Alessandro Crivelli
Alessandro Crivelli Cardinale | |
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A semitis impiorum elongor | |
Jacopo del Duca, Ritratto di Alessandro Crivelli (part. dal Monumento funebre del cardinale), 1571; Roma, Basilica di Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio | |
Età alla morte | 62 anni |
Nascita | Milano 1511 [1] |
Morte | Roma 22 dicembre 1573 |
Sepoltura | Roma, Basilica di Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 10 marzo 1561 da Papa Pio IV |
Consacrazione vescovile | nessuna informazione |
Creato Cardinale |
12 marzo 1565 da Pio IV (vedi) |
Cardinale per | 8 anni, 9 mesi e 10 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Alessandro Crivelli (Milano, 1511[1]; † Roma, 22 dicembre 1573) è stato un cardinale e nunzio apostolico italiano.
Cenni biografici
Alessandro era l'ultimogenito dei quattro figli di Antonio, conte di Dorno e Lomello e della moglie Costanza Landriani. Nacque intorno al 1511,[2] altri riportano 1514.
Abbracciò la carriera militare, divenendo colonnello dell'esercito imperiale. Fu senatore e membro del "Consiglio dei 60" di Milano. Sposò Margherita de Scarampi ed ebbe tre figli, Antonio, Girolamo e Luigi.
Nel 1560, rimasto vedovo, decise di abbracciare la carriera ecclesiastica. A spingerlo a questa decisione fu probabilmente la nomina a pontefice, col nome di Pio IV, del cardinale milanese Giovanni Angelo de' Medici, alla cui famiglia i Crivelli erano da tempo legati.
Carriera ecclesiastica
Trasferitosi a Roma il 25 febbraio 1561, Pio IV gli conferì la nomina a protonotario partecipante di numero e, pochi giorni più tardi, lo elesse vescovo di Cerenza e Cariati, sebbene l'interessato non avesse ancora ricevuto gli ordini maggiori, che prenderà soltanto agli inizi del 1563.
Nel novembre 1561, essendo improvvisamente deceduto a Madrid il nunzio pontificio Ottaviano Raverta, Pio IV designava il Crivelli a succedergli nell'importante incarico. Rimase in Spagna fino alla nomina cardinalizia nel 1565. La scelta del Crivelli fu motivata dal fatto che godeva della piena fiducia del pontefice e per le passate benemerenze al servizio della corona e per la sua condizione di vassallo della Spagna, cosa che lo avrebbe reso certamente gradito al re Filippo II. Il Papa era desideroso di rinsaldare i rapporti diplomatici con la corona spagnola nel momento in cui, in previsione dell'imminente riapertura del concilio di Trento, premeva particolarmente alla Santa Sede di poter fare affidamento sulla fattiva collaborazione di Filippo II al buon esito dei lavori conciliari.
Altro tema scottante nei rapporti con la corona cattolica fu la causa per eresia aperta contro l'arcivescovo di Toledo, Bartolomé Carranza, la cui sentenza definitiva il Papa aveva riservato a sé, nonostante le insistenti richieste di Madrid affinché la decisione finale fosse lasciata all'Inquisizione spagnola, che ne stava istruendo il processo. Nel giugno 1565, per venire in qualche modo incontro ai desideri di Filippo II, Pio IV inviò in Spagna un legato nella persona del cardinale Ugo Boncompagni, con l'incarico di pronunciare la sentenza a nome della Santa Sede.
La complessità dei problemi sul tappeto spiega perciò le difficoltà che avrebbe incontrato il Crivelli nella sua azione e la valutazione sostanzialmente negativa che a Roma si sarebbe data del suo operato. Altrettanto infruttuose furono le trattative per ottenere la riconsegna a Roma di un religioso spagnolo riottoso, tale Licenciado Esquivel, che l'ambasciatore di Filippo II presso la Santa Sede Luis de Requeséns aveva fatto catturare, alla fine dell'ottobre 1563, mentre si trovava a Roma, e inviato prigioniero in Spagna.
Cardinalato
Nonostante, quindi, che il bilancio della sua missione non fosse complessivamente positivo, il 10 marzo 1565, il Crivelli riceveva la porpora cardinalizia. Dopo il conferimento della porpora rimase in Spagna ancora qualche mese. Partito da Barcellona nel novembre 1565, durante il viaggio lo raggiunse la notizia della morte di Pio IV. Crivelli giunse a Roma 7 gennaio per apprendere dell'elezione a soglio di Pietro di Pio V.
Ricevette il berretta rossa e la diaconia di san Giovanni a Porta Latina, titolo pro illa vice l'8 febbraio 1566. Nel 1568 si dimise dal governo della diocesi calabrese. In quell'anno Pio V lo chiamò a far parte di una speciale commissione cardinalizia per la conversione degli infedeli, primo germe della futura Congregazione di Propaganda Fide. Quello stesso anno lo nominò vice-protettore dell'Ordine francescano.
Nel 1570 optò per il titolo di santa Maria in Ara Coeli. Partecipò al conclave del 1572, che elesse papa Gregorio XIII, dove il nome del Crivelli fu proposto dalla corona spagnola come eventuale papabile.
Morte
Morì il 22 dicembre 1574 e fu sepolto nella chiesa del suo titolo.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Cerenzia e Cariati | Successore: | |
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Federico Fantuzzi[3] | 10 marzo 1561-23 gennaio 1568 | Pietro Giacomo Malombraref[4] |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Spagna | Successore: | |
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Ottaviano Raverta | 1º novembre 1561-1º novembre 1565 | Giovanni Battista Castagna |
Predecessore: | Cardinale diacono di San Giovanni a Porta Latina (diaconia pro hac vice) |
Successore: | |
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Flavio Orsini | 8 febbraio 1566-20 novembre 1570 | Gian Girolamo Albani |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria in Ara Coeli | Successore: | |
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Clemente d'Olera, O.F.M. | 20 novembre 1570-22 dicembre 1574 | Alessandro Riario |
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
- Vescovi di Cariati e Cerenzia
- Nunzi apostolici per la Spagna
- Cardinali diaconi di San Giovanni a Porta Latina
- Cardinali presbiteri di Santa Maria in Ara Coeli
- Presbiteri italiani del XVI secolo
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