Ximeno Dahe
Ximeno Dahe Pseudocardinale | |
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Età alla morte | circa 56 anni |
Nascita | Aragona 1375 ca. |
Morte | Calatayud 1431 |
Sepoltura | sconosciuta |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Creazione a pseudocardinale |
22 maggio 1423 dall'antipapa Benedetto XIII |
Incarichi ricoperti | |
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Ximeno Dahe o Daha (Aragona, 1375 ca.; † Calatayud, 1431) è stato uno pseudocardinale spagnolo.
Cenni biografici
Nacque in data sconosciuta del regno di Aragona nella seconda metà del XIV secolo.
Ottenne la licenza in decretali e il baccalaureato in giurisprudenza.
Familiare dell'antipapa Benedetto XIII. Fu vicario perpetuo di Santa María Magdalena, Saragozza. Arcidiacono di Benasch, nella cattedrale di Lérida. Camerario della curia avignonese e revisore generale della curia dell'antipapa. Revisore dei conti della Camera Pontificia.
Il 26 luglio 1407, a Roma, alla presenza di papa Gregorio XII e della sua curia, e degli ambasciatori dell'antipapa Benedetto XIII, ordinò di procedere alla lettura della lettera del re di Francia, nella quale il monarca offriva garanzie per l'incontro di Savona.
Verso la fine del 1411, insieme al futuro cardinale Julián Lobera y Valtierra, esaminò i conti degli amministratori del defunto arcivescovo di Saragozza, García Fernández de Heredia[1].
All'inizio di dicembre del 1415, i cardinali di Peñíscola, prima di esprimere il loro parere, consultarono lui e alcuni altri, su come procedere per porre fine allo scisma d'occidente; con il loro consiglio, i cardinali dissero all'antipapa Benedetto XIII che, sebbene i modi da lui proposti fossero i migliori, poiché nessuno li accettava, l'antipapa era obbligato ad accettare qualsiasi altra soluzione proposta delle altre due obbedienze.
Il 6 dicembre 1416 lasciò Saragozza chiamato dall'antipapa Benedetto XIII per recarsi a Costanza, con altri gli ambasciatori dell'antipapa, per discutere al concilio di Costanza sugli affari dell'unione della Chiesa. Promosso a prevosto di Lérida attorno al 1417. Dopo la deposizione di antipapa Benedetto XIII dal concilio di Costanza, quando quasi tutti lo abbandonarono, rimase al suo fianco e dovette accumulare nella sua persona le cariche di referendario il 21 febbraio 1418, reggente della Penitenzieria e uditore della Camera Apostolica. Papa Martino V lo depose da prevosto del canonicato di Lérida il 30 marzo 1418.
Cardinalato
Fu creato pseudocardinale presbitero di san Lorenzo in Lucina nel concistoro del 22 maggio 1423. Alla morte dell'antipapa de Luna, mostrò il suo desiderio di riconoscere papa Martino V. Il 21 luglio 1423 il papa autorizzò Francesco Climento, patriarca latino titolare di Gerusalemme e amministratore di Barcellona, a concedere l'assoluzione allo pseudocardinale; ma lo pseudocardinale in realtà prolungò lo scisma partecipando al conclave del 1423 celebrato a Peñíscola, che elesse antipapa Clemente VIII.
Lo pseudocardinale Dahe, il 26 luglio 1429 si trovava a Peñíscola quando l'antipapa rassegnò le dimissioni. Per alcune settimane fu detenuto nelle celle di quel castello perché la sua disposizione non sembrava degna di fiducia ai rappresentanti del re Alfonso V d'Aragona. Essi temevano che lo pseudocardinale potesse far deragliare i negoziati con l'antipapa o fuggire e causare scandalo. Il 23 agosto 1429 fu detenuto fino all'arrivo del cardinale legato pontificio Pietro di Foix (il Vecchio), quando rinunciò alla promozione e giurò obbedienza a papa Martino V. Il cardinale legato gli concesse il priorato di Santo Sepolcro a Calatayud, diocesi di Tarazona.
Morì nel 1431 probabilmente a Calatayud.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Pseudocardinale presbitero di San Lorenzo in Lucina | Successore: | |
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Simon de Cramaud (obbedienza romana) |
22 maggio 1423 – 23 agosto 1429 | Jean de la Rochetaillée (obbedienza romana) |
Bibliografia | |
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- ↑ cfr. (EN) Archbishop Garsías Fernández de Heredia † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023