Utente:Quarantena/Anglicanesimo

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Cattedrale di Canterbury

L'Anglicanesimo è una forma di cristianesimo che ebbe origine nel XVI secolo con la separazione della Chiesa anglicana (o Chiesa d'Inghilterra)[1] dalla Chiesa cattolica durante il regno di Enrico VIII.

L'abolizione del ricorso al Papa dal punto di vista cronologico è stato l'inizio dell'anglicanesimo in quanto scisma da Roma. Dopo sono seguite riforme disciplinari e dottrinali che hanno dato all'anglicanesimo l'assetto attuale "cattolico ma non romano, riformato ma non protestante".

Da un punto di vista del diritto canonico cattolico Enrico VIII non fu mai scomunicato, pena che venne comminata ad Elisabetta I quando ci si rese conto che la frattura era insanabile.

L'anglicanesimo come eresia si è originato quando sono state cambiate alcune dottrine e si sono ordinati i nuovi vescovi che non avevano più l'autentica successione apostolica, anche se la dichiarazione ufficiale dell'invalidità delle ordinazioni anglicane è del XIX secolo, con la bolla Apostolicae Curae di Papa Leone XIII. A tale bolla però risposero congiuntamente gli Arcivescovi di Canterbury e York con la propria bolla Saepius Officio, dove si confutavano punto per punto, e in lingua latina, le dichiarazioni di Leone XIII.

Per gli anglicani infatti la riforma non ha modificato la sostanza di una Chiesa che si era originata nell'alto medioevo e che già prima di Enrico VIII godeva di una larga autonomia da Roma.

Nei secoli successivi, in diverse parti del mondo ma prevalentemente nel Commonwealth inglese, sono sorte altre chiese che hanno aderito all'anglicanesimo e che formano la Comunione anglicana. Queste chiese sono denominate "anglicane" o, in alcune nazioni come gli Stati Uniti d'America e la Scozia, "episcopali". Le varie province ecclesiastiche sono suddivise in diocesi.

Planisfero che mostra le Province della Comunione Anglicana (in blu). Sono mostrate anche le Comunità ecclesiali in piena comunione con la Chiesa anglicana: le Chiese Luterane del Nord della Comunione di Porvoo (in verde) e le Chiese Veterocattoliche dell'Unione di Utrecht (in rosso).

La Chiesa cattolica preferisce riferirsi all'Anglicanesimo con la denominazione di Comunione anglicana.

Struttura

L'Anglicanesimo mantiene una posizione particolare (talvolta chiamata Via Media) fra le Chiese sorte al tempo della Riforma protestante e la Chiesa cattolica, poiché ha mantenuto la struttura ecclesiastica del cattolicesimo con la successione apostolica dei vescovi (da porsi quanto meno in dubbio per via delle riforme nel rito delle ordinazioni avvenute sotto Edoardo VI) e anche una liturgia tradizionale. Il clero è composto dai tre ordini di vescovi, preti e diaconi, e il celibato ecclesiastico non è obbligatorio. In quasi tutte le province le donne possono essere ordinate diacono, in molte prete ed in alcune anche vescovo. Gli ordini religiosi vennero soppressi da Enrico VIII, ma nel XIX secolo sono stati ristabiliti. Le Chiese che sono "in comunione" con la sede di Canterbury compongono la "Comunione Anglicana".

Dottrina

Book of Common Prayer del 1596

Per l'anglicanesimo, secondo la formulazione del teologo Richard Hooker, l'autorità religiosa è presente nella Bibbia, nella Tradizione della Chiesa e nella Ragione.

Grande importanza ha il Book of Common Prayer, il libro della preghiera comune, adottato da tutte le Chiese anglicane, che hanno nella liturgia più che nelle confessioni di fede il loro denominatore comune. Esistono anche i 39 articoli di religione, composti nel XVI secolo per garantire l'uniformità religiosa in Inghilterra, che utilizzano talvolta espressioni teologiche vicine al calvinismo. Questi articoli non sono generalmente più considerati strettamente vincolanti.

Anglocattolici portano in processione la statua di Maria, "Nostra Signora di Walsingham".

L'anglicanesimo ha conosciuto nel XIX secolo, parallelamente al diffondersi del romanticismo in Europa, una reviviscenza della tradizione cattolica al suo interno. Tale corrente è chiamata anglo-cattolicesimo il cui massimo esponente è stato John Henry Newman, poi convertitosi al cattolicesimo e divenuto cardinale. Di recente la Chiesa anglicana e quella cattolica hanno sottoscritto una dichiarazione circa il comune credo sulla figura di Maria. In tal modo la Chiesa anglicana ha ribadito il suo credo originario su Maria Madre di Dio e su Maria modello ed esempio per la Chiesa, ammettendone, a differenza dei calvinisti, la venerazione, riavvicinandosi così ai cattolici, dai quali, però, la dividono ancora i dogmi dell'Immacolata Concezione di Maria e la sua Assunzione in Cielo con anima e corpo.

Inoltre, ovviamente, non viene accettato il dogma dell'infallibilità papale. Questi dogmi risalgono al 1854 Immacolata Concezione, 1870 Infallibilità papale e 1950 Assunzione di Maria.

Nell'ultimo decennio si sono inaspriti i rapporti tra chiese anglicane d'Africa (soprattutto nigeriana ed ugandese) da un lato ed episcopale statunitense dall'altra. I principali motivi di divisione sono state l'ordinazione a vescovi di una donna e di un gay dichiarato. Del resto, la scelta di ordinare sacerdoti anche le donne aveva già spinto alcuni vescovi anglicani, inglesi e statunitensi, a passare al cattolicesimo.

Canto anglicano

Evensong (Vespri) nella Cattedrale di York.

In genere, nell'ambiente anglicano si dà molta importanza alla cura del canto.

Il canto anglicano è il canto applicato ai salmi e ad altri testi religiosi. La fisionomia delle melodie non è molto dissimile da quella salmodica della Chiesa cattolica, e una delle differenze è la composizione polifonica. I primi esempi di canti anglicani risalgono al XVI secolo, ai tempi dell'uso del falso bordone; nei periodi successivi venne abbandonato l'utilizzo del latino e la struttura ritmica musicale prese il sopravvento su quella metrica.

A partire dal XIX-XX secolo, ed ovviamente in modo particolare all'interno della corrente anglocattolica, è stato reintrodotto l'uso del latino nel canto liturgico (anche se, per tradizioni ed esigenze metriche, viene pronunciato con regole di dizione leggermente modificate).

Tra i più importanti compositori di musica liturgica anglicana, si ricordano Thomas Tallis e Orlando Gibbons.[2]

Quadro storico

Note
  1. In tutto questo articolo il termine "Chiesa" è impiegato per esprimere ciò che con esso intende la confessione anglicana. Ricordiamo che la definizione cattolica di "Chiesa" richiede una valida successione apostolica, non riconoscibile per le Comunità cristiane protestanti e quanto meno dibattuta per la Comunione Anglicana.
  2. "Le muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol.I, pag.243
Voci correlate
Bibliografia

Gino Patriarchi, La Riforma anglicana. Storia ed evoluzione della chiesa d'Inghilterra e della Comunione anglicana, Claudiana, Torino 2006.

Collegamenti esterni