte del re David I di Scozia, dove divenne compagno di studi e di giochi di Enrico, figlio del sovrano, dando meraviglioso esempio di pazienza e di carità.

Nel 1135, durante una missione compiuta a Rievaulx nello Yorkshire per incarico del re, entrò, nonostante i consigli contrari degli amici, in quel monastero cistercense, allora in pieno fiore e il secondo per importanza in Inghilterra, fondato nel 1131 dal nobile signore Walter Espec sotto gli auspici di san Bernardo di Chiaravalle. Ne era allora abate Guglielmo, discepolo di Bernardo. Nel 1141, fu inviato assieme ad altri dodici compagni nella nuova casa del suo Ordine religioso a Revesby in Lincolnshire, con la carica di abate, il primo della nuova abbazia, da poco fondata e dipendente da quella di Rievaulx. Più tardi, nel 1147, divenne abate della stessa abbazia di Rievaulx, ove aveva iniziato il suo noviziato. Qui passò tutto il resto della sua vita. Sotto la sua direzione, l'abbazia giunse a un organico di circa seicento monaci.

Egli visitò molte altre case dell'Ordine cistercense in Inghilterra e in Scozia, in quanto tutte le abbazie inglesi e scozzesi di allora dipendevano da Rievaulx. Viaggiò anche in Francia, ove visitò le abbazie di Citeaux e di Clairvaux. Rifiutò più volte la nomina a vescovo. Pare che grande fosse la sua influenza anche nella vita civile del Paese, specialmente sul re Enrico II nei primi anni del suo regno. Si dice che sia stato lui a indurre il re a unirsi a Luigi VII di Francia per incontrare a Toucy, nel 1162, Papa Alessandro III.

Nel 1164, partì in missione presso il popolo dei Pitti del Galloway: la missione fu coronata da successo al punto che in quello stesso anno a Kirkcudbright il loro capo entrò in monastero.

Passò gli ultimi dieci anni della sua vita afflitto da gotta e calcoli. Fu sempre molto amato e venerato dai suoi monaci.

Morì il 12 gennaio 1166 o 1167 in concetto di santità e fu sepolto a Rievaulx.

Scritti

Scrisse numerosi testi di spiritualità. fra i quali:

  • Speculum charitatis (Lo specchio della Carità, probabilmente dietro sollecitazione di San Bernardo di Chiaravalle)
  • De spirituali amicitia liber (L'amicizia spirituale)
  • De Jesu puero duodenni (Gesù a dodici anni), un trattato di mistica cistercense nel quale dà un'interpretazione inedita e sostanzialmente differente dalle classiche letture allegoriche dei tre giorni di Gesù fanciullo a Gerusalemme narrati nel Vangelo di San Luca.

Scrisse anche sette libri storici, due dei quali indirizzati a Enrico II, re d'Inghilterra, consigliandolo su come essere un buon sovrano e dichiarandolo il vero discendente dei re anglo-sassoni.[1]

Per le sue attività di scrittore e amministratore fu chiamato il San Bernardo di Chiaravalle del nord. Egli fu descritto da David Knowles, uno storico del monachesimo inglese, come "... una figura singolarmente attraente... Nessun altro monaco inglese del dodicesimo secolo lascia un così duraturo ricordo nella memoria."[2]

Edizioni recenti di alcune opere

Note
  1. Fino al ventesimo secolo Aelredo fu conosciuto più come storico che come scrittore spirituale: per molti secoli il suo testo più noto fu La vita di santo di Edoardo il Confessore.
  2. Donald Attwater, Catherine Rachel John, The Penguin Dicionary of Saints, Penguin Books, New York 1995, ISBN 0140513124.
Bibliografia


Voci correlate