Uberto di Cocconato
Uberto di Cocconato Cardinale | |
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Età alla morte | circa 76 anni |
Nascita | 1200 ca. |
Morte | 13 luglio 1276 |
Sepoltura | Non si hanno informazioni |
Creato Cardinale |
17 dicembre 1261 da Urbano IV (vedi) |
Cardinale per | 14 anni, 6 mesi e 27 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Uberto di Cocconato, anche Cocconati (1200 ca.; † 13 luglio 1276), è stato un cardinale italiano.
Cenni biografici
Non si dispone di notizie certe sulle sue origini famigliari e sui suoi primi anni di vita. Uberto aveva un fratello di nome Manuel (Emmanuele). Due parenti stretti divennero vescovi di Asti. Non era legato ai d'Elci di Siena. Aveva due nipoti negli ordini sacri, Bonifacio di Cocconato e Alberto.
Nel novembre 1257, era presente a Viterbo come testimone quando il cardinale István Báncsa, vescovo della sede suburbicaria di Palestrina, emise una sentenza definitiva in una disputa tra l'arcivescovo di Canterbury, Bonifacio di Savoia[1], e il priore del convento della Santissima Trinità a Londra. Dove è nominato come Uberto de Coconato magister e cappellano pontificio.
Nel 1257, come rettore del Patrimonio in Tuscia, fu incaricato di occuparsi dei beni del vescovo di Volterra; nello stesso anno era nunzio papale a Milano; l'anno successivo venne incaricato dal papa di sottoporre il comitato di Gubbio, di cui era stato per qualche tempo rettore, al comune di Perugia; nel gennaio del 1259 fu nuovamente "delegato della sede pontificia" in Toscana.
Cardinalato
Uberto Coconati fu uno dei sette cardinali creati da papa Urbano IV nel concistoro del 17 dicembre 1261 e gli fu assegnata la diaconia di Sant'Eustachio.
Partecipò all'elezione papale di 1264-1265 che vide la nomina di papa Clemente IV. Nel 1265, divenne cardinale protettore della Chiesa di Salamanca, per la quale fu ricompensato con 150 marabutini d'oro. Il 13 dicembre 1266 si incontrò con Carlo I d'Angiò, da poco divenuto re di Sicilia, per negoziare la restituzione delle terre che aveva preso dalla sede episcopale di Asti. Durante i negoziati, che si conclusero solo nel 1270, il cardinale trovò il modo di acquistare alcuni dei luoghi contesi per suo conto.
Partecipò all'elezione papale del 1268-1271, nella quale fu eletto papa Gregorio X. Il cardinale Cocconato divenne uno dei sostenitori del partito imperiale contro le ingerenze angioine. Indirizzò lettere al nuovo imperatore Rodolfo I d'Asburgo nel novembre-dicembre 1274 per sollecitare protezione e aiuto contro gli Angiò in Piemonte. I potentati piemontesi sostenuti da Alfonso X di Castiglia re dei Romani, nella battaglia di Roccavione del 1275, misero fine al dominio di Carlo d'Angiò in Piemonte e il cardinale Cocconato ne fu uno degli artefici.
Nell'anno 1274, secondo i desideri di Gregorio X, fu organizzata una raccolta di decime in vista di una futura crociata. Due cappellani del cardinale Cocconato furono incaricati della raccolta; Boemondo di Vezza, collettore in Scozia, e Ardizzone di Trino, collettore in Lombardia. Questa è una delle poche informazioni che abbiamo sugli ultimi anni di vita del cardinale che dal 1274 al 1275 soggiornò a Lione per seguire i lavori del Concilio.
Partecipò al primo conclave del gennaio 1276, che elesse papa Innocenzo V. Acquistò la roccaforte di Orbetello dalla duchessa di Toscana. Partecipò al secondo conclave del luglio 1276, che eletto papa Adriano V.
Forse a causa delle severe condizioni in cui furono tenuti i due conclavi morì il 13 luglio 1276.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale diacono di Sant'Eustachio | Successore: | |
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Guglielmo Fieschi | 17 dicembre 1261-13 luglio 1276 | Giordano Orsini |
Note | |
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Collegamenti esterni | |
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