Abbazia di Montmajour

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Abbazia di Montmajour
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Abbaye de Montmajour.JPG
Complesso monastico
Altre denominazioni
Stato bandiera Francia
Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Dipartimento Bocche del Rodano
Comune Arles
Località Arles
Diocesi arcidiocesi di Arles
Religione Cattolica
Indirizzo {{{Indirizzo}}}
Telefono {{{Telefono}}}
Fax {{{Fax}}}
Posta elettronica [mailto: ]
Sito web

Sito ufficiale

Sito web 2
Proprietà {{{Proprietà}}}
Oggetto tipo Abbazia
Oggetto qualificazione
Dedicazione San Pietro apostolo
Vescovo {{{Vescovo}}}
Sigla Ordine qualificante O.S.B.
Sigla Ordine reggente O.S.B.
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Architetto


Stile architettonico
Inizio della costruzione XI secolo
Completamento
Distruzione
Soppressione
Ripristino
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Data di inaugurazione {{{AnnoInaugur}}}
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Data di consacrazione ?
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Coordinate geografiche
43°42′20″N 4°39′50″E / 43.705556, 4.663889 bandiera Francia
Mappa di localizzazione New: Francia
Montmajour
Montmajour
Avignone
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Parigi
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Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità
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Pericolo Bene non in pericolo
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Scheda UNESCO
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L'abbazia di Montmajour è un complesso monastico situato circa a quattro chilometri a nord-est di Arles, nel dipartimento di Bocche del Rodano in Francia.

Storia

Nell'ottobre del 949, Teucinde, una donna dell'aristocrazia borgognona che seguì il marchese Ugo (882-948) in Provenza, e sorella del prevosto Gontard, acquista l'isola di Montmajour, che appartiene all'arcivescovo Manassès d'Arles, e ne fa donazione ai benedettini che vanno a viverci e vi fondano l'abbazia. Teucinde conferma la sua donazione nel 977. Fin dal 960, numerose donazioni vengono effettuate a favore dell'abbazia, anche all'epoca del suo primo abate Mauring e del suo primo priore Pons. Nel 943 il papa Leone III pone il monastero sotto la sua autorità diretta. Nel 963 re Corrado delle due Borgogne]concede il territorio di Hyères con le saline e le peschiere al monastero.

Costruita su una roccia circondata da una palude da monaci benedettini, la piccola abbazia Saint-Pierre estende rapidamente la sua influenza ad Arles e in Provenza, grazie a una vasta rete di priorati (fino a cinquantasei nel XIII secolo) e al pellegrinaggio alla Vera Croce fondata nel 1019. Il 3 maggio 1019 viene istituito il pellegrinaggio di Montmajour, chiamato Pardon de Montmajour (Perdono di Montmajour, durante la reggenza dell'abate Lambert, in occasione della consacrazione della prima chiesa Notre-Dame, in costruzione, dall'arcivescovo d'Arles, Pons de Marignane, che accorda in questa occasione la prima indulgenza storicamente attestata). Durante tutto il Medioevo, l'abbazia ogni 3 maggio vede l'affluenza di numerosi fedeli della regione, fino a 150000 pellegrini secondo Bertrand Boysset,[1] un cronista abitante di Arles, verso la fine del XIV secolo. Nel 1426 si contano da 12000 a 15000 pellegrini provenienti dalla zona del Rodano fino ad Arles per il pellegrinaggio di Montmajour[2].

L'abbazia diventa nell'XI secolo la necropoli dei Conti della Provenza. Nel 1018, vi fu sepolto il conte Guglielmo II di Provenza, mentre nel 1026, la contessa Adélaïde d'Anjou e nel 1063, il conte Goffredo I di Provenza. Tutti e tre furono sepolti inizialmente nella cripta dell'XI secolo, per poi essere trasferiti nel XII secolo nel chiostro.

Nel 1405 l'abbazia perde l'indipendenza del suo abbaziato e si trova annessa all'arcidiocesi di Arles. Incomincia allora un lungo conflitto con l'Saint-Antoine-l'Abbaye, che riesce nel 1490 ad ottenere temporaneamente Montmajour. La controversia riguarda in particolare le reliquie di sant'Antonio abate, disputate dai due monasteri. Nel 1517, il cardinale Luigi d'Aragona, nel corso del suo viaggio per l'Europa, si reca presso le due abbazie per effettuare una conta "osso per osso" delle reliquie, dimostrando la duplicazione di esse e riportando il tutto al Papa, senza però riuscire a dirimere lTemplate:'impasse[3]. Le dispute si attenuano, l'abbazia viene posta in commendam.

L'arcivescovo di Arles, Giovanni Jaubert di Barrault (1584-1643), vi introduce la riforma benedettina di Saint-Maur, ma si scontra con una forte opposizione dei monaci. Deve fare appello, nel 1638, a lettere patenti del Re che lo autorizzano, se necessario, a ricorrere all'intendente di Provenza, per imporre il concordato del 1639. La Congregazione di San Mauro prende possesso di questo monastero nel 1639.

Nel 1726 un incendio molto vasto richiede lavori di ricostruzione, diretti dall'architetto Jean-Baptiste Franque (1678-1738).

L'abbazia nel 1786 subisce le conseguenze della rivoluzione francese e viene venduta come bene nazionale. Gli edifici subiscono per la maggior parte forti deterioramenti o vengono parzialmente distrutti, così sono riacquistati dalla città di Arles nel 1838. L'abbazia viene classificata "monumento storico di Francia" a partire dal 1845 e gli edifici restaurati sotto il Secondo Impero francese sono diretti da Enrico Antonio Révoil (1822-1900). Dal 1945, l'abbazia è proprietà dello Stato.

Monumenti ancora parzialmente presenti

Montmajour è composta da un eremo (XI secolo), da un monastero di tipo medioevale (XII secolo), da una torre di vedetta (XIV secolo) e da un monastero classico (inizio XVIII secolo).

  • Una prima chiesa Notre-Dame, costruita tra 1016 e il 1069.
  • La cappella di Saint-Pierre, verso il 1030.
  • La cripta svolge in primo luogo una funzione strutturale: sostiene la chiesa abbaziale superiore compensando la pendenza del terreno. Il lato sud è interamente scavato nella roccia. Svolge anche la funzione di chiesa inferiore. Un piano inclinato, scavato interamente nella roccia, consente di salire alla chiesa.
  • La chiesa di Notre-Dame, costruita in due periodi tra il 1130 e il 1150 e tra il 1170 e il 1180.
  • Il chiostro, costruito tra il 1140 e il 1290 e praticamente terminato nel 1182.
  • La chiesa di Sainte-Croix, costruita tra il 1170 e il 1180, all'epoca della seconda campagna di costruzione della chiesa Notre-Dame.
  • La torre e le costruzioni del XIV secolo e XV secolo: queste costruzioni sono erette all'epoca delle Grandi Compagnie che devastano la Provenza.

Il monastero di San Mauro

Sorge nella parte occidentale del complesso, e ha la forma di un vero e proprio palazzo di stile classico. Il monastero ospitò i monaci benedettini della Congregazione di San Mauro, un movimento riformatore sorto in Francia nel XVII secolo che propugnava di ripristinare una stretta osservanza della Regola.

I Maurini condussero una campagna sistematica di ricostruzione degli edifici monastici e di rinnovamento della tradizione delle biblioteche benedettine. Il monastero di Montmajour costituiva il punto di riferimento per i religiosi nella parte sud orientale del Regno di Francia.

La costruzione originaria si deve all'architetto avignonese Pierre II Mignard, che ci lavorò dal 1703 al 1719. L'incendio che procurò danni all'intero complesso richiese nuovi lavori che furono affidati al Franque dal 1726 al 1728. Altri interventi condotti nel 1747 e nel 1776 hanno lasciato alla costruzione l'attuale forma. Fu spogliato del tetto durante la Rivoluzione francese e in seguito venne utilizzato come cava di pietra.

È stato classificato come monumento storico nel 1921.

Cronotassi

Galleria fotografica

Note
  1. Boysset precisa che i pellegrini sono trasportati, dietro pagamento, su barche a fondo piatto sull'isola di Montmajour, isolata in mezzo alle paludi, dagli abitanti di Arles, che esigono il monopolio di questo servizio.
  2. AMAR, CC 143
  3. André Chastel, Luigi d'Aragona: un cardinale del Rinascimento in viaggio per l'Europa, Laterza, Roma-Bari
  4. cfr. (FR) F. de Marin de Carranrais, L'Abbaye de Montmajour: étude historique d'après les ... su google.ch, p. 77
  5. cfr. (EN) Archbishop Guillaume de St-Marcel d’Avançon † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
Bibliografia
  • (FR) Le temps de l'histoire, cap. La Provence au Moyen Âge, Publications de l'université de Provence, 2005
  • (FR) L'abbaye de Montmajour, Provence
  • (FR) Remi Venture, L'abbaye de Montmajour, Equinozio
  • (FR) Mognetti/Breton, Abbaye de Montmajour
  • (FR) Paul Gauthier, Abbaye de Montmajour, Golias
Collegamenti esterni