Pierre d'Ailly
Pierre d'Ailly Cardinale e Pseudocardinale | |
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Ritratto di Pierre d'Ailly. | |
Nascita | Compiègne 1350 |
Morte | Avignone 9 agosto 1420 |
Sepoltura | Cattedrale di Cambrai |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 2 aprile 1395 dall'antipapa Benedetto XIII |
Consacrazione vescovile | in data sconosciuta |
Creazione a pseudocardinale |
6 giugno 1411 dall'antipapa Giovanni XXIII |
Confermato cardinale | dopo il 16 dicembre 1417 da papa Martino V |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Pierre d'Ailly (Compiègne, 1350; † Avignone, 9 agosto 1420) è stato uno pseudocardinale, cardinale e arcivescovo francese.
Cenni biografici
Nacque nel 1350 a Compiègne, arcidiocesi di Parigi. Il padre Colart d'Ailly era un notabile borghese di quella città, e la madre Perrine[1].
Si laureò in lettere nel 1368 e ottenne il dottorato in teologia al Collège de Navarre di Parigi nel 1372.
Fu professore di filosofia e teologia al Collège de Navarre dal 1375 e ne divenne grand-maitre nel 1384. Canonico del capitolo della cattedrale di Noyon dal 14 settembre 1381. Nel 1387 fu delegato dell'università di Parigi davanti all'antipapa Clemente VII ad Avignone. Al suo ritorno, fu nominato cancelliere dell'Università. Nel 1389 divenne confessore e cappellano del re Carlo VII di Francia e inviato dal re di Francia e dall'università di Parigi per chiedere all'antipapa Clemente VII la canonizzazione del cardinale Pierre de Luxembourg. Nel maggio 1391 divenne arcidiacono a Cambrai. Tesoriere della Sainte-Chapelle di Parigi nel 1394 e in quell'anno fu di nuovo inviato dal re di Francia ad Avignone davanti all'antipapa Benedetto XIII. L'arcidiacono d'Ailly disse all'antipapa in concistoro che doveva ritirarsi ma la proposta non fu accettata dal de Luna.
Episcopato
Nel 1395 l'antipapa lo nominò vescovo di Le Puy. Nel 1396, Benedetto XIII lo trasferì alla sede di Noyon; ma il vescovo Philippe de Moulin di Noyon rifiutò il trasferimento ad un'altra sede e l'antipapa nel 1397 trasferì il vescovo d'Ailly alla prestigiosa sede di Cambrai; occupò la sede fino alla sua promozione al cardinalato.
Su sua richiesta, Antipapa Benedetto XIII estese la celebrazione della festa della Santissima Trinità, che già si celebrava nella diocesi di Liegi, a tutta la Chiesa. Il 30 maggio 1403, a causa del suo ritorno all'obbedienza dell'antipapa Benedetto XIII, pronunciò un sermone alla cerimonia di ringraziamento a Parigi alla presenza del cardinale legato, dei principi e dei vescovi. Nel 1406, all'Assemblea del Clero a Parigi, parlò a favore dell'autorità del papa.
Fu interpellato in merito ai fatti ricordati come il miracolo eucaristico di Bois-Seigneur-Isaac, il corporale insanguinato miracolosamente nel 1405 fu da lui esaminato e in seguito, divenuto cardinale, ne confermò l'autenticità del fenomeno in una bolla del 1413.
Pierre d'Ailly decise quindi di appellarsi dall'autorità dei papi a quella di un concilio generale. Nel 1409, al concilio di Pisa, di cui fu l'anima, e dove Jan Hus fu condannato per eresia, riuscì, a forza di eloquenza, a conquistare la maggioranza dei cardinali alla causa dell'unione, il concilio decise la deposizione dei due papi dissenzienti e l'elezione di un nuovo pontefice l'arcivescovo di Milano Pietro Filargo, O.Min., che prese il nome di Alessandro V; purtroppo, poiché né l'avignonese Benedetto XIII né il romano Bonifacio IX acconsentirono a deporre la tiara, l'unico risultato immediato fu che ci furono tre papi invece di due.
Cardinalato
Fu creato dal successore di Alessandro V, l'antipapa Giovanni XXIII pseudocardinale presbitero di san Crisogono nel concistoro del 6 giugno 1411. Entrò in Curia il 1º dicembre 1412; l'antipapa terminò le cerimonie della sua promozione al cardinalato il 19 dicembre successivo.
Fu nominato amministratore apostolico di Uzés;il suo predecessore in quella sede era stato trasferito alla sede di Limoges, ma egli rifiutò e il cardinale d'Ailly fu quindi nominato quello stesso giorno amministratore della sede di Limoges. Nel marzo 1413 fu legato dell'antipapa Giovanni XXIII in Germania; partì per la sua legazione il successivo mese di maggio.
Ancora in quell'anno ottenne l'amministrazione della sede di Orange; occupò l'incarico fino al 1418. Fu a Costanza dal 1414 al 1418, dove prese parte ai lavori del concilio di Costanza. Pierre d'Ailly partecipò a questo concilio, di cui presiedette la terza sessione. Egli sostenne energicamente la superiorità dei concili sul papa e la necessità di una riforma della disciplina della Chiesa. Ritiratosi dall'obbedienza pisana di Giovanni XXIII e dei cardinali che sostenevano la sua politica, fece decretare che il loro ritiro non toglieva nulla alla validità delle deliberazioni. Infine, cercò di opporsi al fatto che gli inglesi si presentassero al concilio come una nazione particolare, sostenendo che la loro origine normanna e il vassallaggio del loro principe avrebbero dovuto renderli legati alla nazione francese. A causa di queste affermazioni Pierre d'Ailly, fu vittima di un tentativo di assassinio.
Partecipò al conclave del 1417, elevò al pontificato Ottone Colonna con il nome di Martino V, che restituì definitivamente la Città Eterna al possesso della Santa Sede. L'impresa di Pierre d'Ailly era ormai terminata, lasciò Costanza il 30 marzo 1418 e si trasferì ad'Avignone, di cui Martino V lo aveva nominato legato pontificio, e dedicò i suoi ultimi anni al governo di quella città.
Morì il quella città il 9 agosto 1420.
Opere
Pierre d'Ailly scrisse molto, sia in latino che in francese. Le sue principali opere latine sono il trattato De anima, pubblicato a Parigi nel 1494, il libro De reformatione ecclesiae Romanae, il Libellus de emendatione ecclesiae, stampato nel 1631, e il Trattato sul potere ecclesiastico, che scrisse a Costanza durante le lotte del Concilio.
Convinto della necessità di una riforma del calendario giuliano, propose al'antipapa Giovanni XXIII varie soluzioni per armonizzare l'anno solare con l'anno civile ed ecclesiastico, contenute nel De correctione calendarii.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cancelliere dell'Università di Parigi | Successore: | |
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Jean de Guignecourt | 1389 – 1395 | Jean Gerson |
Predecessore: | Elemosiniere del Re di Francia | Successore: | |
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Michel de Crenay | 1391 – 1408 | Jean Courtecuisse |
Predecessore: | Vescovo di Le Puy-en-Velay | Successore: | |
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Ythier de Martreuil[2] | 2 aprile 1395 – 15 novembre 1396 | Elie de Lestrange[3] |
Predecessore: | Vescovo di Cambrai | Successore: | |
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André de Luxembourg[4] | 15 novembre 1396 – 6 giugno 1411 | Jean de Gavere[5] |
Predecessore: | Pseudocardinale presbitero di San Crisogono | Successore: | |
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Corrado Caracciolo (legittimo) |
6 giugno 1411 – dopo il 16 dicembre 1417 | sé stesso confermato legittimo |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Limoges | Successore: | |
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Hugues de Magnac[6] (vescovo) |
21 dicembre 1412 – 7 agosto 1413 | Hugues de Roffignac[7] |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Orange | Successore: | |
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Pierre Didier de la Manhania[8] | 7 agosto 1413 – 19 dicembre 1418 | Georges de Grano[9] |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Crisogono | Successore: | |
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sé stesso come illegittimo | dopo il 16 dicembre 1417 – 9 agosto 1420 | Antão Martins de Chaves |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Pseudocardinali per nome
- Pseudocardinali eletti il 6 giugno 1411
- Pseudocardinali creati dall'antipapa Giovanni XXIII
- Vescovi di Le Puy-en-Velay
- Grandi elemosinieri di Francia
- Vescovi di Cambrai
- Pseudocardinali presbiteri di San Crisogono
- Amministratori apostolici di Limoges
- Amministratori apostolici di Orange
- Cardinali presbiteri di San Crisogono
- Biografie
- Cardinali per nome
- Arcivescovi per nome
- Pseudocardinali francesi
- Cardinali francesi
- Arcivescovi francesi
- Nati nel 1350
- Nati nel XIV secolo
- Morti nel 1420
- Morti il 9 agosto