Sede titolare di Orange

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Orange
Sede vescovile titolare
Dioecesis Arausiensis
Chiesa latina
Sede titolare di Orange
Vescovo titolare: Julio Murat
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Sede vacante
Suffraganea dell'Arcidiocesi di Arles
Istituita: 9 febbraio 2009
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Stato Francia
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Località: Orange
collocazione
geografica:
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Diocesi soppressa di Orange
Diocesi suffraganee:
Eretta: III secolo
Soppressa: 29 novembre 1801
Territorio incorporato nella diocesi di Avignone
Collegamenti esterni

Dati online (gc ch )

Elenco delle sedi titolari della Chiesa cattolica
Tutte le sedi titolari
Coordinate geografiche
44°07′00″N 4°48′00″E / 44.133333, 4.8 bandiera Francia
Mappa di localizzazione New: Francia
Orange
Orange

La Sede titolare di Orange (Dioecesis Arausiensis[1]) è una diocesi soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Territorio

La diocesi comprendeva i seguenti comuni dell'odierno dipartimento di Vaucluse, in Provenza: Jonquières, Violès, Camaret-sur-Aigues, Travaillan, Vacqueyras, Aubignan, Beaumes-de-Venise, Sarrians, Caderousse, Piolenc, Mornas, Uchaux, Sainte-Cécile-les-Vignes, Sérignan-du-Comtat, Mondragon; e il comune di Rochegude nel dipartimento della Drôme.[2]

Essa confinava a nord con la diocesi di Saint-Paul-Trois-Châteaux, a est con quelle di Vaison e di Carpentras; a sud con l'arcidiocesi di Avignone e ad ovest con la diocesi di Uzès.

Sede vescovile era la città di Orange, dove fungeva da cattedrale la chiesa di Nostra Signora di Nazareth.

Nel 1731 sono censite 17 parrocchie.[3]

Storia

La diocesi fu eretta con molta probabilità verso la fine del III secolo: la chiesa di Orange infatti fu già presente al concilio di Arles del 314 con un prete, Faustinus, in rappresentanza del proprio vescovo, di cui si ignora il nome. Il primo vescovo attestato storicamente è Costanzo, che prese parte al concilio di Aquileia del 381. A partire dall'inizio del V secolo Orange risulta essere suffraganea dell'arcidiocesi di Arles, alla cui provincia ecclesiastica rimarrà unita fino alla rivoluzione francese.

Tra V e VI secolo si svolsero a Orange due importanti concili della Chiesa di Gallia: il primo Concilio di Orange (441), dove furono approvati canoni concernenti la disciplina ecclesiastica; e il secondo Concilio di Orange (529), durante il quale furono affrontate e sanzionate le idee teologiche del semipelagianesimo.

A causa delle devastazioni operate dai Saraceni, all'epoca di papa Gregorio IV e del vescovo Bonifacio (prima metà del IX secolo), la diocesi di Saint-Paul-Trois-Châteaux fu unita a quella di Orange. Le sedi risultano essere separate durante gli episcopati di Ponzio III e Aldrico, per poi essere nuovamente unite fino all'epoca del vescovo Guglielmo, quando papa Pasquale II, nel 1107, stabilì la definitiva separazione delle due sedi.

Durante la rivoluzione, a Orange furono rinchiuse 52 religiose del Vaucluse e della regione di Avignone, accusate di aver voluto distruggere la repubblica con il fanatismo e la superstizione. Di queste, 32 furono ghigliottinate nel luglio 1794, mentre le altre si salvarono perché arrivò da Parigi l'ordine di fermare la strage. Le Beate 32 Martiri di Orange furono beatificate da papa Pio XI nel 1925.

La diocesi fu soppressa in seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 e il suo territorio incorporato in quello della diocesi di Avignone.

Nel giugno 1817 fra Santa Sede e governo francese fu stipulato un nuovo concordato, cui fece seguito il 27 luglio la bolla Commissa divinitus, con la quale il papa restaurava la sede di Orange. Il 1º ottobre fu nominato nuovo vescovo Paul-Thérèse-David d'Astros. Tuttavia, poiché il concordato non entrò in vigore in quanto non ratificato dal Parlamento di Parigi, queste decisioni non ebbero alcun effetto e la diocesi non fu mai più ristabilita.

Il 6 agosto 1877 il titolo di vescovi di Orange fu concesso agli arcivescovi di Avignone, che lo ebbero fino al 2009.

Dal 2009 Orange è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 27 gennaio 2012 l'arcivescovo, titolo personale, titolare è Julio Murat, nunzio apostolico in Svezia, Islanda, Danimarca, Finlandia e Norvegia.

Cronotassi

Vescovi

  • San Lucio ? † (menzionato nel 300 circa)
  • Eradio ? † (menzionato nel 356)[4]
  • Anonimo † (menzionato nel 314)
  • Costanzo † (prima del 381 - dopo il 390)
  • Marino ? † (menzionato nel 433)[5]
  • Giusto † (prima del 441 - dopo il 451)
  • Sant'Eutropio di Orange † (prima del 463 - dopo il 475 circa)
  • Vero †[6]
  • San Fiorenzo di Orange[7] † (prima del 517 - dopo il 524)
  • Vendemiale † (prima del 527 - dopo il 549)
  • Matteo † (prima del 552 - dopo il 554)
  • Trapezio o Trapidio † (prima del 584 - dopo il 585)
  • Salico † (menzionato nel 788)
  • Bonifacio † (circa 820 - 839 deceduto)[8]

Vescovo d'Orange et de Saint-Paul-Trois-Châteaux

  • Laudone † (marzo 839 - ?)
  • Ponzio I † (852 - ?)
  • Gemardo † (menzionato nell'879)
  • Ebroino † (menzionato nel 910)
  • Ponzio II † (914 - ?)
  • Ponzio III † (menzionato nel 982)
  • Aldrico (o Oldarico ?) † (menzionato prima del 994)
  • Odalric † (prima del 1020 - 1056)
  • Martin † (menzionato nel 1056)
  • Géraud † (all'epoca di papa Alessandro II)
  • Guillaume I † (? - dicembre 1098 deceduto)
  • Bérenger † (1107 - circa 1127 deceduto)
  • Gérard † (menzionato nel 1129)
  • Guillaume II † (circa 1130 - dopo il 1137)
  • Guillaume III †[9]
  • Bernard † (prima del 1141 - dopo il 1152)
  • Pierre I † (prima del 1173 - dopo il 1177)
  • Hugues Florent † (? dimesso)

Vescovo d'Orange

Vescovi titolari

Note
  1. Questo è il nome latino presente nell'Annuario Pontificio; nelle fonti citate in bibliografia, invece, si trovano spesso i nomi Diocesesis Aurasicensis o Dioecesis Arausicensis.
  2. J. Bastet, op. cit., p. 29.
  3. Eubel, vol. VI, p. 107, nota 1.
  4. Questi primi due vescovi assegnati da Gallia christiana alla sede di Orange, sarebbero, secondo Duchesne, due vescovi spuri, perché frutto delle opere di un noto falsario del Seicento, Polycarpe de la Rivière. La tradizione attribuisce a Orange una serie di vescovi, precedenti san Lucio: sant'Eutropio, sant'Evranzio, Alixit, Auspicio, Thiore, Dedono (cfr. J. Bastet, pp. 37-40).
  5. Anche il vescovo Marino sarebbe frutto del falsario Polycarpe de la Rivière, e perciò escluso da Duchesne dalla sua cronotassi.
  6. Biografo e successore di sant'Eutropio.
  7. Martirologio Romano, festa 17 ottobre: A Orange in Provenza in Francia, san Fiorenzo, vescovo.
  8. I vescovi da Bonifacio a Ponzio II furono titolari delle sedi unite di Orange e di Saint-Paul-Trois-Châteaux.
  9. Gallia christiana distingue in questo periodo due vescovi di nome Guillaume; Gams ipotizza che possano trattarsi in realtà di una sola persona.
  10. Menzionato da Gams, che pone la sua morte nel 1468.


Bibliografia
Collegamenti esterni