Santi Avventore, Ottavio e Solutore

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Santi Avventore, Ottavio e Solutore
Laici · Martiri
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Santi
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Santi Avventore, Ottavio e Solutore
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte anni
Nascita III secolo
Morte Torino
III secolo
Sepoltura
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Santi Avventore, Ottavio e Solutore
Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerati da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 20 novembre
Altre ricorrenze San Salutore è celebrato il 20 gennaio nella Diocesi di Ivrea, a Baio Dora, Borgofranco, Caravino, Romano Canavese e Strambino e nella Diocesi di Aosta nella chiesetta di San Solutore di Fleuran ad Issogne.
Santuario principale Chiesa dei Santi Martiri (Torino)
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patroni di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
Casa reale {{{casa reale}}}
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Motto reale {{{motto reale}}}
Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 20 novembre, n. 4:
« A Torino, santi Ottavio, Solutore e Avventore, martiri. »

I Santi Avventore, Ottavio e Solutore (III secolo; † Torino, III secolo) sono stati tre martiri latini.

Sono particolarmente venerati a Torino, dove a loro è dedicata la chiesa dei Santi Martiri, che ne custodisce le reliquie fin dal 1584. La memoria liturgica è fissata al 20 novembre.

Sono ritenuti i primi martiri di Torino, appartenenti alla celebre Legione Tebea e martirizzati nel III secolo.

A parlare di questi martiri fu il primo vescovo di Torino san Massimo.

Culto

Dopo che i santi vennero uccisi nella regione di Torino, i loro corpi furono recuperati dalla matrona cristiana Giuliana e seppelliti nei pressi di Torino.

Sui sepolcri venne costruita una prima "cellula oratoria", cioè una cappellina, che venne ampliata in basilica con atrio dal vescovo Vittore (fine del V secolo).

Più tardi, il vescovo Gezone rinnovò tale basilica e la incorporò in un monastero benedettino intitolato a San Solutore; esso ebbe come primo abate un certo Romano, cui successe San Goslino (o Goselino).

Quando i Francesi ordinarono la demolizione del monastero nel 1536, i resti dei tre martiri furono trasferiti alla Consolata e finalmente nel 1575 fu innalzata la chiesa dei Santi Martiri, che ne ospita ancor oggi le reliquie.

Bibliografia


Voci correlate
Collegamenti esterni